Il Cairo, febbraio 2019 – Si è chiusa sull’isola di Zamalek, oasi metropolitana della capitale d’Egitto Il Cairo, la prima tappa di un avvenimento unico al mondo. Tre nazioni, Italia, Cina ed Egitto. per festeggiare il capodanno cinese hanno inaugurato un progetto Interaccademico che ripercorre in chiave gastronomica il viaggio del celebre mercante veneziano Marco Polo. La stessa Via della Seta che per millenni ha unito Roma a Pechino, attraverso il Mare Oceano, diventa la strada per sbarcare in Egitto, ricollegando la Cina all’Italia.
L’Ambasciatore Cinese al Cairo H.E. Hang Bing durante il suo discorso tenuto durante la manifestazione ha esordito: “Vorrei ringraziare tutti i presenti per aver reso questo evento possibile. La via della seta è una strada di amicizia, un modo antico per condividere le nostre culture e conoscenze. La cucina anticamente era il modo per mostrare la propria cultura alle altre popolazioni. Così, questa è l’occasione non solo per divulgare la cucina cinese, ma per mostrare i risultati di una fruttuosa collaborazione tra Est e Ovest e rafforzare questo legame.”
Era infatti il 1271 quando Marco Polo partiva da Venezia per quella che sarebbe diventata la leggendaria storia di un viaggio tra civiltà allora sconosciute, favolosi tesori, terre rigogliose di frutti e cibi sontuosi e rare spezie, raccolte nel celebre libro “Il Milione”. Questa rotta, nota come la via della seta, passa da San Giovanni d’Acri in Terrasanta, per la Turchia, la Persia, l’Afghanistan e, attraversando il deserto del Gobi, fino al Catài; fu percorsa da viaggiatori e mercanti che crearono scambi di merci, idee e conoscenze, generando contaminazioni assorbite dai cibi quotidiani. Questa ritualità alimentare, identitaria e portatrice di tradizioni, diventa oggi terra fertile di fusione e diffusione culturale, carica di antiche tradizioni da non perdere e tramandare.
“L’Egitto posizionato tra l’Italia e la Cina e, per questo, è punto d’incontro tra la cultura d’oriente e quella d’occidente” – ha proseguito l’Ambasciatore Cinese al Cairo H.E. Hang Bing – “ e possiede una rigogliosa e antica cultura gastronomica che risale ai tempi dei Faraoni esercitando la sua forte influenza sulle tradizioni culinarie mediterranee e mediorientali.”
La delegazione italiana, che ha organizzato e documentato la prima tappa di questo inedito viaggio di scoperta e conoscenza dei sapori del mondo, è stata composta da David Abatecola (project manager), dal Prof. Ruggero Andrisano Ruggieri (Università di Salerno), dallo chef Pietro Parisi (Executive Chef) e da Sara De Bellis (Direttore editoriale MangiaeBevi, curatore sezione “Viaggia”).
Interventi Istituzionali
Importante anche l’intervento del Consigliere Culturale Cinese H.E. Shi Yuewen: “La settimana di cucina cinese e italiana in armonia – the Taste of Sunshine – è parte della “Happy Spring Festival” del 2019. Negli ultimi 10 anni abbiamo lavorato con amici di tutto il mondo per sperimentare e condividere le eccellenze delle culture e oggi siamo lieti di dare il benvenuto a Il Cairo a quattro chef professionisti della provincia cinese di Shanxi. Dal 26 al 31 gennaio, la “cultura della pasta” sarà il tema tramite il quale gli chef cucineranno più di 30 specialità del patrimonio culturale cinese. Questa è una festa golosa in un capolavoro di ospitalità egiziana, in vista di un’armoniosa comunione di cultura tra Oriente e Occidente attraverso la cucina tradizionale di Cina e Italia.”
