ARCHIVIO VINCENZO AGNETTI Dialogo 03

ARCHIVIO VINCENZO AGNETTI

Dialogo 03

Stefano Arienti e Chiara Dynys

in dialogo con Vincenzo Agnetti

Sante subito e Fiori

10 ottobre 2023 – 10 gennaio 2024

Inaugurazione: 10 ottobre ore 18 – 22,30

Archivio Vincenzo Agnetti

Via Machiavelli 30

Milano

Martedì 10 ottobre l’Archivio Agnetti inaugura la prima mostra della stagione autunnale dal titolo Sante subito e Fiori, che presenta due piccole personali affiancate di Stefano Arienti e di Chiara Dynys in dialogo con alcune opere di Vincenzo Agnetti.

Questa esposizione, terza puntata di un progetto che fa dialogare Agnetti con artisti contemporanei, introduce un confronto serrato e puntuale capace di creare atmosfere comuni tra artisti di generazioni differenti mettendo in luce come in arte il tempo si articola in modo non strettamente cronologico, ma lavora per associazioni mentali ed emotive.

Così Chiara Dynys si sintonizza con lavori del primo periodo di Agnetti Il Libro dimenticato a memoria e Elisabetta d’Inghilterra e, attraverso un confronto quasi rispecchiante, costruisce un paesaggio abitato da oggetti che parlano dei temi legati alla cultura, alla memoria, al potere e alla questione femminile.

Stefano Arienti invece intreccia i suoi lavori con quelli dell’ultimo Agnetti in cui la poesia prende il sopravvento creando un ambiente coinvolgente e narrativo, evocativo di un mondo in cui l’utopia della natura prende il sopravvento.

Due sguardi che intercettano aspetti diversi ma complementari, un dialogo che tiene insieme il rigore e la poesia come elementi imprescindibili dell’opera d’arte.

Archivio Vincenzo Agnetti – Via Machiavelli 30 – 20145 Milano archivio@vincenzoagnetti.com www.vincenzoagnetti.com

Aperto da lunedì a sabato, ore 14 – 18 o su appuntamento (cell 3477559633), ingresso libero Ufficio stampa: Alessandra Santerini, email: alessandrasanterini@gmail.com, cell +39 335 68 53 767

Vincenzo Agnetti

Cenni biografici

Figura di primo piano nel panorama dell’arte concettuale e la sua intensa attività artistica, concentrata in quindici anni dal 1966 al 1981, trae linfa da uno straordinario lavoro, iniziato ancor giovanissimo, di ricerca e di sperimentazione nel campo della poesia, della pittura e della tecnologia. Ha viaggiato molto accumulando scritti, progetti, schemi, idee, costruendo e sedimentando nei suoi Quaderni argentini quello che esprimerà nel suo lavoro, in modo da “iniziare dalla fine”, come egli stesso scriverà. Il fermento degli anni ‘70 è il contesto ideale per sviluppare il suo discorso: le sue opere si propongono come strumenti critici che si incuneano nella ricerca dell’intervallo, dell’interspazio, del margine. Si tratta di critica operante che ingloba aspetti della politica, del linguaggio, dell’arte. La ricerca del negativo, propria di quegli anni, trova in Agnetti uno dei suoi massimi esponenti e si svilupperà lungo tutto il suo percorso con modalità espressive e tecniche di volta in volta diverse, all’incrocio tra tecnologia, arte e poesia. E’ un maestro della poetica dell’azzeramento che invita l’operazione concettuale ad entrare paradossalmente in contatto con un mondo visionario e profondamente ancorato alle emozioni. Il medium espressivo per Agnetti è organico al discorso che vuole rappresentare, per questo la sua ricerca sui differenti modi di creare arte, sulle tecniche e sui materiali è così importante: la parola, l’immagine fotografica, la tecnologia manipolata, la carta fotografica esposta e graffiata, la scultura accompagnata alla fotografia e ancora alle registrazioni e ai video, le installazioni, le performance sono sempre utilizzati come supporto del progetto artistico. E’ un artista concettuale che non espone concetti ma li costruisce e li rende visibili e percepibili all’occhio dell’osservatore, che può decodificare il senso concettuale delle sue opere e che entrando nel suo spazio è invitato attraverso un’operazione concettuale rigorosa a entrare i contatto con un mondo visionario paradossalmente ancorato alle emozioni.

Archivio Vincenzo Agnetti

E’ un’associazione istituita nel 2015 su iniziativa della famiglia, che ha sede è nello studio dell’artista, luogo carico di memoria e fascino creativo, a Milano in Via Machiavelli 30. Soci fondatori dell’Archivio sono la figlia Germana Agnetti e il nipote Guido Barbato, rispettivamente presidente e segretario dell’Archivio Vincenzo Agnetti. L’attività dell’Archivio è affiancata dal Comitato scientifico composto da: Bruno Corà, critico d’arte e amico personale di Agnetti, presidente della Fondazione Burri; Marco Meneguzzo, critico d’arte e docente all’Accademia di Brera; Giorgio Verzotti, critico d’arte e docente alla NABA di Milano. L’Archivio è un luogo di studio il cui patrimonio consiste nella conservazione, acquisizione e catalogazione scientifica della documentazione relativa alle opere e alla vita dell’artista per poterla fare conoscere al pubblico italiano e internazionale. Promuove quindi la raccolta, la pubblicazione, la diffusione delle opere, scritti, documenti, dati, testimonianze, notizie e di qualsiasi altro materiale che riguardi la produzione artistica e la vita di Vincenzo Agnetti. Lo spazio dell’Archivio è anche un luogo di esposizione, d’idee, di proposte, d’iniziative, di ricerche che vogliono svilupparsi sulla stessa lunghezza d’onda di pensiero e di intuizione di Agnetti.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares