TEATRO INDIA
8 ● 9 febbraio 2020
29 febbraio ● 1 marzo 2020
Una città, un quartiere, un teatro, 6 famiglie.
Approda a Roma un dispositivo teatrale di micronarrazione della città: il teatro documentario Family Affair
di Zimmerfrei, una esplorazione antropologica sulla famiglia contemporanea nel territorio attorno a India.
Family Affair | Roma XI
concept ZimmerFrei
regia Anna de Manincor
suono Massimo Carozzi
video Anna de Manincor
assistente alla regia Muna Mussie
con Diana Cologgi, Gianni Cologgi, Lia Giartosio Goretti, Tommaso Giartosio, Andrea Goretti Giartosio, Franco Goretti, Romeo Hadzovich,
Claudio Larena, Chiara Maraldi, Sofia Naglieri, Greta Palucci, Matteo Palucci, Fiorella Zorri
con la partecipazione in video Elia Abkari, Younes Abkari, Javad Abkari, Paola Barberini, Roberta Barbosi,
Arianna Cologgi, Cristian Gasbarri, Dario Gasbarri, Filippo Gasbarri, Giorgia Gasbarri, Cloe Hadzovich, Jhonatan Hadzovich, Vasy Hadzovich, Angelina Hrustic,
Fatima Hrustic, Selene Larena, Alessio Marras, Mia Marras, Emma Palucci, Emanuele Palucci, Luca Palucci, Marco Palucci e i gatti Gemma Liquirizia e Yuki
Produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale _ coproduzione Network Open Latitudes
con il supporto del Programma Cultura dell’Unione Europea e Film Commission Emilia-Romagna
Dall’8 al 9 febbraio e dal 29 febbraio all’1 marzo al Teatro India approda FAMILY AFFAIR di ZimmerFrei, il progetto site-specific di teatro documentario e partecipativo che ritrae la nostra modernità affettiva. Un’indagine sullo stato dell’arte della famiglia contemporanea e della geografia dei suoi sentimenti attraverso la partecipazione di alcune delle famiglie che abitano nei quartieri intorno a India. Un progetto che intreccia film documentario e narrazione dal vivo in un dispositivo performativo multimediale che sarà nutrito dalle storie della Capitale, attraverso il lavoro di Anna de Manincor e Massimo Carozzi, per un ritratto urbano che esplora il confine fra spazio pubblico e territorio privato.
Family Affair indaga questi universi già da quattro anni, coinvolgendo diverse città europee e nella tappa romana il progetto si concentra sull’abitare un territorio: quello attorno a India, lungo viale Marconi, verso il centro e verso la periferia, lungo il Tevere. Un dispositivo artistico tra documentario, installazione video e performance con al centro la ricerca artistica come sorgente di narrazioni, con il suo lessico e la sua epica, la famiglia come socialità vissuta, progetto di società e comunità, invenzione del quotidiano, proiezione nel futuro, condivisione dei luoghi.
Nel progetto sono stati coinvolti i membri di 6 famiglie romane, tutte diverse tra di loro e non rispecchianti le statistiche demografiche né gli stereotipi dei ruoli già assegnati. I partecipanti non sono professionisti dello spettacolo ma sono i massimi esperti delle proprie cerchie relazionali, e il loro materiale narrativo è restituito attraverso un’intensa attività laboratoriale fatta di interviste, prove e riprese video, che compone il capitolo Family affair | Roma, attraverso gli strumenti del cinema documentario di osservazione e della performance collettiva, sulla scia degli studi dell’antropologia visuale e della sociologia partecipata.
Accompagna lo spettacolo l’opera video di Family Affair, una videoinstallazione allestita nel foyer del Teatro India che proietterà su un doppio schermo più di tre ore di ritratti video di due minuti ciascuno provenienti da sette paesi europei (Francia, Belgio, Polonia, Ungheria, Portogallo, Svizzera, Italia – a cui si aggiunge la città di Roma dopo Cagliari, Bologna, Forlì e Milano). «Potremmo dire che ognuno di noi è uno specialista della propria famiglia: ciascuno di noi può raccontare cose che nessun altro sa della propria famiglia» racconta Anna de Manincor. Sono ritratti autobiografici ma non in prima persona: le narrazioni non sono mai portate al pubblico dalla stessa persona che le ha prodotte ma attraverso un originale passa-parola. «Ognuno di loro racconta qualcosa di sé, ma proteggendosi: non sono delle interviste, sono delle registrazioni sonore fatte nel privato delle case. Per questo le persone ritratte hanno gli occhi chiusi. Perché nel frattempo stanno pensando a tantissime altre cose che non possono essere dette». ZimmerFrei con queste performance multimediali in giro per il mondo indaga quanti tipi di famiglie e di cespugli relazionali esistono, come organizzano il loro tempo, come è vissuto lo spazio privato e quello pubblico, quanti tipi di racconti si producono all’interno di una stessa famiglia, quale diversa società costruiranno le nuove generazioni. Con il capitolo romano, chiamato intenzionalmente Roma XI, anche se si tratta della quindicesima città, si aggiunge a questa serie europea un tassello di micronarrazioni in cui brilla un intero mondo: quello del territorio attorno al Teatro India, dove storie e famiglie si incrociano come in un film da scrivere insieme.