Quando Damon Runyon scrisse la novella “Mme la Gimp” non diede granché importanza all’ambientazione geografica o temporale, ma si concentrò sulla coloristica ed efficace descrizione dei caratteri di Annie la vagabonda, Dave lo sciccoso, il giudice Blake, e gli altri della variegata piccola mala newyorkese. La novella di Runyon è un delizioso e riuscito bozzetto di un certo tipo di New York in un momento tra le due guerre mondiali. Ma non sempre la brevità di una novella può rispondere a tutti i quesiti che un lettore si pone. In teatro, invece, le storie si dilatano e i personaggi, trovandosi a loro agio sul palcoscenico, si concedono ad una maggiore intimità. Da qui l’idea di scriverne una commedia che dilatasse la storia di Annie la vagabonda e Dave lo sciccoso, arricchendola, e che andasse ancora oltre la bella versione cinematografica che Franck Capra ne trasse con il titolo di “Angeli con la pistola”. Il teatro è il luogo ideale per far manifestare il respiro di quei tempi, fatto di musica e movimento. Voci afro americane, blues e jazz dei primordi e le grandi orchestre nere e bianche che facevano danzare il mondo: rag time, fox trot, castle dance, dixie e swing, di musica ce n’era per ogni gusto e per ogni dove a quei tempi. Quella era l’età del jazz, come la definì Francis Scott Fitzgerald, ed intendeva dire l’età del nuovo ritmo esistenziale. Tra gli anni venti e trenta a New York la gioia di vivere era dappertutto, negli scantinati della cinquantaduesima strada e negli esclusivissimi club di Harlem, nei ghetti e nei teatri sempre illuminati di Broadway, affermando che l’America, nonostante l’asfissiante cappa di una terribile crisi economica e l’inestinguibile arsura causata dal proibizionismo, era pur sempre il mondo nuovo. La commedia è stata ambientata alla fine del 1933, quando un presidente decisamente coraggioso, Franklin Delano Roosvelt, prese in mano le redini della nazione americana e la fece risorgere dallo sfinimento mortale in cui si dibatteva. In quei giorni venne abrogato il proibizionismo e si inaugurò una nuova era di benessere con il New Deal. Si tornava a vivere.
Teatro Quirino
martedì 29 ottobre prima stampa ore 20.45
repliche fino al 10 novembre
DOPPIAEFFE PRODUCTION S.R.L.
in collaborazione con Literal Media NEW YORK CITY
Marisa Laurito Giuseppe Zeno
LA SIGNORA DELLE MELE
uno spettacolo liberamente tratto da “Madame la Gimp” di Damon Runyon
testo teatrale di Riccardo Manaò
con (in ordine di apparizione) Giuseppe De Rosa Mimmo Esposito
Antonio Ferrante Mario Santella
canzoni di Nicola Piovani
versi di Vincenzo Cerami
scene e regia Bruno Garofalo
Riccardo Manaò
ORARI SPETTACOLI
dal martedì al sabato ore 20.45
giovedì 31 ottobre e mercoledì 6 novembre ore 16.45
sabato 9 novembre ore 16.45 e ore 20.45
tutte le domeniche ore 16.45
INFO
botteghino 06.6794585
info 06.6783042
mail info@teatroquirino.it
PREZZI
intero ridotto
platea € 32,00 € 27,00
I balconata € 26,00 € 22,00
II balconata € 21,00 € 18,00
galleria € 15,00 € 12,00