Due mostre in contemporanea; grazie al progetto artistico ideato da ART51 Art Advisory, Lugano potrà contare, in coincidenza con l’apertura di Wopart, sulla presenza di sei promettenti artisti contemporanei: quattro che presenteranno lavori ispirati alla luce o che utilizzano la luce come mezzo espressivo; due che invece concentrano buona parte della loro attività sul disegno e sull’acquarello, non solo quali meri lavori preparatori, bensì quali vere e proprie opere a sé stanti, oggetto di progetti comunicativi che si sono svolti nel corso di anni di ricerca e produzione artistica.
Dopodomani, 14 settembre, nella stessa giornata, ART51 Art Advisory parteciperà all’inaugurazione della residenza di lusso Nizza Paradise a Paradiso (Lugano) e all’apertura di Wopart.
A Paradiso, con l’obiettivo di esaltare le strutture architettoniche dell’edificio ideato e disegnato dall’architetto Mino Caggiula, ha selezionato quattro artisti molto diversi tra loro per età, formazione, esperienza e percorso artistico, che svelano la potenzialità più varia e composita della luce come strumento espressivo.
Di qui il gioco sulle parole light e paradise nel titolo della mostra: Light up Paradise, per richiamare immediatamente nel visitatore il tema, espresso da Carlo Bernardini, uno dei più importanti artisti viventi che si è cimentato con il fascino delle fibre ottiche; Lorenza Cavalli, che propone opere in fusione fra pittura e scultura; Peter Flaccus, che accosta futuro e passato abbinando la pittura informale a un mezzo artistico dell’antichità e Serena Maisto che per l’occasione focalizza la sua opera sul rapporto tra la luce e la gestazione.
A Wopart, ART51 Art Advisory (sempre più presente anche nella consulenza attiva di artisti) è presente per la prima volta con due artisti, entrambi residenti in Ticino ma espressione di culture e scuole diverse. Si tratta di Fosco Valentini nato a Roma nel 1954, artista che attraverso i suoi lenticolari, entra in meditazione con i suoi disegni sperimentando sempre nuove tecniche. Nel 2011 Valentini è stato invitato dagli Istituti italiani di cultura alla Biennale di Venezia ed è oggi impegnato in una nuova stagione compositiva che transita anche attraverso i video di animazione. Ma si tratta anche di Imre Lenart, per anni caratterizzato dalla scelta del bianco e nero, che nella stagione matura ha invece percorso la sfida di dare colore alla musica, creando una tavolozza di colori che ha diretta corrispondenza nelle note di uno spartito musicale. Imre Lénart è nato a Nyireghàza (Ungheria) l’8 gennaio 1936, è vissuto fino a vent’anni a Budapest, dove si è dedicato ai suoi primi lavori. Rifugiatosi in Svizzera nel ’56, si è stabilito dapprima a Neuchâtel, poi a Lugano e, in seguito a Bigogno di Agra, dove attualmente lavora e risiede.
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Barbara Gazzale
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