Gianni Palmieri, personalità di spicco della cultura ladispolana, giornalista di lunga esperienza, collaboratore del Messaggero e Direttore de L’Ortica e l’ Orticaweb, sarà con noi per presentare il suo primo romanzo, che ci ha immediatamente catturato. Una scrittura fresca, scorrevole, colta e straordinariamente documentata ma al tempo stesso piacevole ed introspettiva, il libro si legge tutto d’un fiato.
Si accavallano due storie: quelle di tre protagonisti, un giornalista di mezza età, un attempato esperto di storia dell’arte ed una studentessa che si troveranno insieme per un viaggio interiore che li porterà a scavare dentro le loro esistenze, sconfiggendo i draghi (interiori ed esterni); e la storia del pittore Perugino, maestro di Raffaello, ingiustamente trascurato dai posteri, che un grande amore lo ebbe: quella moglie Chiara Fancelli il cui volto divenne l’icona dell’arte italiana di fine Quattrocento e che in questa storia si rivela ben altro.
Sullo sfondo la Via Francigena, che collegava Canterbury a Roma (e per chi partiva per la Terra Santa, proseguiva sino al porto di Brindisi) e le città a cavallo tra Umbria, Toscana e Roma dove Perugino lavorò.
Il demone che da secoli attacca le anime in pellegrinaggio è forse il demone che può assalire ogni anima in cammino. E a seconda delle fasi della vita in cui lo incontriamo, vi faremo i conti in modo diverso. Così sarà per i personaggi del libro.
Vogliamo anche vedere un parallelismo storico-artistico tra la parabola del Perugino e quella del protagonista. Perugino rappresenta l’apice di quel mondo in cui la religione è rivelazione di verità eterne, un mondo di contemplazione e rappresentazione dell’ordine del creato. Mondo che verrà travolto dalla Riforma e da Michelangelo, che cambieranno per sempre il punto di vista della ricerca, che dal Cinquecento in poi si fa interiore. Così il protagonista intraprende un viaggio partendo da una vita di quasi certezze e scopre l’abisso del male e quello del bene.
Il giallo intorno a Perugino ci fu davvero. Un enorme quadro dimenticato in un convento di clausura esiste veramente. E così pure il mistero intorno alla sua morte e sepoltura.
Così come la Via Francigena, anche questo racconto ci conduce in Vaticano, che nella lotta tra il bene e il male assume qui una funzione forse più pragmatica che spirituale. Vaticano che da secoli si pensa custodisca molti segreti su opere d’arte e libri di ogni epoca. Perugino lavorò alla Cappella Sistina e conobbe due papi.
Il libro si conclude con un lieto fine, ma lascia la porta aperta ad un sequel, poiché la parte esoterica del racconto non si conclude, ma se ne svela solamente una parte.
Avremo moltissimo di cui parlare. Il libro è una fonte di spunti interessantissimi.
Aperitivo Culturale a Ladispoli – incontro con lo scrittore
Venerdi’ 5 ottobre ore 19,00
Presso la Caffetteria dell’ Hotel Villa Margherita a Ladispoli (Via Duca degli Abruzzi 143) presenteremo
“Il mistero del Perugino” di Gian Romolo Palmieri (ed. Book Sprint)