ALLEVIAMO FUTURO ExpoMatera 2019
AlleviAmo futuro, attraverso la informazione, divulgazione, promozione e valorizzazione delle produzioni, si propone di rafforzare la conoscenza e la consapevolezza dei valori della zootecnia e dell’agroalimentare per la salvaguardia del paesaggio, il benessere animale, la sostenibilità ambientale ed economica. Quello che si presenta è il mondo agro-pastorale contemporaneo, che coesiste in perfetta sintonia con una zootecnia specializzata condotta adottando sistemi d’allevamento che ben si integrano sul territorio, senza alterarne gli equilibri, e che individua nel benessere animale, nella qualità delle produzioni e nella ecosostenibilità, i suoi punti imprescindibili di riferimento.
Questa zootecnia è rappresentata da allevamenti di bovini, bufali ed ovini da latte fonte di eccellenti produzioni lattiero casearie quali il fiordilatte, il caciocavallo ed i rinomati pecorini, oltre che il latte alimentare di qualità.
Il mondo agro-pastorale è un sistema vitale in costante evoluzione che interpreta il tempo che viviamo e si rivolge al futuro con lo sguardo aperto, seppure connesso alla storia millenaria che reca in sé, eredità culturale comune tramandata sapientemente da generazioni, tra mito e realtà. Valori che si ritrovano tanto nella recente candidatura della transumanza e dei muri a secco, che da sempre delimitano i pascoli, a patrimonio culturale immateriale dell’umanità, espressa in ragione del forte contenuto identitario dato dal rapporto peculiare tra uomo e natura, quanto nel riconoscimento assegnato al “bovino podolico al pascolo”, che nel gennaio del 2018 è stato iscritto quale Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia (SQN) dal Mipaaf.
Al centro del paesaggio agro–silvo–pastorale lucano, esempio importante di biodiversità, il bovino di razza podolica incarna straordinari valori di benessere e rispetto del ciclo di vita, dell’ambiente e della qualità dei prodotti derivati. Animale forte e mite, dalle caratteristiche corna a lira, che trae origine dal Bos primigenius documentato a Creta in epoca minoica, è presente in Basilicata come in Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Puglia e in poche altre realtà dell’Europa dell’Est. Vive esclusivamente allo stato brado, risultato di un processo millenario di adattamento ad ambienti particolarmente difficili, grazie alla formidabile capacità di cibarsi di risorse alimentari diversamente inutilizzate, muovendosi fra cespugli e sottobosco. La “resilienza podolica”, dunque, attualizza il confronto tra «pratiche antichissime e modelli di vita fruibili, capaci di influenzare le idee di cultura e sviluppo dei prossimi decenni», che è proprio nello spirito di Matera Capitale europea della cultura 2019.
Tra le altre principali specie e razze che connotano il paesaggio agro–silvo–pastorale, ed in generale la zootecnia della Basilicata, troviamo gli allevamenti di ovini da carne, il suino nero ed i cavalli di razza avelignese. Dotati di caratteristiche di rusticità, adattamento al clima ed alle condizioni di allevamento tipici delle situazioni ambientali marginali.
Gli ovini di razza merinizzata popolano il territorio collinare e montano lucano, appartengono al ceppo Merinos, che è il gruppo più importante della specie ovina da carne. Per tutelare e valorizzare questa razza ed offrire garanzie sull’origine e tracciabilità delle produzioni è stato creato il marchio “Agnello delle Dolomiti Lucane”.
La storia del suino nero lucano, invece, è strettamente legata alle vicende storiche e pastorali dell’Italia appenninica. Trae origine da una o più razze autoctone che popolavano i territori del mezzogiorno. Nel tempo, soppiantato da razze più produttive, il suo numero si è drasticamente ridotto fin quasi ad estinguersi. Oggi, grazie all’intervento di enti ed istituzioni, il suino nero lucano è tornato a popolare il territorio della Basilicata.
