Si chiama Staffello il piccolo di tapiro sudamericano (Tapirus terrestris), nato il 12 ottobre al Bioparco di Roma, in onore di Striscia la Notizia ed in particolare di Valerio Staffelli.
“Siamo tutti molto contenti di questa nascita – dichiara il presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccìa. Il cucciolo di tapiro pesa già 4/5kg. – continua Coccìa – ed è il risultato di un gran lavoro di squadra svolto dallo staff zoologico e veterinario della struttura. La nascita, è avvenuta nell’ambito del programma europeo di riproduzione in cattività per le specie minacciate di estinzione (EEP) a cui il Bioparco partecipa. Il tapiro sudamericano – conclude Coccìa – è una delle quattro specie di tapiro esistenti al mondo”.
Il Bioparco è infatti, membro dell’EAZA – Unione Europea Zoo e Acquari – e collabora a livello internazionale con molte istituzioni impegnate nella conservazione delle specie a rischio di estinzione attraverso la partecipazione a progetti che si basano sull’interscambio di animali fra uno Zoo e l’altro che deve avvenire secondo precisi standard, soprattutto dal punto di vista genetico
Il nuovo nato condivide il recinto del Sud America con il papà Josè, di 11 anni, nato al Bioparco nel maggio del 2005, con la mamma Elisabeth, nata nel 2010 presso lo Zoo di Paignton, in Inghilterra, e con il suo fratellone John nato al Bioparco ad agosto dello scorso anno.
Info biologiche sul Tapiro Sudamericano Dalla corporatura tozza e massiccia, un maschio adulto può pesare 200-250 kg. Vive nelle aree tropicali e subtropicali del Sud America dove frequenta ambienti di foresta pluviale con presenza di acqua. Animale prevalentemente solitario e notturno trova riparo tra la vegetazione. Erbivoro, si nutre di foglie, arbusti, corteccia e frutti, che strappa con la proboscide prensile. Una delle caratteristiche distintive, è infatti la presenza di una proboscide flessibile, formata dal labbro superiore e dal naso utilizzata per strappare le foglie e cogliere i frutti. È un buon nuotatore e trascorre gran parte del suo tempo in acqua, sia per liberarsi dei parassiti della pelle, sia per trovare riparo dai predatori terrestri, come giaguari e puma. Dopo una gestazione di 13 mesi la femmina partorisce generalmente un cucciolo (raramente due) che rimane a stretto contatto con la madre per i primi 6/7 mesi di vita. Il piccolo presenta un caratteristico mantello marrone a strisce e macchie giallo-biancastre necessario per confondersi con l’ambiente circostante e ridurre così il rischio di predazione. Il mantello assume la colorazione uniforme dell’adulto dopo il sesto mese di vita (inizia a modificarsi già a 2 mesi, quando le macchie e le strie vanno scurendosi). La deforestazione, la caccia per la carne e la pelle nonché la competizione con il bestiame domestico hanno contribuito al declino e alla frammentazione delle popolazioni di questa specie minacciata di estinzione e considerata “Vulnerabile” dalla lista rossa redatta della IUCN, l’Unione per la Conservazione della Natura. I tapiri condividono il recinto misto del Sud America dove sono presenti i capibara (i roditori più grandi del mondo) insieme a nandù (uccelli simili agli struzzi), e ai mara (lepri della Patagonia)”.