Il progetto di formazione, la Masterclass e la filosofia del Cuoco Contadino
Il progetto, che ha visto collaborare attivamente l’Università di Salerno, l’Associazione UNISAPORI, l’Università del Cairo, le Autorità Egiziane, l’Istituto Italiano di Cultura al Cairo e il Centro Culturale Cinese al Cairo, è stato fortemente sostenuto dal Dipartimento di Scienze Umane Filosofiche e della Formazione
dell’Università di Salerno – nella persona del Prof. Ruggero Andrisano Ruggieri – e dall’Executive Chef Pietro Parisi (portavoce dell’Associazione Chef “Il Cuoco Contadino” e Ambasciatore della Dieta Mediterranea) per la realizzazione di un corso di formazione per cuochi sulla Dieta Mediterranea considerata dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La Masterclass voluta per formare gli chef egiziani all’utilizzo e alla valorizzazione di materie prime locali sulla base dei precetti della Dieta mediterranea, è stata tenuta da Nausica Ronca, Chef di “Nonna Nannina” (Cava dè Tirreni – SA), portavoce di una cultura popolare contemporanea che – con la partecipazione delle allieve dell’associazione “Il Cuoco Contadino” Academy Valeria Fischetti e Mariangelica Sica – ha introdotto i ragazzi della “Kohl-Mubarak High Study Academy for Tourism and Hotel Management” all’arte della trasformazione della materia prima attraverso la realizzazione di ravioli, tagliatelle e gnocchi. La chef Ronca ha così posto le basti per divulgare questo rituale domestico italiano, che si tramanda in famiglia tra le pareti di casa, di generazione in generazione che è anche trasmissione culturale, di appartenenza e d’ identità su cui poggia la filosofia del cuoco contadino che ha la finalità di“mantenere viva la tradizione della nostra terra”, così come ha ribadito con orgoglio Nausica.
LO SCAMBIO DEL RAVIOLO E IL VALORE DI UN GESTO
“Cibo conduttore” dei Paesi del Mediterraneo e delle vie della seta di Marco Polo è il raviolo, alimento transnazionale e versatile che cambia consistenza, sapore e forma in base al luogo di produzione. Questo fagottino di pasta ripiena che in Italia si chiama “raviolo”, in Cina “Jiaozi”, in Egitto “Sambousek” , in Turchia “Manti”, in Afghanistan “Mantu”, è presente – in forma, impasto, ripieno e cottura diversi – in tutti i territori attraversati dalla via della seta.
Per tale motivo, durante questo evento è stato sempre presente sulle tavole, per celebrarne il ruolo di fil rouge culinario, simbolico protagonista di un vero e proprio scambio di arti. Così i cuochi cinesi hanno potuto apprendere dalle mani di Pietro Parisi come realizzare i ravioli, simbolo della pasta fresca fatta in casa e contenitori di una ritualità domestica carica di contenuti, lì dove farina, uovo e mattarello divengono icone di un gesto che riporta a quando la cura dell’altro passava anche e soprattutto per il cibo.
Nello stesso modo Pietro Parisi ha imparato dalla delegazione di chef cinesi – Dr Xin Shiyu, Dr Li Hongchun, Dr Pei Yinggie, Dr Wang Zhang Long – la realizzazione dei Jiaozi ripieni di carne e verdure, che sono uno dei principali cibi consumati durante il Capodanno cinese, poiché la forma assomiglia a un Tael d’oro (moneta cinese) e simboleggia un augurio di buona fortuna per l’anno nuovo. Anche in Cina, per tradizione, le famiglie e gli amici si riuniscono per preparare i ravioli insieme.
L’EVENTO GIORNO PER GIORNO
* GIORNO 26: MASTERCLASS
Un gruppo di 24 studenti scelti dall’Università del Turismo de Il Cairo ( “Kohl-Mubarak High Study Academy for Tourism and Hotel Management”) , hanno assistito ad una master class in cui gli chef italiani e cinesi hanno insegnato loro l’arte della cucina tradizionale del proprio paese. Dagli italiani è stata presentata la preparazione della pasta per produrre le tagliatelle, gli gnocchi e, ovviamente, i ravioli.