Le razze equine sono presenti da lungo tempo nella storia della Basilicata, caratterizzando, in particolare, la pratica agricola dal medioevo ad oggi. La razza Haflinger è stata introdotta negli anni venti del Novecento dall’agronomo napoletano Luigi Croce, amministratore dei Doria, che ne comprò alcuni esemplari ad Hafling (Avelengo), in provincia di Bolzano, portandoli in località Piano del Conte dove aveva fatto costruire un villaggio agricolo estremamente funzionale, con una moderna stalla per l’allevamento dei bovini e degli equini, un caseificio, alloggi confortevoli per gli addetti all’azienda e finanche una scuola agraria. Nel 1953, nella stessa area, gli operatori della Riforma Fondiaria ripresero l’esperimento di Croce suddividendo gli oltre seicento ettari espropriati ai Doria in ventotto aziende. Gli assegnatari, oltre al terreno e alla casa colonica, ricevettero anche una fattrice di razza Avelignese (Haflinger). Sono cavalli che si sono inseriti perfettamente nei nostri territori e che possono rappresentare anche una grande opportunità per il turismo rurale e per la pratica, sempre più diffusa, dell’ippoterapia.
I luoghi della manifestazione
Nell’anno di Matera Capitale europea della cultura, l’ARA ha pensato di organizzare l’Expo della zootecnia e dell’agroalimentare in luoghi che fossero espressione di natura, storia e cultura allo stesso tempo. Ed è per questo che la scelta è ricaduta sul Mulino Alvino, il Palazzo dell’Annunziata, Torre Spagnola e il Parco Scultura Cava Paradiso, siti fortemente connessi all’identità e alla storia della Città di Matera, cogliendo in pieno la volontà già espressa di inquadrare zootecnia e agroalimentare nell’ambito del paesaggio antropico e culturale, che si rigenera e muta anche grazie all’attività pastorale e agricola.
A. Mulino Alvino è un complesso architettonico edificato nel 1884-1885 come opificio a vapore con mulino per la produzione di pasta e pane (progetto di Leonardo Ridola). Collocato lungo Via S. Vito, lo storico pastificio è oggi un importante esempio di restauro e rigenerazione urbana. Una iniziativa che coniuga tradizione alimentare e patrimonio culturale per la promozione, valorizzazione e tutela della tipicità lucana a tavola. È qui che troveranno posto i convegni, i laboratori, gli showcooking, gli spettacoli e la mostra dell’agroalimentare del Centro-Sud. Mentre nell’attigua area rurale sarà presentato l’universo della zootecnia con le esposizioni delle diverse specie e razze presenti.
B. Basilicata Openspace-Palazzo dell’Annunziata è una struttura polifunzionale con aree museali, spazi per l’informazione turistica, sale per esposizioni ed eventi. Collocata al piano terra dello storico Palazzo dell’Annunziata di Matera, edificato nel 1735 e sede del convento delle monache domenicane. Nei primi anni del ’900 il complesso diviene in parte sede del Tribunale e degli uffici giudiziari. Negli anni Settanta nel monastero viene ubicata la nuova sede della Biblioteca Provinciale. L’innovativa infrastruttura turistica Openspace è stata progettata dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata allo scopo di integrare informazione e comunicazione con attività di tipo più interattivo e conoscitivo. È qui che si terranno alcuni dei laboratori e dei seminari in programma.
C. Masseria “Torre Spagnola” è una delle strutture rurali fortificate più rappresentative del territorio appulo-lucano. Eretta in epoca aragonese, ebbe un ruolo strategico per il controllo del territorio e nel periodo in cui esso era controllato dalla Corona di Spagna. Nel corso del Seicento i Domenicani la trasformarono in un tenimento produttivo agricolo, con la costruzione di nuove strutture adeguate al rinnovato indirizzo cerealicolo-zootecnico. Nel 2001, dopo un lungo e attento lavoro di ristrutturazione, “Torre Spagnola” è stata trasformata in Agriturismo. È qui che si terrà l’incontro internazionale del Comitato EHRHC (European Holstein and Red Holstein Confederation) con le mostre di fotografie e disegni sulla razza “Frisona italiana”.
D. Parco Scultura Cava Paradiso. All’interno del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, storia materiale, cultura e arte si fondono nella grande opera antropologica in divenire posta in essere dall’artista Antonio Paradiso. Sul luogo di un antico villaggio trincerato di epoca neolitica, poi trasformato in cava per l’estrazione del tufo, il Parco scultura Paradiso, con le stupefacenti opere site specific realizzate dall’artista di Santeramo in Colle, offre un’ambientazione assolutamente fuori dall’ordinario e opportunamente evocativa di quel genius loci che ha reso Matera patrimonio mondiale dell’umanità. È da qui che partiranno le escursioni a cavallo al Parco della Murgia materana. ALLEVIAMO FUTURO
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