CITTASLOW: CON LE API PER IL BUON VIVERE
“CittaslowBee: concretamente per le api, sentinelle della biodiversità”
Il presidente di Cittaslow Mauro Migliorini, Sindaco di Asolo, ha illustrato in conferenza stampa il Manifesto a sostegno delle api e a tutela della biodiversità elaborato da Cittaslow International.
In considerazione del ruolo di motore propositivo che hanno le Comunità Cittaslow per la promozione di uno sviluppo locale sostenibile, per la riqualificazione dei territori e per la tutela dell’ambiente, le Cittaslow propongono l’iniziativa “CittaslowBee”, un “progetto aperto”, una sorta di cantiere, di sensibilizzazione alla salvaguardia delle api. Le api, quali indicatori della biodiversità, della salubrità ambientale e della tutela ambientale. Un progetto a cui hanno aderito le Città del Miele, che formano una importante rete nazionale che dà origine e identità ai mieli italiani. Una rete al fianco degli apicoltori locali e degli enti territoriali di tutela ambientale per salvaguardare i preziosi imenotteri.
La proposta ha ricevuto il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica. “L’iniziativa – ha ribadito l’On. Vannia Gava, Sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica nel suo messaggio in conferenza stampa – è molto importante per mettere in risalto quanto l’ape sia un insetto la cui importanza non dev’essere solo rivolta alla sua attività di impollinazione e produzione di miele, ma anche e soprattutto alla sua azione ai fini della tutela della biodiversità. (…). Tutelare le api significa anche tutelare l’apicoltura, attività economica praticata dall’uomo fin dall’antichità”. Concetti ulteriormente ampliati in conferenza stampa dall’On. Alessia Rotta, Presidente Commissione Ambiente Camera dei Deputati, che ha specificato il suo supporto a questa iniziativa “nel massimo rispetto del lavoro dei Comuni e dei borghi, impegnati in prima fila per il contrasto ai cambiamenti climatici e all’azione essenziale sul territorio: le Cittaslow come vere e proprie reti di educazione a km zero sul territorio per i cittadini per un cambio di comportamenti a favore della sostenibilità e della nuova economia di tipo non più lineare. Sicurezza alimentare, agrobiologia e salute sono anche i cardini del PNRR, e per questo il legislatore è al fianco dei comuni e delle Cittaslow in questa battaglia culturale e civile a favore delle api: sembra una piccola cosa, ma è invece uno dei pilastri dell’economia sostenibile”. Serenella Mortani, a nome dei Sindaci delle Città del Miele, ha poi ribadito che “il valore delle api è custodito e protetto dagli apicoltori: l’Italia è leader mondiale per qualità e biodiversità. Sono infatti oltre 60 le qualità di mieli italiani, molti dei quali esclusivi del nostro territorio. Come quantità siamo i quarti in Europa per numero di alveari”.
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Il progetto CittaslowBee coinvolge oggi le 87 Cittaslow della rete italiana delle “città del buon vivere” e il network internazionale, 300 città in tutto il mondo, con azioni concrete rivolte alle Amministrazioni e ai cittadini. La concretezza degli intenti è rappresentata dall’ampio spazio nel manifesto per l’elenco delle essenze floricole adatte per il benessere delle api.
Il lancio del Manifesto CittaslowBee (https://www.cittaslow.it/progetto/it-cittaslowbee) avviene nel mese di maggio in occasione di due importanti date: il 20 MAGGIO è LA GIORNATA MONDIALE DELLE API, mentre il 22 MAGGIO è LA GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITA’. I due temi, ormai è chiaro non solo agli scienziati ma anche ai cittadini in tutto il mondo, sono strettamente connessi. Proprio in tempi di COVID-19 e post COVID, è chiara a tutti la necessità vitale di salvaguardare la biodiversità delle specie vegetali e animali nella natura selvaggia come nell’ambito rurale e urbano. E questo impegno a livello globale è indissolubilmente legato al “mondo delle api”, alla loro difesa attiva, alla tutela della funzione essenziale svolta dagli insetti impollinatori per l’equilibrio di specie e le economie connesse: per questo motivo i Sindaci e le comunità delle Cittaslow si sono mobilitati e hanno raccolto il sostegno di altre associazioni come le Città del Miele, per un compito urgente che è urgente per “assicurare il futuro” alle prossime generazioni.
“Mentre tutti parliamo di grandi temi a livello globale come il “green deal” e la “next generation” – ha detto il presidente Cittaslow, Mauro Migliorini – come sindaci e cittadini delle Cittaslow abbiamo voluto dare subito un contributo concreto, impegnandoci nella difesa delle api. Voglio dare subito alcuni dati: l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ci dice che più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione, rischiano di scomparire; in Europa il 9,2% delle specie di api europee sono attualmente minacciate di estinzione. Se consideriamo che le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e che esse garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo, si comprende meglio quale sia il tipo di “emergenza” che dobbiamo affrontare con urgenza. Si stima che l’87% (circa 308.000 specie) delle piante selvatiche in fiore del mondo dipendano, almeno in parte, dall’impollinazione. Ma non solo le piante selvatiche: è dimostrato che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficiano dell’impollinazione. In Europa l’84% delle 264 specie coltivate necessità dell’impollinazione degli insetti e oltre 4000 differenti specie vegetali continuano a prosperare e a riprodursi attraverso l’umile e preziosa azione delle api”. Senza le api – dunque – molte specie di piante si estinguerebbero. Alcune specie di api, come l’ape Apis mellifera sono allevate (domesticate). Tuttavia come spiegano gli scienziati la stragrande maggioranza delle 20.077 specie di apoidei conosciute al mondo sono selvatiche.
