“Contro gli avvocati”

Presentazione del volume di Luigi Pirandello (21 editore)

“Non dite a mia madre che faccio l’avvocato. Lei mi crede pianista in un bordello.”

Groucho Marx

Martedì 16 aprile prossimo alle ore 18 da Prospero Enoteca letteraria in via Marche 8 a Palermo, il professore Salvatore Ferlita, con Stefano Vivacqua, avvocato e scrittore, e Giancarlo Macaluso, giornalista del Giornale di Sicilia, presentano il volume “Contro gli avvocati”, raccolta di novelle di Luigi Pirandello pubblicata da 21 editore.

Il libro: Quando ci si rivolge a un avvocato per far valere i propri diritti, appellandosi alla giustizia col conforto di un codice, l’imbroglio è dietro l’angolo, la macchinazione è già pronta da servire: «L’uomo che ricorre alla legge sa, invece, di cacciarsi in una trappola». Luigi Pirandello lo sa bene: quando l’uomo si appoggia alla stampella della giurisprudenza non fa che offrirsi inerme al calappio. I siciliani sono «gente acuta e sospettosa, nata per le controversie» sosteneva Cicerone; Sciascia ha rincarato la dose: «Sono chiusi sospettosi sofisti, amano contraddirsi e contraddire, complicare le cose con l’astuzia e risolverle con secco intelletto». Forse da questa attitudine causidica, da questa specie di vocazione naturale a notomizzare, una sorta di vera e propria inclinazione cavillosa, ha origine l’atteggiamento sospettoso nei confronti della legge, la sfiducia verso la giustizia. Come conseguenza naturale, gli scrittori siciliani hanno spesso dato voce a questa inclinazione leguleia allineando nelle loro pagine situazioni spesso estreme o casi normalissimi: nel modo in cui si misurano le ragioni e i torti, si soppesano i pro e i contro per metterli sui due piatti di una bilancia, viene fuori il rapporto particolarissimo che i siciliani intrattengono con il formalismo giuridico.

Ma è soprattutto in Pirandello che si contano innumerevoli le pagine affollate da isolani loici e notomizzatori, sempre pronti per ogni nonnulla ad attaccar questione e a ricorrere al parere di un legale. Pagine zeppe di avvocati soprattutto e di giudici, nelle quali torreggia ma trasversalmente il tema della giustizia: nelle più diverse ed estreme vicende umane, il premio Nobel agrigentino ha saputo cogliere gli aspetti giuridicamente più rilevanti, per poi rielaborarli, quasi sempre estremizzandoli in un interminabile arrovellio.

Il volume raccoglie dieci novelle di Pirandello:

Il dovere del medico: “La vita nuda”

La patente e O di uno o di nessuno: “La rallegrata”

Il tabernacolo e Difesa del Mèola: “Scialle nero”

La verità e La cassa riposta: “L’uomo solo”

La giara e La lega disciolta: “La giara”

La carriola: “Candelora

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