Clima Lettera di un fisico alla politica
Mercoledì 8 aprile, per Edizioni Gruppo Abele, esce nel solo formato ebook Clima. Lettera di un fisico alla politica, di Angelo Tartaglia. L’attuale pandemia di coronavirus è solo la punta dell’iceberg di un intero sistema malfunzionante. Un invito ai politici da parte di un illustre professore di fisica del Politecnico di Torino a cambiare rotta sul clima e sul sistema socioeconomico prima che sia troppo tardi.
Come al Monopoli
Malgrado ogni considerazione politica che si spertica in sua difesa, il nostro sistema socio-economico è materialmente insostenibile sul lungo periodo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: differenze crescenti e incolmabili fra fasce di popolazione e fra Paesi, e un collasso ambientale senza precedenti, soffocato da polveri sottili e CO2 e inquinato da metalli pesanti, idrocarburi e molte altre sostanze. L’epidemia di Coronavirus non è che l’ultimo – in ordine di tempo – crollo di un sistema fragile e inadatto a sostenere a lungo la vita umana. Perché siamo a questo punto?
Per Angelo Tartaglia «in una società globale e tecnologica come quella contemporanea i pilastri di un sufficiente consenso sociale sono stati a lungo, e sono tuttora, tre: egoismo, ignoranza e superstizione». L’avere cura solo del proprio minuscolo angolo di mondo, ignorare i segnali indicati da scienziati e ricercatori, e avere una fede viscerale – superstiziosa– in deus ex machina salvifici prodotti dal nulla dall’innovazione tecnologica. «Questo rifiuto di una dimensione razionale a tutto campo è particolarmente virulento fra coloro che qui e oggi ricavano i maggiori vantaggi da un’economia strutturalmente insostenibile (gli stessi che hanno il controllo dei maggiori canali di informazione tradizionale)». È come giocare a Monopoli: si parte tutti con le stesse risorse ma alla fine della partita chi vince ha tutto, mentre gli altri non hanno niente. Né soldi, né risorse naturali, né salute e neppure futuro.
Eppure, malgrado queste premesse, l’autore si identifica come un irragionevole ottimista.
Lettera al presidente del consiglio
Il professore Angelo Tartaglia ha deciso di scrivere una lettera indirizzandola al Presidente del consiglio italiano. Sul clima, sull’ambiente e sulle strategie che possiamo mettere in campo per salvarci. Tocca tanti argomenti fondamentali, dal mito delle grandi opere – inutili – ai frutti dell’industrializzazione senza freni; dalle pandemie globali – quella da Covid19 non è la prima e non sarà l’ultima – ai legami fra clima e giustizia sociale. Ha scritto questa lettera perché «dopo tutto, ogni essere umano una dimensione razionale ce l’ha pur sempre dentro di sé. La mia irragionevole speranza è che dialogando, cercando di capire e di spiegare, ognuno di noi si renda conto che alla fin fine guardare lontano nello spazio e nel tempo è più conveniente del chiudersi in se stessi».
L’innovazione tecnologica non è detto che ci salverà, ma la speranza in un futuro migliore forse sì.
L’autore
Angelo Tartaglia è stato professore di Fisica presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, ed è oggi membro dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Ha esteso i suoi studi ai problemi dell’energia, dei modelli di sviluppo, della pace e del disarmo. Si occupa di impatto delle attività umane sull’ambiente. Da alcuni anni è impegnato nell’applicazione della logica dei sistemi ai problemi trasportistici, con particolare riferimento al progetto delle ferrovie ad Alta Velocità.