Il corpo della donna come campo di Battaglia
con Marianella Bargilli e Alessandra Canfora apre in Prima Nazionale la XXXVI edizione del Todi Festival
La XXXVI edizione del Todi Festival aprirà sabato 27 agosto al teatro Comunale alle ore 21 con la Prima Nazionale dello spettacolo di Matëi Vişniec Il corpo della donna come campo di Battaglia, a darne corpo e voce Marianella Bargilli e Annalisa Canfora dirette da Alessio Pizzech.
Marianella Bargilli che interpreta una psicologa americana e Annalisa Canfora che impersona una donna bosniaca vittima di uno stupro di guerra, tornano in scena insieme per uno spettacolo, difficile, profondo, complesso sull’orrore e lo strazio della guerra.
Una pièce sulla nevrosi dell’uomo occidentale, sulle donne ancora troppo spesso segnate da un destino tragico di sopraffazione trattate con intelligenza, poesia e acume da Matëi Vişniec, uno dei maggiori drammaturghi europei che ci mostra come e spesso sia più efficace per distruggere gli individui e la collettività, mettere in atto le violenze fisiche sulle donne rendendole il campo di battaglia più atroce.
“Finalmente questo progetto tanto desiderato vede la luce -racconta Annalisa Canfora- e per di più in un luogo amato e felice come il Todi Festival. Ho avuto l’occasione di recitare un altro testo di Matëi Vişniec dieci anni. Un anno fa ho letto ‘Il corpo della donna come campo di battaglia’ e mi ha folgorata -continua- è un testo poetico, visionario, storico e immaginifico.
Tornare poi a lavorare con Marianella Bargilli è stata un’occasione per riscoprire un’attrice e una compagna di lavoro straordinariamente sensibile. Alessio Pizzech, regista raffinato e sapiente, ha creato un terreno fertile che ha permesso a noi attrici di indagare a fondo la relazione tra questi due personaggi. Dorra, che interpreto, è un personaggio complesso, reale e onirico al tempo stesso. È una donna che vive il più feroce dei drammi, lo stupro, ma è anche un archetipo, un simbolo. Nella sua storia vive la storia di tutte le donne che subiscono violenza. Vive l’orrore della guerra, di tutte le guerre.”
La regia mette a fuoco l’essenzialità della relazione fra le due donne, dando forza al racconto, alla parola che testimonia il tempo presente e ne mette in luce le contraddizioni esplorando il rapporto tra maschile e femminile, servo e padrone, analizzando i conflitti dentro ciascuno di noi.
“Sono grata alla mia amica e collega Annalisa Canfora -aggiunge Marianella Bargilli- per aver pensato a me per questo meraviglioso progetto che tratta la storia di due donne, in un modo profondo, diverso, giusto. Per la mia prima volta recito al Festival di Todi -continua- e sono felice anche di questo. Scoprire il testo di Vişniec è stato un viaggio bellissimo, lo è e lo sarà perchè obbliga a una riflessione profonda sul femminile, sia per noi che interpretiamo il testo e ci auguriamo anche per il pubblico. Questa è la mia seconda esperienza con Alessio Pizzech regista-conclude- che tratta questa materia con eleganza, rispetto e umanità”. La donna come campo di battaglia è uno spettacolo sul nostro tempo. Urgente, attuale, e ora con l’orrore di ciò a cui, attoniti, assistiamo, necessario. Uno spettacolo per immaginare un’Europa diversa, un mondo diverso, un futuro per i nostri figli e per noi.