9 | 14 maggio
Glauco Mauri e Roberto Sturno
VARIAZIONI ENIGMATICHE
“Una partita a scacchi, un thriller psicologico, un incontro-scontro tra due uomini legati alla figura di una donna”
Produzione Compagnia Mauri Sturno
Di Éric-Emmanuel Schmitt Regia Matteo Tarasco Traduzione e adattamento Glauco Mauri Scene e costumi Alessandro Camera Musiche Vanja Sturno Luci Alberto Biondi
Durata dello spettacolo: 50’ I atto, 40’ II atto, più intervallo
Glauco Mauri e Roberto Sturno portano in scena al Teatro Menotti dal 9 al 14 maggio “Variazioni enigmatiche” di Éric-Emmanuel Schmitt.
Matteo Tarasco è il regista di questo nuovo allestimento del testo dell’autore francese prodotto dalla Compagnia Mauri Sturno; la traduzione e l’adattamento sono di Glauco Mauri, le scene e costumi di Alessandro Camera, le musiche di Vanja Sturno.
Éric-Emmanuel Schmitt, per anni professore universitario di filosofia, scrittore, e anche attore e regista, è il più tradotto romanziere e il più rappresentato drammaturgo di lingua francese, Variazioni enigmatiche è rappresentato ininterrottamente da un quarto di secolo in tutto il mondo. Tra le sue opere teatrali rappresentate in Italia: Il visitatore e Il libertino, oltre a Variazioni Enigmatiche e Il Vangelo secondo Pilato, queste ultime due messe in scena con grande successo rispettivamente nel 2000 e nel 2008 da Glauco Mauri e Roberto Sturno, con la regia di Mauri.
“Variazioni Enigmatiche” è una partita a scacchi, un intreccio psicologico, un incontro-scontro tra due uomini legati alla figura di una donna.
Abel Znorko premio Nobel per la letteratura che, per fuggire gli uomini e la volgarità del mondo, si è rifugiato in un’isola sperduta nel mare della Norvegia e in questa solitudine mantiene vivo, attraverso una corrispondenza amorosa che ormai dura da vent’anni, l’amore per una donna misteriosa. Ed Erik Larsen giornalista che ha preso il pretesto di un’intervista per poter incontrare lo scrittore.
Ma qual è il vero motivo dell’incontro? E perché il grande Abel Znorko, quest’uomo solitario e misantropo, ha accettato per la prima volta di ricevere uno sconosciuto giornalista?
Come in un thriller dei sentimenti, ritmato da drammatici colpi di scena, due uomini si scontrano in un’alternanza di crudeltà e di tenerezza, di ironia feroce e di profonda commozione: un’intervista che presto si trasforma in un’affannosa, affascinante scoperta di verità taciute. Ma solo alla fine, l’ultima lancinante rivelazione svelerà il vero motivo dell’incontro… e l’uomo scoprirà nell’altro uomo lo stesso bisogno di comprensione e d’amore.”
(Glauco Mauri)
“Un enigma è un problema senza soluzione, un mistero del senso e – come per la partitura musicale di Edwar Elgar che ispira il titolo del dramma di Éric-Emmanuel Schmitt, costruita attorno ad un tema principale in fuga nel labirinto di molteplici variazioni – l’enigma è il protagonista anche del misterioso incontro/intervista tra il premio Nobel Abel Znorko, che vive isolato su un’isola ai margini del Polo Nord, e il giornalista Erik Larsen.
Variazioni Enigmatiche è un thriller psicologico, un face-à-face inesorabile, dove in un costante scambio dialettico tra illusione ed elusione (nel senso antico di in-ludo ed ex-ludo, mettersi in gioco e contemporaneamente fuori gioco) due uomini si sfideranno alla ricerca della verità. Ma – come ci suggerisce Schmitt, ammaliandoci con la sua poetica intrisa di umana fraternità – siamo sicuri che la verità riveli più delle menzogne”?
(Matteo Tarasco)