ASSOCIAZIONE CULTURALE SOUND IMAGE presenta JAZZ & IMAGE Parco del Celio (Colosseo) (tratto Viale Parco del Celio e Via Celio Vibenna) dal 23 giugno al 15 ottobre 2023

ASSOCIAZIONE CULTURALE SOUND IMAGE

presenta

JAZZ & IMAGE

Parco del Celio (Colosseo) (tratto Viale Parco del Celio e Via Celio Vibenna)

dal 23 giugno al 15 ottobre 2023

Ritorna anche quest’ anno, Jazz& Image, nello splendido scenario del Parco del Celio, a due passi dal Colosseo, a cura dell’Associazione Culturale Suond Image, con la direzione artistica dell’Alexanderplatz di Eugenio Rubei, dal 23 giugno al 12 ottobre 2023.Il progetto, promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

Quattro mesi di programmazione, per un Festival che rispetto alla scorsa edizione si presenta con una nuova veste, infatti, il programma artistico non sarà esclusivamente dedicato al jazz, ma ospiterà anche Progressivamente Free Festival, dedicato al progressive rock, curato da Guido Bellachioma, una rassegna blues, curata dal Big Mama e Torre Alfina Blues Festival, una sezione dedicata all’etnojazz e una dedicata alla musica elettronica. Tutte le domeniche dalle 12,00 brunch jazz, con concerti, durante i quali si alterneranno le più importanti big band della Capitale. Non mancherà nemmeno una sezione dedicata alla letteratura, curata da Filippo La Porta, che nel palco B, racconterà Le Lezioni Americane di Calvino e una sezione dedicata al cinema.

Ad aprire l’edizione 2023 di Jazz& Image al Parco del Celio a due passi dal Colosseo, venerdi23, con replica il 24 giugno, Daniele Scannapieco Quartet special guest Max Ionata. Un progetto molto affiatato, dotato di un grande interplay e una spiccata vocazione al mainstream, che fa diventare un saggio di bop in grande stile, con decise inflessioni hard-bop. Un percorso musicale quello di Scannapieco, che dalla

sua esplosione ha creato sempre grande consenso di pubblico e critica attorno a lui e alle formazioni con cui si presenta nei grandi festival. Gli intrecci fra moderno e postmoderno, cui assisteremo, sono certamente più complessi di quanto suppone chi crede di vedere tra essi un’opposizione imposta dalla standardizzazione, quali si sono dedicati, oltre naturalmente alla composizione di brani originali. Al quartetto si unisce un altro talento del jazz italiano, Max Ionata.Il 25 giugno, Barbara Eramo Quintet, ospite Alessandro Gwis, opening di Nicola Puglielli. Barbara Eramo con la sua band, presenta un concerto il cui stile musicale unisce sonorità prettamente acustiche vicine al folk ed alla world music con passaggi post rock minimale e ricercato. In questa occasione grazie alla presenza di Alessandro Gwis si arricchirà ancor più di colori ed armonie creando un crossover col mondo jazz. Il repertorio proporrà sue composizioni tratte dai suoi lavori discografici (Emisferi, Emily) e la rielaborazione di alcuni brani appartenenti alla cultura mediterranea. il 26 giugno, Ezio Zaccagnini Blues Travel, il 27 e 28 giugno la big band americana CW JAZZ, il 29 giugno, il ritorno del Trio Partenope. La tradizione musicale italiana ha raggiunto nei secoli scorsi uno dei suoi massimi livelli d’espressione con la canzone napoletana. In essa sono racchiuse la bellezza delle arie operistiche e l’energia ritmica della musica popolare (proveniente direttamente dalla Spagna e dal Nord Africa), mentre i testi sono in gran parte vere e proprie perle di poesia pura. Di fronte a un tale patrimonio artistico non si può non rimanere folgorati. E dunque Partenope nasce come duo, inizialmente più per studio personale di quel repertorio poi come sua re-interpretazione, secondo la sensibilità di Antonella De Grossi e Marco Siniscalco. Successiva è l’idea di realizzare una formazione completa, più orchestrale, che comprende le percussioni dell’ottimo Sergio Quarta, oltre ai molteplici suoni del bassista Siniscalco (con campionamenti istantanei e trasformazione del suono del basso elettrico) e alla grande duttilità timbrica della vocalist De Grossi. Il punto di partenza è una ricerca fatta sulle più belle canzoni napoletane, il riferimento è soprattutto l’opera di Roberto Murolo; Il punto di arrivo è una riproposta di queste grandi canzoni in una chiave completamente diversa, del tutto libera dai canoni della tradizione napoletana, estremamente attuale nella ricerca ritmica e armonica e per molti versi vicina al Jazz contemporaneo. Attraverso gli arrangiamenti di Marco Siniscalco, che già da molto tempo percorre la strada dello strumento solista, Antonella De Grossi canta con grande lirismo le note e le parole di canzoni conosciute e meno, tra cui vi sono brani antichi (come Villanella, presumibilmente composta verso la metà del’500, o La Palummella del 1700) e pezzi più moderni (come Maruzzella di Carosone o Tu si ‘na cosa

