Africa e Cooperazione Internazionale: le nuove frontiere di energia, infrastrutture e transizione digitale al Padiglione Italia
Alla vigilia del Global Business Forum Africa, il convegno ha analizzato il quadro delle opportunità di sviluppo nel continente africano nei settori chiave
Dubai, 12 ottobre
I modelli di cooperazione internazionale, a cominciare da quelli tra Italia e Emirati Arabi Uniti, alla prova delle sfide che l’Africa si trova ad affrontare tra le nuove frontiere dell’energia, infrastrutture e transizione digitale: questi i temi al centro del forum svoltosi oggi al Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.
A poche ore della partenza del Global Business Forum Africa in programma a Expo Dubai il 13 e 14 ottobre, l’evento è stato promosso in collaborazione con Confindustria, ICE e Camera di Commercio di Dubai e ha approfondito il quadro delle opportunità di sviluppo in Africa, rafforzando al tempo stesso la cooperazione tra Emirati Arabi Uniti e Italia in settori cruciali come l’energia, le infrastrutture e la trasformazione digitale.
Al confronto hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni e delle principali aziende del settore energetico e delle comunicazioni. Fra i relatori, Fabrizio Botta, direttore Global Sales & Strategy di Saipem; Alberto Piatti, responsabile per lo Sviluppo Sostenibile nella Direzione Generale Natural Resources di Eni, ed Elisabetta Romano, Amministratore Delegato di Sparkle, Massimo Dal Checco, Presidente di Confindustria Assafrica e Mediterraneo.
Il convegno ha sottolineato l’opportunità per le aziende italiane e i partner degli Emirati nel giocare un ruolo di primo piano per la promozione di modelli imprenditoriali volti a garantire e spingere progetti di sviluppo in ogni Paese africano emergente, condividendo i vantaggi delle nuove tecnologie e dei nuovi approcci per generare valore economico.
“Per la ripresa delle nostre economie è necessario promuovere una cooperazione rafforzata, con una integrazione intelligente di Mediterraneo, Medio Oriente e l’Africa. Per raggiungere questo obiettivo, la regione euro-mediterranea-africana ha bisogno di costruire una strategia di sviluppo basata sulla promozione di economie locali e regionali che possano essere i motori di una crescita sostenuta e sostenibile,” ha detto Barbara Beltrame, Vice Presidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione.
“In primo luogo, è opportuno ripensare in modo intelligente le filiere produttive e garantire una maggiore integrazione Nord-Sud e Sud-Sud. Ciò può essere possibile solo con la promozione del libero scambio, attraverso l’attuazione dell’African Free Trade Agreement. Le imprese europee, mediterranee, mediorientali e africane devono cogliere questa opportunità per favorire il commercio e gli investimenti soprattutto in termini di infrastrutture e logistica”, ha aggiunto.