La mostra, ad ingresso libero, ricuce la memoria di momenti della storia italiana del Novecento attraverso l’approccio personale dell’artista
13 febbraio – 13 marzo 2019
Roma, 13 febbraio 2019. Elementi di cosmografia amorosa è una mostra concepita per la Casa della Memoria e della Storia di Roma come un grande albero genealogico le cui radici sono ben piantate nel territorio abruzzese. Ortucchio (L’Aquila), città natale dell’artista, è il punto di partenza per esplorare diversi aspetti della storia italiana a partire dalla seconda guerra mondiale. Lea Contestabile, che nella sua pratica artistica ha mantenuto una matrice dalla forte componente sociale con una particolare attenzione all’arte di genere, ha ideato un percorso espositivo che si svolge in tre momenti distinti – la memoria del territorio, la memoria personale e la memoria storica – attraverso l’utilizzo del ricamo, della fotografia e delle colle.
Una memoria in cui l’approccio personale dell’artista, attraverso l’analisi di figure chiave come il padre Guido (1910-1995) e lo zio don Odo Contestabile (1912-1995), fratello del padre, è strettamente legato e condiviso con il patrimonio della collettività. In particolare Don Odo, che trascorse gran parte della sua vita nell’abbazia di Santa Maria del Monte di Cesena, portò in salvo le famiglie ebraiche dei Lehrer e Mondolfo, accompagnandole oltre il confine svizzero. A lui è stata intitolata una strada nella città di Cesena, dedicato uno spettacolo teatrale e, nel 2012, un convegno al Palazzo del Ridotto di Cesena in cui veniva perorata la sua richiesta di inserimento nell’elenco dei “Giusti tra le nazioni”.
Nell’installazione Il paese dei destini incrociati del 2017, l’artista inserisce ed elabora le fotografie scattate dal padre, “contadino-fotografo” che, dopo aver imparato le tecniche della fotografia quando era soldato nella guerra d’Africa, continuò a fotografare fino ai primi anni Sessanta, divenendo, tramite le sue immagini, l’unico testimone della memoria del paese: matrimoni, nascite, morti, feste comandate, ritratti di famiglia. Legami che vengono ricostruiti nell’opera del 2018 La mappa, il luogo, le famiglie #2, in cui Lea Contestabile ricama i cognomi delle famiglie del suo paese sul lino degli asciugamani del suo corredo nuziale.
In Senza titolo (2015), la foto è un autoscatto di Guido Orante Contestabile mentre la riproduzione della stessa immagine, realizzata all’uncinetto, è opera della mamma dell’artista, fungendo da raccordo tra i due nuclei di memoria, quella del territorio e la memoria storica. Una lettura trasversale della società che passa per i ritratti delle spose in Mio padre fissò un’emozione, io vorrei restituirvi un sorriso (2017), in cui i volti di queste spose che non sorridono mai sono stampati su tarlatana, cuciti e uniti tra loro dalle spille da balia, dando forma alla geografia di sentimenti inesplorati e affetti da svelare. Infine, in Portare una sola valigia (2018), Contestabile riprende un passo del dattiloscritto dello zio
in cui si parla della raccomandazione che i contrabbandieri fecero alla famiglia Lehrer di ridurre al minimo il bagaglio.
In mostra anche altre opere, in parte inedite, e materiali documentari (fotografie, opuscoli, disegni, lettere, macchine fotografiche costruite a mano) esposti all’interno delle teche.
Lea Contestabile è nata a Ortucchio (AQ) nel 1949, vive e lavora a L’Aquila. Dopo l’Accademia opera presso la Calcografia Nazionale di Roma, diretta da Carlo Bertelli, grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di San Luca. È stata docente all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ed è fondatrice e direttrice del MUBAQ – Museo Dei Bambini L’Aquila. Tra le mostre recenti: 2018 – Un giardino tutto per me, NiArt Galery, Ravenna; Atelier, Macro Museo d’arte contemporanea, Roma; Art Lovers Open Their Gardens, Berlino; Il giardino della memoria, Galleria Theodor Pallady, Iasi (Romania); Una stanza tutta per sé, Scuderie Aldobrandini e Mura del Valadier, Frascati; Tutte, l’altra metà dell’arte, Museo MAGI 900, Pieve di Cento; Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco, Palazzo Fibbioni, L’Aquila; Lessico famigliare-Nostos, Centro di cultura delle donne “Hannah Arendt”, Università degli studi di Teramo, Teramo; 2017 – Una stanza tutta per me, ex Aurum, Pescara; Arcobaleno liquido della creatività, Ideazione e realizzazione dello spettacolo multimediale nell’ambito dei Cantieri immaginari, Palazzo Cappa L’Aquila; La fragile bellezza, Arte Contemporanea 23, Museo didattico territoriale Arte contemporanea Roma Muditac/Mairana; Terza bienal Bodrum: Centro Culturale Sevket Sabanci, Castello di Bodrum e Osmanli Tersanesi, Bodrum (Turchia); Arcobaleno liquido della creatività-Mostra di libri d’artista, Mubaq – Museo dei bambini L’Aquila; PACI Premio Auditorium Città di Isernia.
La mostra, a cura di Manuela De Leonardis, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e si avvale del patrocinio del Comune di Ortucchio (Aq), Associazione Amici del Monte, MuBAQ – Museo dei Bambini L’Aquila.
La mostra sarà inaugurata il 13 febbraio 2019 alle ore 18.
L’inaugurazione sarà preceduta, alle 17.00 nella sala multimediale, da un incontro con l’artista, la curatrice, Guendalina Di Sabatino (Presidente Centro di cultura delle donne “Hannah Arendt” di Teramo), il prof. Filippo Panzavolta (organizzatore del convegno di Cesena dedicato alla figura di Don Odo Contestabile) e con il coinvolgimento dell’Associazione Amici del Monte e la presentazione del libro d’artista Elementi di cosmografia amorosa (pubblicato da Textus Edizioni).
CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA
Via San Francesco di Sales, 5 – 00165
INGRESSO LIBERO
Lun-ven ore 9.30/20
060608 – 06.6876543 www.comune.roma.it