grande di Modugno). Il longevo affiatamento dei due leader conferisce al concerto una grande fluidità e la necessaria omogeneità musicale, sottolineata dal versatilissimo percussionista Sergio Quarta. il 30 giugno e il 1° luglio, due progetti con protagonista una dei più creativi musicisti del panorama jazz italiano, Francesco Bearzatti, Three Little Birds e Avant Garden Trio. Three Little Birds, vedrà sul palco, Francesco Bearzatti, sax e clarinetto, Luca Mannuzza, organo e Sasha Mashin, batteria. Organ trio di recente costituzione improntato su musiche di Bearzatti Wayne Shorter.L’ Avant Garden Trio, formato invece da Francesco Bearzatti sax e clarinetto, Makar Novikov, contrabbasso e Roberto Gatto, batteria. Avant Garden è un laboratorio di musica libera che era già stato proposto anni fa al festival di Trento e che ora vede l’innesto del talento Makar Novikov.

Il 2 luglio, Jason MarsalisItalian Quartet. Jason Marsalis, il più giovane componente della celeberrima famiglia di musicisti, è da considerarsi senza dubbio uno dei fenomeni musicali più interessanti sulla scena odierna.Compositore di eccezionale talento, grande vibrafonista, l’ultimo rampollo della famiglia Marsalis, Jason, chiudera’ il suo tour 2023 proprio a Jazz&Image con la sua band italiana.A guidare la band sara’ il suo storico batterista da oltre vent’anni, Andrea Roventini.Completano la formazione Giorgio Rosciglione, pietra miliare del jazz italiano, e l’astro nascente del pianoforte Daniele Gorgone. Lunedì 3 luglio, doppio appuntamento con la musica indipendente. Alle 19, Afroamericana, Il progetto opera ragionando sugli effetti che il folklore africano ha generato nelle sue trasmigrazioni, nello specifico relativamente all’America del sud e del nord.Il repertorio tocca musica popolare e musica colta che si uniscono senza soluzione di continuità grazie ai polistrumentisti che lo compongono. Nasce da questi presupposti un repertorio di musica originale, composta e arrangiata dal pianista Edoardo Petrettoi, che vede fondersi la cultura radicale del corno d’africa con le armonie figlie del jazz, la scrittura contemporanea, la magia della santeria cubana e l’improvvisazione libera. Alle 21,30, Threegonos. Il gruppo Threegonos è stato fondato 20 anni fa dal bassista Toni Armetta inizialmente insieme a Ludovico Piccinini alla chitarra e Lorenzo Gentile alla batteria. Attualmente il gruppo, dopo varie trasformazioni è un quintetto formato da alcuni tra i musicisti più attivi e talentuosi del panorama musicale.L’intento è quello di produrre brani di musica originale (per lo piu’ scritti e arrangiati da Armetta) che, considerando le diverse provenienze musicali sia dei singoli musicisti che le molteplici esperienze professionali dell’Armetta stesso, racchiudono al loro interno una grande varietà di atmosfere e sonorità (jazz, latin, funk-rock, etno etc.), originando musica che se pur complessa nelle esecuzioni e nelle strutture, risulta fruibile e piacevole

all’ascolto, senza mai trascendere in sterili tecnicismi, con melodie e armonie di grande respiro, dal grande impatto emotivo e senza una radicata collocazione stilistica anche se tutto amalgamato dal comune denominatore e dalla passione per il jazz, l’improvvisazione e il groove moderni. Atmosfere avvolgenti, attenzione alla melodia, larghe armonie e “a solo” che se pur di grande impatto esecutivo non trascendono mai tecnicismi prolissi e fine a sé stessi, rendono il concerto dei Threegonos un’esperienza dall’ avvolgente piacevolezza. Nel 2023 viene pubblicato dall’ etichetta indipendente MIA / collana Millenium Music, il primo cd “Return to 80th street” con la partecipazione di alcuni ospiti e che contiene 12 brani originali. Il 4 e 5 luglio, un evento di grande jazz da non perdere, Ronnie Burrage Trio featuring Wayne Escoffery. Uno straordinario incontro tra due giganti del jazz: Ronnie Burrage e Wayne Escoffery

