Teatro i
dal 22 al 25 febbraio 2019
AIACE
da Ghiannis Ritsos traduzione di Nicola Crocetti regia di Graziano Piazza con Viola Graziosi voce di Graziano Piazza scenografia musicale di Arturo Annechino costumi di Valentina Territo registrazioni e mix di David Benella assistente alla regia Ester Tatangelo produzione Bluecinema tv s.r.l.
In ogni pozzo e dentro di noi c’è una bella donna annegata, una donna annegata che non vuol morire, e non so neppure cosa significhi. Ghiannis Ritsos – Aiace
Dal 22 al 25 febbraio in scena a Teatro i Aiace, di Ghiannis Ritsos, rilettura novecentesca della tragedia di Sofocle ad opera di uno dei più grandi poeti greci della contemporaneità.
La regia e la voce diffusa in teatro sono di Graziano Piazza, che dirige sulla scena Viola Graziosi, che torna sul palco di Teatro i dopo l’importante prova di protagonista in Penthy sur la bande e il ruolo della madre in Tu es libre.
Una donna, forse una proiezione, un miraggio? Un uomo, Aiace, evocato attraverso la voce di lei. Ripercorrono insieme la storia dell’eroe, dai fasti delle vittorie fino al grottesco tragico epilogo, nella domanda di un’assenza, nello sguardo lontano di un incomprensibile suicidio. Pian piano la donna riveste i panni dell’eroe attraverso le sue parole e le sue folli azioni, fino ad assumerne quasi le sembianze. Non più moglie e madre e amante muta e impotente, ma eroina dei nostri giorni.
L’Aiace di Ritsos, scritto tra il 1967 e il 1969, è una rilettura della tragedia di Sofocle attraverso la quale il poeta greco, considerato tra i più grandi del novecento, offre una visione lucida e cruda della sua contemporaneità umana e politica. L’eroe non c’è più. Gli dei non ci sono più.
Nel mettere in scena oggi questo testo ho voluto capovolgerne le parti per interrogare il lato femminile, sensibile dell’eroe, quella voce muta che finalmente arriva al centro della scena e prende parte alla battaglia del vivere. L’Aiace di Ritsos è un eroe per forza, umiliato dall’impotenza della “normalità”, di ciò che gli altri gli impongono di essere. Un Uomo che combatte le sue vicende quotidiane, teso verso un percorso mitico, ma a cui il destino fa compiere azioni ridicole, nello sforzo ossessivo di difendere i propri trofei, a costo della vita e che, infine, scopre la liberazione di perdere ogni cosa. Qui Aiace abita la voce della donna per rivelarle che è sufficiente un passo per raggiungere l’altra riva, dove sono i pioppi tranquilli e il fiume bianco. Lei si pone in ascolto, ricorda, parla, comprende, prende posizione. Si
perdono i confini di genere e di spazio vitale, l’uomo e la donna si fondono, non è più chiaro chi abita e chi è abitato. Dalle note di regia
Questo testo parla di una donna e della sua ricerca di un mito, quello di Aiace, che non c’è più. Pian piano, rievocandone l’assenza, ne assume la grandezza spaventosa. In questo modo si accorge anche di incarnarne la profonda impotenza. Un’impotenza che riguarda la storia di Aiace e il fallimento dell’eroe. Comprende così che grandezza e impotenza non possono che coesistere. Viola Graziosi
Ghiannis Ritsos (1909-1990) è stato uno dei più grandi poeti del novecento. Candidato per nove volte al Nobel per la letteratura, la sua poesia è permeata di impegno civile e politico, quasi sempre trasposto attraverso il mito classico.
PER INFO E BIGLIETTERIA TEATRO i via Gaudenzio Ferrari 11, Milano biglietti – intero: 18 euro / convenzionati: 12 euro / under 26: 11,50 euro / over 60: 9 euro orari: gio/ven/lun 21.00 – sab 19.30 – dom 17.00 info e prenotazioni: tel. 02/8323156 – 366/3700770 – biglietteria@teatroi.org – www.teatroi.org biglietti disponibili su www.vivaticket.it