Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali

Sono passati 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, e in occasione di questo importante anniversario torna alla ribalta un suo dipinto, “Dama con Pelliccia”, realizzato a Milano nel periodo 1495-1499 e rimasto nascosto per quasi un secolo.

Si tratta di un’opera di grande impatto emotivo, realizzata su pannello di pioppo di 61,5 cm di altezza per 54,5 cm di larghezza. Molti gli elementi tipici del Leonardo pittore: l’opera raffigura una giovane dama dallo sguardo malinconico e malizioso, con un accenno di sorriso la cui ambiguità rinvia a quello della Gioconda. La posa della mano è simile alla Dama con l’ermellino.

Sulla base della ricostruzione storica, è molto probabile che il dipinto sia stato eseguito nel periodo milanese, quando Leonardo era al servizio di Ludovico il Moro, e che il dipinto fosse ancora nelle mani di Leonardo durante la sua permanenza a Roma e successivamente negli ultimi anni ad Amboise.

Dal 1691 al 1700 l’opera fece parte della collezione privata di Antonio Pignatelli, Papa Innocenzo XII. In un passaggio successivo di proprietà lo si ritrova presso la residenza di Domenico Morelli , Vescovo di Strongoli, più tardi vescovo di Otranto.

Dal 1975 il dipinto è in possesso di una famiglia residente in Germania, e viene riportato oggi alla luce per opera di Silvano Vinceti, Presidente del Comitato per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali.

Molti gli studiosi che attribuiscono senza ombra di dubbio l’opera a Leonardo: in un suo scritto del 2 settembre 1921 Adolfo Venturi -uno dei più grandi storici dell’arte del secolo scorso- afferma: “.. Questo magistrale ritratto di giovane Dama dal profilo delicato e soave è opera certa di Leonardo… “.

Nel 1967 si pronunciano in tal senso il prof. Ed Fischer, il prof. Dr Zimmermann, e sempre in quell’anno un’altra valutazione di certa attribuzione giunge dal prof. Dr. Stangel. Nel 2000 arriva la valutazione del prof. Dr. E. Ullmann di Lipsia a cui si aggiunge quella del prof. Dr. Ingo Sander di Colonia.

Infine, nel 2002 giunge la sicura attribuzione a Leonardo del suo massimo esperto: il prof. Carlo Pedretti.

” La valenza attributiva di alcuni fra i più grandi esperti di Leonardo, dal Venturi a Carlo Pedretti sono la garanzia della sua autenticità- ha dichiarato Silvano Vinceti- Accanto a questi prestigiosi expertise, inoltre, ci sono alcuni elementi oggettivi che ne avvalorano l’autenticità, oltre al fatto che il paesaggio raffigurato nella “Dama con pelliccia” è fortemente somigliante a quello collocato a sinistra della Gioconda.

Nella Dama con l’ermellino, esaminata con la tecnica dei raggi infrarossi, fu ritrovata una finestrella con paesaggio, poi eliminata, che risulta essere identica a quella presente nella Dama con pelliccia.

Infine, la Dorotea -o ritratto di giovane romana con cesto di frutta- realizzato da Sebastiano del Piombo, presenta un’identica struttura compositiva. Sebastiano del Piombo dal 1511 si stabilisce a Roma, mentre Leonardo vi giunge nel settembre del 1516. È altamente verosimile che Sebastiano del Piombo abbia visto la Dama con pelliccia, ne sia rimasto colpito, e se ne sia avvalso per la sua Dorotea.

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