Ronnie Burrage è uno dei più grandi batteristi del panorama jazz internazionale e lo è da più di 40 anni. Nasce nel 1959 in St. Louis, Missouri (città che ha visto nascere grandi musicisti come Miles Davis, Clark Terry, Lester Bowie, Hamiet Bluiett e Greg Osby) e cresce in mezzo alla musica. Dato che sua madre e cinque dei suoi zii erano musicisti fin da piccolo Ronnie partecipa ai jam session familiari suonando il pianoforte. All’età di nove anni viene scelto tra centinaio di ragazzi da Duke Ellington per esibirsi con la sua orchestra alla Washington University.

Dopo aver studiato pianoforte per diversi anni Ronnie Burrage incomincia a suonare con la drum band locale e impara a suonare la batteria. All’età di 11 anni inizia a esibirsi durante le serate di poesia organizzate dal collettivo multidisciplinare artistico Black Artists Group, un’organizzazione connessa all’AACM di Chicago. Due anni dopo guida il suo primo gruppo e in seguito diventa il batterista del gruppo “No Commercial Potential” che si esibisce come opening act per George Duke e Gino Vannelli.

Nel 1978 Burrage vince una borsa di studio alla North Texas University ma decide dopo 3 mesi di trasferirsi a New York. Porta con sé la sua batteria nella metropolitana e cerca di suonare ovunque possibile. Presto si fa notare da altri batteristi e conosce Art Blakey che diventa il suo mentore e anche altri batteristi come Elvin Jones e Freddie Waits lo aiutano a sviluppare il suo sound. Nel 1979 McCoy Tyner chiede Burrage di suonare nel suo gruppo e per tre anni suona con questo gigante del jazz. Burrage diventa un batterista molto richiesto e negli anni Ottanta si trova sempre in tour o in sala di registrazione (si può ascoltare Burrage su più di 170 album) e divide il palco con un gran numero di jazzisti, tra cui Sonny Rollins, Pat Metheny, Michael Brecker, Jaco Pastorius, Jackie McLean, Woody Shaw, Kenny Kirkland,

Branford Marsalis, Wynton Marsalis, Bobby McFerrin, Chico Freeman, Michael Urbaniak, Fred Wesley, Kenny Garrett, Freddie Hubbard, Mal Waldron e Dollar Brand. Forma anche il trio “Third Kind of Blue” con John Purcell e Anthony Cox che che miscela musica avant garde e bop. Negli anni Novanta Burrage va in tournée con Wayne Shorter, Jack Walrath, Joanne Brackeen, Sonny Fortune, suona con Stanley Cowell e Cecil McBee, con Eddie Gomez, Sir Roland Hanna, il proprio gruppo “Band Burrage”, David Murray, Bob Berg, Joe Zawinul, Gary Thomas, Courtney Pine, Charnett Moffett, Gerri Allen, Buster Williams, Carlos Ward, Reggie Workman, The World Saxophone Quartet e Bobby Watson.

Dagli anni Novanta Burrage ha insegnato presso diverse università e attualmente insegna storia della musica al Brooklyn College’s Conservatory of Music e al SunyOld Westbury College. Dopo il 2000 troviamo Burrage con altri musicisti ancora come Archie Shepp (con il quale instaura un rapporto molto stretto che continua ancora oggi; Burrage ha appena concluso una tournée con Shepp negli Stati Uniti), Frank Morgan, Gary Bartz, Jamaaladeen Tacuma, Sam Rivers, Frank Lacy, Joe Ford, Wallace Roney, Avery Sharpe (bassista di McCoy Tyner dagli anni ottanta), Clifton Anderson (nipote di Sonny Rollins), Benito Gonzalez, Grégoire Maret, René McLean (figlio di Jackie McLean), Matthew Garrison (figlio di Jimmy Garrison), Lonnie Plaxico, Antoine Roney, Camille Thurman e Emilio Modeste. Negli ultimi 20 anni Burrage si è concentrato sempre di più sui propri progetti attraverso i suoi gruppi “Band Burrage” e “Holographic Principle”. Nel 2019 “Holographic Principle” ha dato luce all’album “Dance Of The Great Spirit” che fu nominato per una Grammy nella categoria miglior album jazz strumentale.