Se gli impollinatori svolgono in natura un ruolo vitale come servizio di regolazione dell’ecosistema, ecosistema che vuol dire biodiversità ed equilibrio.
“Da considerare inoltre – spiega il presidente Migliorini – il contributo economico delle api: attraverso i preziosi prodotti dell’alveare quali miele, polline, pappa reale, cera, propoli, ecc., da sempre utilizzati ed apprezzati dall’uomo, l’apicoltura è un’importante fonte di reddito”. Come spiega il presidente delle Città del Miele, Vincenzo Parlato, Sindaco di Sortino(SR) l’Italia è l’unico paese al mondo a vantare oltre 60 diverse tipologie di mieli, molte delle quali uniche proprio in virtù delle loro radici locali. A questo si aggiunge la funzione delle api in agricoltura: molto di quel che mangiamo deriva dal lavoro di questi piccoli insetti impollinatori che vivono in una società cooperativa. Pensiamo che una singola ape visita intorno ai 7000 fiori al giorno, garantendo biodiversità e agricoltura. Per fare un esempio concreto, le verdure negli orti e nei campi si sviluppano grazie alle api, così come gran parte dei frutti sugli alberi. Solo in Europa, oltre 4.000 verdure ci sono grazie agli insetti impollinatori.
Ovvio che di fronte ad una crisi generale delle api, il danno sarebbe immenso e probabilmente irreversibile. Imputata oggi è l’agricoltura industriale ed intensiva, che utilizza in quantità pesticidi chimici, pianta monocolture, adotta pratiche agricole distruttive, è indifferente alla biodiversità. Come se non bastasse, anche i cambiamenti climatici stanno aggiungendo stress e pericoli nella vita delle api.
Portando suggerimenti per le Amministrazioni Comunali, come
- Semina di fiori ed essenze mellifere lungo cigli stradali, marciapiedi, piazzali, parchi urbani …
- Piantumazione di piante autoctone nei parchi urbani, terreni di proprietà pubblica, piazzali …
- Concessione in uso gratuito di aree pubbliche per installazione di apiari.
- Rispetto dei protocolli fitosanitari locali.
- Protocolli aggiuntivi su base comunale.
- Divieto utilizzo fitosanitari ad azione erbicida nelle aree pubbliche o aperte al pubblico.
- Cooperazione con associazioni locali di apicoltori.
- Corsi alla popolazione e ai portatori di interesse di educazione ambientale e tutela della biodiversità.
- Organizzazione di passeggiate tematiche e didattiche nel territorio comunale.
- Programmi di “educazione alle api” nelle scuole di ogni ordine e grado (Cittaslow Education and eTwinning EU platform) con il coinvolgimento di dirigenti, insegnanti, apicoltori, esperti del settore, associazioni di categoria.
E azioni concrete per la cittadinanza, come suggerendo giardini e balconi fioriti, che diventano rifugio per le api.
Piantare fiori ed essenze che le attirano e le nutrono in giardino o sul balcone. Ricordando che gli ortaggi che fioriscono, così come diversi tipi di erbe aromatiche, esercitano una grande attrattiva su insetti e api. E ci aggiungiamo una breve lista di proposte. Ma anche piccoli suggerimenti di attenzione alla stagionalità delle piante, che garantiscono di avere fioriture durante larga parte dell’anno, e che donano nutrimento ai piccoli impollinatori nel corso di tutto il periodo vegetativo: CREARE, quindi, PICCOLI HABITAT NEL CONTESTO URBANO PER LE API COLTIVANDO PIANTE E FIORI CAPACI DI NUTRIRLE PUÒ AIUTARLE A NON ESTINGUERSI.
E per gli agricoltori?
Proponiamo, ad esempio, filari, siepi e prati impiantate ai margini del campo, perché aumentano l’abbondanza di impollinatori selvatici, come pure la rotazione delle colture con trifoglio o altre leguminose che può incrementare l’abbondanza e la diversità dei bombi, che a loro volta migliorano la resa delle colture e la redditività dell’azienda. Queste pratiche di “ingegneria ecologica” non solo favoriscono gli impollinatori, ma conservano anche i nemici naturali degli insetti che sono essenziali per contenere le specie di parassiti erbivori che attaccano numerose ed importanti colture.
Presentati in conferenza alcuni progetti per le api già attivati nelle Cittaslow: Acquapendente (VT), l’esperienza della Riserva Naturale Monte Rufeno, Belluno, il Progetto progetto “BeeAware!” con CIPRA Internazionale, Parrano (TR), progetto l’apiario comunitario, Pijao (Colombia) le api in Quindio, Castel San Pietro Terme(BO), l’Osservatorio nazionale del miele, Trevi(PG), la rotonda della biodiversità.