L’autore
Il talento di Juanjo Guarnido ha attraversato rapidamente i confini internazionali. Nato a Granada nel 1967, si appassiona al disegno sin da piccolo, divorando avidamente la sezione fumetti della biblioteca municipale di Salobreña. A vent’anni si specializza in pittura a Madrid ed in Francia, approdando poi con successo negli Stati Uniti. L’apice della notorietà giunge con la pubblicazione di Blacksad, i cui episodi, ricchi di riferimenti culturali, si distinguono per la vivacità e l’originalità degli script e dei disegni che trasmettono perfettamente la varietà espressiva, i gesti e il linguaggio del corpo dei personaggi. Canales e Guarnido conducono abilmente i loro lettori in viaggio lungo il continente americano: dai bassifondi di una grande metropoli, riflesso della New York del dopoguerra, alle desolate cittadine di campagna, che ricordano gli stati del Sud durante la segregazione razziale, passando dagli eccessi di una New Orleans viziata dalla droga, alle immense distese verdi del West.
La celebre serie non ha bisogno di presentazioni. Con ben sei volumi all’attivo, tirature di lusso, artbook, progetti radiofonici e un adattamento in forma di videogioco, Blacksad festeggia quest’anno i suoi 22 anni. Siamo davanti ad un vero e proprio noir d’epoca, un giallo dai toni drammatici e misteriosi, la cui peculiarità si contraddistingue per l’uso di animali antropomorfi fortemente caratterizzati.
Il mondo di John Blacksad, detective senza mezze misure- un po’ Chandler (col suo Philip Marlowe) e un po’ Spillane (con il suo “Martello” Mike Hammer)- è l’America degli anni ’50, spesso riconoscibile negli sfondi realistici delle grandi città che Guarnido colora con vivida originalità e fedeltà iconografica, su cui si innestano le silhouettes dei protagonisti. Col suo pelo nero e la macchia bianca sul muso, dovrà sciogliere gli enigmi, accompagnato dalla donnola/aiutante Weekly (giornalista) e l’incorruttibile Smirnov (ufficiale di polizia). Nonostante la sua corporatura imponente e l’aria imbronciata, il nostro protagonista, dimostra essere un tenero personaggio dal cuore d’oro, in cui vivono valori di condivisione e generosità. Incapace di rimanere impassibile dinanzi alla sofferenza altrui, si batte sempre per ottenere giustizia.
La vera sorpresa della serie risiede però nello stile estetico con cui si accompagna il racconto in prima persona del suo protagonista (altro topos del noir): fotografia, musica, film, pittura ispirano l’autore nella realizzazione di una leggerezza cupa che è tipica della sua anima latina, condita con una sottile ironia sull’America degli anni ’50 che risente della Série Noire e del mood francese rispetto ai cliché del giallo.
Si denotano quindi i nuovi colori del noir: la narrazione è accompagnata da un alternarsi di toni drammatici ed ironici, con la peculiarità dei personaggi antropomorfi fortemente caratterizzati. Ambientati nella società americana della metà del ventesimo secolo, Guarnido indaga ed esplora anche temi profondi, quali la segregazione razziale e la caccia alle streghe durante gli anni della guerra fredda. A volte fa quasi il “verso” ai suoi personaggi facendo uso dell’ironia e della parodia.
Il tema principale degli albi è preannunciato dal colore della copertina. Nero, bianco, rosso, blu e giallo: queste le tinte selezionate da Guarnido per caratterizzare la narrazione. La figura dell’artista maledetto, reale o di fantasia, è anch’essa un leitmotiv. Quindi, in Anima rossa, il lettore incontra il poeta Abraham Greenberg e il pittore Sergei Litvak, strizzando l’occhio a Mark Rothko. In L’inferno, il silenzio, ci sono i musicisti Junior Harper e Sebastian Fletcher, e in Amarillo, i grandi rappresentanti della Beat Generation. Tra tradizione polar e volontà di realismo, la trama dei sei volumi di Blacksad, dunque, accompagna il lettore verso un’esperienza di lettura profonda e multi analitica.