Nato a Londra nel 1975, Wayne Escoffery si è trasferito negli USA nel 1986. Allievo di Jackie McLean, era già entrato nella touring band di Herbie Hancock prima ancora di terminare gli studi musicali. A conclusione di questi si trasferì a New York. Da allora, era il 2000, la sua carriera ha preso una direzione entusiasmante: ha suonato con Carl Allen, Eric Reed, Jimmy Cobb, Monty Alexander ed è entrato a far parte di gruppi di immenso prestigio come la Mingus Big Band, il Monk Legacy Septet di Ben Riley, gli Akaya di Abdullah Ibrahim, il quintetto di Tom Harrell e la Great Big Band di Ron Carter.

La sua attività da leader è documentata su ormai numerosi dischi: Escoffery si dimostra immenso erede della tradizione sassofonistica mainstream, dotato di una ‘voce’ ampia, profonda, fluente e sostenuta da una notevole sensibilità espressiva. Nel 2014, il suo percorso artistico è stato premiato dai critici di DownBeat, che lo hanno eletto miglior talento emergente per il suo strumento

nel referendum più autorevole della comunità jazzistica. A completare il quartetto altri due fantastici musicisti: Michael Wierba, piano e Nimrod Speaks, contrabbasso.Il 7 luglio il nuovo progetto di Fabrizio Sferra e Enzo Pietropaoli, Original Box Brothers, l’8 luglio Francesco Bruno Quartet, special guest, Maurizio Giammarco, il 9 luglio,primo appuntamento con Progressivamente Free Festival con Divae Project + Gianni Nocenzi (Banco del Mutuo Soccorso), l’11 luglio, Chris Cain, bluesman americano, il 12 luglio, Mark Lettieri, chitarrista degli Snarky Puppy, ha suonato sul palco o registrato in studio con artisti di ogni genere, tra cui David Crosby, Erykah Badu, Kirk Franklin, 50 Cent, Eminem, Snoop Dogg, solo per citarne alcuni. Il 14 e 15 luglio, Rossana Casale presenterà il suo nuovo progetto dedicato a Joni Mitchell. Per la rassegna blues, curata dal Big Mama e dal Torre Alfina Blues Festival, il 19 luglio, Federico Zampaglione e Mario Donatone, mentre il 21 luglio sarà la volta di Daniele Sepe con lo storico gruppo Blue Stuff, il 27 luglio, festa del blues. Il 28 e 29 luglio, Nik West, è stata una delle migliori amiche di Prince, ammirata e apprezzata non solo da artisti come il genio di Minneapolis ma anche da Dave Stewart degli Eurythmics (“È la versione al femminile di Lenny Kravitz”) o Steven Tyler. Il 31 luglio, Marcos Valle, apre una sezione dedicata al Brasile che vedrà sul palco tra gli altri, Yamandu Costa, il 4 agosto, e il 5 agosto, il Trio Corrente. Il 6 agosto, Andrew McCormack con Roberto Gatto, l’8 e 9 agosto, Rosario Giuliani con il suo storico quartetto, il 10 agosto, Latin Mood con Fabrizio Bosso e Javier Girotto, l’11 e 12 agosto, Billy Hart, mentre a Ferragosto, l’ormai tradizionale appuntamento con Javier Girotto, questa volta con Six Sax. La programmazione di Jazz& Image, proseguirà per tutto il mese di agosto, a settembre, per chiudere il 15 ottobre.

Non mancherà naturalmente lo spazio al food e al beverage con cucina di alto livello e prodotti forniti dai migliori produttori italiani.

Inizio concerti ore 21,30

A PAGAMENTO: Ingresso € 15 inclusa consumazione, che

verranno detratti in caso di prenotazione al tavolo per la cena.

INGRESSO GRATUITO dalle ore 12,00 e per la fascia aperitivo dalle 18,00 alle 20,00

Info e prenotazioni:

Telefono fisso+39 06 86 78 12 96

Cellulare whatsapp +39 349 977 0309

E‐mail info eventi.alexanderplatz@gmail.com

E‐mail prenotazioni prenotazioni.alexanderplatz@gmail.com

Acquisto biglietti c/o il botteghino della manifestazione.

Max 199 personeIngresso

Info:06 86781296

Cellulare whatsapp +39 349 977 0309

E-mail prenotazioni prenotazioni.alexanderplatz@gmail.com

Acquisto biglietti c/o il botteghino della manifestazione

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