Nel pomeriggio si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento con esibizione spettacolare dello Chef cinese WANG ZHONGLONG alla presenza delle maggiori testate internazionali (della stampa internazionale sono stati presenti tra gli altri: “Paper People Daily – CGIN tv – CRI – XLN HVA NET – NILE RIVER tv – MBL – ME Sat – stampa egiziane ed ovviamente la RAI; al termine è seguito una degustazione dei prodotti della master class.
* GIORNO 27:
Nella sala al rooftop del Flamenco è stata presentata a un parterre VIP italo – egiziano una cena italiana servita al tavolo, con presenza del corner cinese. Il menù italiano della serata era composto da Montanarina con pomodoro e Parmigiano; Vellutata di ceci con calamari scottati, crostini al profumo di lime e rosmarino; Linguine alla crema di asparagi con filetto di orata e pomodorini confit; Tonno e zucchine alla scapece; Caprese alle nocciole. Per la parte cinese sono state servite alcune varietà di Jiaozi e c’è stata l’esibizione dello chef cinese WANG ZHONGLONG.
* GIORNO 28
Nella sala al rooftop del Flamenco si è tenuta una cena italiana a buffet per eminenti invitati egiziani (imprenditori, commercianti, generali ecc.), con presenza del corner cinese. Il menù della serata è stato composto da Parmigiana; Zuppa di Ceci; Pizza di Peperoni; Pizza di Melanzane; Pizza di Asparagi; Riso e patate gratinato; Sformato di patate; Tiramisù “A Modo Mio”; Caprese con nocciole. SPECIAL DISH & COOKING SHOW con PIETRO PARISI: Spaghetti alla Colatura di Alici di Cetara. Per la parte cinese sono state servite alcune varietà di Jiaozi di carne e verdure, presenti su ogni tavolo. Durante la serata esibizione dello chef cinese WANG ZHONGLONG.
* GIORNO 29: SERATA FUSION
o nel pomeriggio gli chef dei due paesi si sono incontrati per insegnare e apprendere vicendevolmente la propria arte tradizionale; lo Chef Parisi ha insegnato ai rappresentanti Chef cinesi come si fa il raviolo, dalla trasformazione della materia prima: farina, uova etc fino alla composizione del ripieno (per l’occasione, è stato scelto quello formato da ricotta e spinaci) fino alla cottura e condimento (burro e salvia); lo stesso è stato fatto dagli Chef cinesi nei confronti dei nostri Cuochi. Al termine di questa lezione gli chef si sono invertiti di ruolo e il proseguo del pomeriggio ha visto gli italiani produrre gli Jiaozi mentre i cinesi hanno prodotto il raviolo che sono stati cotti e mangiati al termine dell’incontro di formazione.
o La sera diplomatici di tutti i paesi, con particolare riferimento agli stati attraverso cui si snodano le Vie della Seta, e alla presenza della Stampa internazionale hanno degustato un menu incentrato sui piatti comuni ai due paesi; il Buffet Italiano è stato composto da Montanarina con pomodoro e Parmigiano; Sformato di patate; Parmigiana; Pasta e Ceci; Risotto agli asparagi;Tiramisù a modo mio; Caprese alle nocciole. SPECIAL DISH: Ravioli con Colatura di Alici di Cetara;
* GIORNO 30: Serata a cura del Centro Culturale Cinese; piatti cinesi con un’isola di cucina italiana con la presenza dei nostri ravioli. Una forte fusione tra la cucina italiana e quella cinese, arrivata dopo giorni di conoscenza e collaborazione con la presa di consapevolezza sui metodi di preparazione.
* GIORNO 31: Vernissage di opere d’arte italiane, egiziane e cinesi presso L’Istituto di Cultura Italiana; cena cinese con corner di cucina italiana: L’Arte e la Cucina sono riuscite a compiere un fusione tra le culture, espressioni umane trasversali, capaci di parlare a ogni essere umano.
