Dal 22 al 27 gennaio al Teatro India Antonio Latella porta in scena il grande classico letterario dell’AMINTA, «favola boschereccia» scritta nel 1580 da un gigante della letteratura italiana, Torquato Tasso. A far vivere sul palcoscenico la drammaturgia curata da Linda Dalisi per la celebre opera pastorale i quattro straordinari interpreti Michelangelo Dalisi,Emanuele Turetta, Matilde Vigna e Giuliana Bianca Vigogna. Il regista di fama internazionale si misura per la prima volta con l’irrequieto autore cinquecentesco e con il caso letterario dell’Aminta, individuando in esso la compresenza di due forze: la spregiudicata ricerca di innovazione linguistica e la tensione verso un classicismo da reinterpretare.Immersi in una scena scura ed essenziale, i quattro attori danno voce ad una ricerca il cui fulcro è l’”Amore” e la forma eternamente differente che assume nel cuore degli esseri umani, mutata e rinnovata per ciascuno. L’AMINTA diAntonio Latella trattiene il profilo della favola boschereccia, innovandola con la scelta di un teatro “bucolico” dove ogni dettaglio assume un peso specifico e in cui “Venere” sintetizza nel suo meraviglioso corpo una somma di infiniti corpi che contengono la forza della violenza e della poesia. Al centro di tutto c’è l’amore, accentuato dalla musica e dai versi rigorosi che danno slancio alla creatività, proprio in un periodo di crisi come quello del Cinquecento, in cui la censura, le regole accademiche e le questioni teoriche tra letteratura e poesia ponevano un rigido muro alla libertà artistica.«L’amore esiste se non c’è inganno, di conseguenza Amore non esiste. Il nostro tentativo – sottolinea Antonio Latella – è quello di lavorare sull’assenza dell’amore e sulla sua ricerca, prendendo a prestito la grandezza dei versi di Torquato Tasso. Lavorare su questo piccolo teorema è stimolante, soprattutto se, per avvicinarsi a esso, si scelgono i versi, la loro spinta evocativa inarrestabile. È il verso che si fa dardo e la parola che si fa esperimento, stimolando una trasparenza della regia. Vorrei provare ad essere fuori dal gioco, non stabilire regole, ma seguire regole che non vengono decise da me, ma da chi ha scritto». Il risultato è un dramma “privo di azione”, dove nulla di ciò che è rilevante per la vicenda accade sotto la vista degli spettatori, ad eccezione del pianto di Silvia, la ninfa dal cuore di ghiaccio che, in perfetta coerenza con la metafora, si scioglie in lacrime quando cede all’amore. Un grande classico della letteratura italiana al quale il regista conferisce attualità puntando sulla potenza della parola.
Dal 22 al 27 gennaio al Teatro India
in scena l’Aminta di Tasso, con la drammaturgia di Linda Dalisi e
diretta da Antonio Latella, che si confronta per la prima volta con la celebre favola boschereccia.
Un teatro bucolico dove ogni dettaglio assume un peso specifico e dove in ogni corpo si ripropongono
la forza della violenza e della poesia. Al centro di tutto, l’amore.
AMINTA
di Torquato Tasso
drammaturgia Linda Dalisi
regia Antonio Latella
con Michelangelo Dalisi, Emanuele Turetta, Matilde Vigna, Giuliana Bianca Vigogna
scene Giuseppe Stellato – costumi Graziella Pepe – musiche e suono Franco Visioli
luci Simone De Angelis – movimenti Francesco Manetti
Produzione Stabilemobile
in collaborazione con AMAT e Comune di Macerata e Esanatoglia
nell’ambito di “MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma”
progetto di Mibact e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo