Autoproduzione:
non esiste una contrapposizione tra marittimi e portuali
ma la necessità di modelli operativi di efficienza
Non si può tornare di un colpo alla situazione di 25 anni fa. È la posizione di Assarmatori, che manifesta tutta la sua perplessità riguardo a un’ipotesi di emendamento al Decreto Rilancio in materia di trasporto marittimo che, modificando l’articolo 16 della Legge 84/94, rende ulteriormente e inutilmente complicato – oltre che molto più oneroso – il ricorso all’autoproduzione delle operazioni portuali da parte delle compagnie di navigazione.
L’introduzione di nuovi requisiti e ulteriori meccanismi per l’autoproduzione, quali sono quelli previsti dalle proposte emendative presentate o abbozzate, comporterebbe non solo significativi passi indietro per la tutela del diritto all’autoproduzione, ma anche un danno per l’efficienza e la competitività del sistema portuale, e un freno allo sviluppo dei traffici marittimi.
È invece evidente che il nostro Paese e in particolare il settore dello shipping hanno un’urgentissima necessità di migliorare il livello di efficienza e di competitività del sistema, anche grazie a meccanismi di semplificazione amministrativa e burocratica, oltre che di riduzione dei costi. A maggior ragione in un momento di estrema necessità per un settore che sta reagendo alla crisi in atto con le sole proprie forze.
Va sottolineato, a riguardo, che le norme relative all’autoproduzione dei servizi portuali sono già sufficientemente chiare e rispondenti ai necessari standard di sicurezza in materia. L’attuale assetto normativo, peraltro, prevede già un regime che tutela le imprese portuali, mettendole in grado di operare in un regime autorizzatorio di garanzia. Nell’ambito di tale regime, il diritto all’autoproduzione dei servizi da parte dell’utenza, in questo caso le compagnie, è un principio generale del nostro ordinamento e rappresenta un contrappeso necessario, un punto di equilibrio essenziale per consentire agli armatori di perseguire, nel totale rispetto delle norme sicurezza, condizioni di efficienza operativa nei casi in cui le imprese portuali presenti non fossero nella possibilità di offrire un servizio adeguato alle condizioni economiche.
Assarmatori è convinta che l’interesse comune del sistema portuale e marittimo sia quello di crescere ed è pronta a discutere, attraverso un confronto serio e costruttivo con tutte le parti interessate – in sede ministeriale – di come garantire un’applicazione rigorosa e uniforme delle norme esistenti, finalizzate a tutelare nel miglior modo possibile la salute e la sicurezza delle persone che lavorano nei porti e sulle navi.
Roma, 2 luglio 2020