CHEF PIETRO PARISI, IL CUOCO CONTADINO – DIRETTORE ARTISTICO
Pietro è un cuoco appassionato. Di sapori e profumi specialmente, quelli che lo rimandano ai giorni della sua infanzia: quelli del ragù della nonna Nannina, con il quale la domenica svegliava la sua casa; delle polpette al sugo di pomodoro San Marzano; delle candele spezzate alla “genovese”; ottenuta con purea di cipolla bianca e carne di vitello stufata. Al centro della sua cucina spesso c’è il riutilizzo di tutto ciò che normalmente viene considerato scarto. Infatti, a bucce, gambi, foglie Pietro dà una nuova vita. “Per educazione e scuola – ama ripetere – sono contrario a qualsiasi spreco, perché spesso è nelle parti meni nobili che si celano i sapori veri.” Ciò che rende Pietro davvero speciale è la ricerca dei prodotti di stagione, che seleziona personalmente dai suoi amici contadini, cercando di sostenere lavoratori e prodotti locali. L’obiettivo di Pietro è eliminare dalle cucine i grandi selezionatori e farvi rientrare i piccoli produttori del territorio, dare luce ai sacrifici di questi uomini e queste donne, diffondere la conoscenza di metodi sani di produzione, trasformazione e lavorazione del cibo, facendo riemergere le buone tradizioni che non dovrebbero mai essere privilegio per pochi. Per Pietro cucinare è cultura e non solo manualità e il rapporto con i contadini, la possibilità di osservare i loro volti, è un sostegno prezioso nella sua ricerca di nuove strade da percorrere.
Nausica Ronca – Cuoca Contadina
“Sono dieci anni che faccio parte della famiglia di Nonna Nannina di Cava de’Tirreni. Da lei ho imparato ad ascoltare, ed i suoi consigli mi hanno portato ad avere successo in ambito familiare e ristorativo. Dal mio primo anno di vita, e per tutti gli anni fino all’adolescenza, ho trascorso i mesi estivi in Grecia per salare le acciughe nella fabbrica di mio padre. Ho imparato lì le abitudini, le tradizioni e l’arte culinaria di una “Mediterraneità” ancora più tenace. Osservando poi mia “Nonna Nannina” di 89 anni di Cava de’Tirreni mi sono accorta che conduceva una vita così simile ai paesini della Grecia, ma tanto più ricca di valori etico/culinari che bisogna tramandare. Così, dopo tanta ricerca e studio approfondito, ho aperto il mio “ristorante contadino” dove cucino le mie pietanze seguendo la tradizione che accomuna tutto il popolo del sud. Ancora oggi, prima di proporre un piatto, corro da lei per un consiglio e per appropriarmi il più possibile di quell’ anima genuina che, trasferita nei piatti, fa sognare i miei commensali facendoli viaggiare indietro nel tempo.”
GLI SPONSOR
La manifestazione, supportata dalla delegazione italiana, ha trovato ampio spazio grazie anche alla collaborazione con la società di internazionalizzazione Be Trade, al portale gastronomico Infofood.it e Molini Pizzuti che ha permesso una ricca e proficua corrispondenza tra aziende gastronomiche di varie parti del mondo, e MangiaeBevi, magazine online di enogastronomia, ospitalità e viaggi.
“Il Cuoco Contadino” sulla via di Marco Polo: Progetto Inter accademico a tema Gastronomico
Prima Tappa – Taste of Sunshine
Hotel Flamenco – Isola di Zamalek
Il Cairo, Egitto | 26-31 Gennaio 2019
Noi siamo un Assocciazione di amicizia italo-egiziana al Cairo e vorremo participare a questo meraviglioso evento che abbraccia la Cina, l’Italia e l’Egitto. come fare per essere sempre al corrente degli eventi e per collaborare insieme a Voi?
Dott.ressa Mona Garrahi
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