Adelphoe, Teatri di Pietra prosegue con Terenzio 21 luglio 21,15 Sutri (Viterbo)

Sarà di nuovo un grande classico il protagonista del prossimo spettacolo di Teatri di Pietra, in corso nella splendida cornice naturale dell’ Anfiteatro romano di Sutri.

Sabato 21 luglio il Centro Teatrale Artigiano porterà in scena Adelphoe (I Fratelli) di Publio Terenzio Afro, per la regia di Silvio Giordani con Pietro Longhi e Paolo Perinelli.

Terenzio, molto spesso considerato dai suoi contemporanei “troppo moderno”, ha scritto sei commedie “palliate”, ovvero ispirate ad un modello greco, diversamente dalle “togate” che invece sono di ambientazione romana.

L’autore ha dunque operato una vera e propria riforma nell’ambito di questo genere, inserendovi nuovi contenuti ideologici ed attingendo nella “NEA” la commedia nuova ellenica di cui Menandro è l’esponente più noto.

La carriera drammaturgica di Terenzio non fu certo facile come quella di Plauto, agevolata da una serie di accorgimenti assai graditi al pubblico come l’esuberanza, le acrobazie verbali ed i giochi di parole.

Terenzio, infatti, usa uno stile ed un linguaggio sobrio, naturale, all’insegna della compostezza e della semplicità, evitando espressioni popolari e volgari in omaggio forse all’esigenza di equilibrio e di raffinatezza che mutuava dal sofisticato circolo scipionico di cui faceva parte.

Anche la “contaminatio” è usata da Terenzio in maniera diversa dagli altri autori latini.

Non viene infatti ibridata una commedia con una mescolanza di varie commedie greche, ma inserita una intera scena desunta da altri drammi all’interno di una sola commedia greca usata come modello.

Nel Teatro “naturalistico” di Terenzio si trova dunque una verve ed una suspence nuova.

Lo spettatore è coinvolto emotivamente nelle vicende, prova le stesse emozioni dei personaggi e l’autore non consente procedimenti “metateatrali” cioè non vuole che venga mai interrotta l’illusione scenica.

Al contrario di Plauto che tendeva solo a divertire, Terenzio cerca di trasmettere un messaggio morale. Nasce, insomma un’attenzione sociale che allora era una vera e propria rivoluzione culturale con dentro un messaggio di HUMANITAS. “…homo sum, humani nihil a me alienum puto…” (sono un uomo e niente di ciò che è umano considero a me estraneo…)

Il messaggio che traspare è quello di aprirsi agli altri, rinunciare all’egoismo, comprendere i propri limiti ed essere indulgente nei confronti degli errori altrui: in una parola essere tolleranti e solidali. Ed è così che i personaggi di Terenzio si allontanano miglia e miglia da quelli pacchiani, spregiudicati, egoisti e truffaldini di Plauto. La nuova comicità non è più nella battutaccia o nell’intrigo e risiede più nel sorriso che nel riso, un sorriso talvolta venato di riflessione e meditazione.

Un appuntamento quindi di profondo spessore culturale che si colloca perfettamente nel cartellone di Teatri di Pietra, rassegna a cura di Pentagono Produzioni e Circuito Danza Lazio, in collaborazione con il Comune di Sutri ed il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale.

Area archeologica di Sutri Via Cassia (Sutri/Viterbo)

Inizio spettacoli: 21,15

Ingresso 12 euro

Ridotto 10 euro: convenzionati/associazioni/studenti

Info & Prenotazioni:

teatridipietra@gmail.com / whatsapp 333 709 7449//

FB teatridipietra / teatridipietra.blogspot.it/

biglietti online: www.liveticket.it

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