per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale storico privato
Roma, 14 luglio 2022 – Sostenere il settore delle attività culturali favorendo la promozione ed il restauro delle dimore storiche. È questo il fine del Protocollo d’intesa sottoscritto oggi dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) e dall’Istituto per il Credito Sportivo (ICS).
Un impegno che si concretizza nello stanziamento di un plafond di 30.000.000 di euro a beneficio anche di ADSI e dei suoi Soci, per investimenti nella tutela e nel restauro del patrimonio culturale storico privato. Particolare importanza sarà riservata ai progetti di sostenibilità secondo i criteri ESG, ai temi dell’efficienza energetica e dell’abbattimento delle barriere architettoniche, alla messa in sicurezza, all’implementazione tecnologica delle infrastrutture e alla digitalizzazione del patrimonio culturale. Una collaborazione, quindi, che aiuta la ripresa economica e sociale attraverso la valorizzazione delle attività culturali.
“La firma del protocollo d’intesa tra l’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) e l’Istituto per il Credito Sportivo (ICS) – ha affermato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini – rappresenta un altro passo importante per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Le dimore storiche italiane sono una testimonianza fondamentale da conservare e custodire perché sono parte integrante dell’identità, della bellezza e dell’attrattività del nostro Paese”.
“Tramite la convenzione con l’Istituto per il Credito Sportivo disponiamo finalmente di uno strumento finanziario ad hoc per conservare, valorizzare e gestire le dimore storiche. Risorse utili e fruibili da subito, a partire per esempio da chi in ADSI ha deciso di partecipare al bando per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici previsto dal PNRR. Crediamo che la collaborazione tra queste due realtà possa costituire un modello per chi si occupa del patrimonio culturale privato e per quei tanti istituti di credito che apprezzano il nostro mondo pur non riconoscendogli il valore necessario ad avviare progetti concreti. Questo non toglie l’inevitabilità dell’impegno dello Stato – anche nell’erogazione di fondi – sia perché sostanziale, sia perché garanzia di un disegno di sviluppo del Paese che non può prescindere dal proprio patrimonio culturale”, ha dichiarato Giacomo di Thiene, presidente di ADSI.