PER CREARE UN NUOVO DIBATTITO SULLA SHOAH
In una società sempre più povera di simboli e ricorrenze condivise, qual è il vero significato del
Giorno della Memoria? Il 27 gennaio di ogni anno celebriamo il Giorno della Memoria per ricordare la
Shoah, un evento così tragico che ha cambiato la storia dell’umanità, ma che discorso dopo discorso, retorica
dopo retorica, rischia di diventare un omaggio astratto e inflazionato.
Ugo Volli analizza i significati attribuiti negli anni a questa ricorrenza evidenziandone i fraintendimenti, le
ipocrisie, ma anche le banalizzazioni e i ribaltamenti di prospettiva che sfociano, nei casi estremi, nel
negazionismo. Perché la memoria può essere liberatoria e costruttiva se si esercita sulla capacità di
vedere, ricostruire e ricordare il meccanismo dettagliato di una vicenda, non sulla sua
generalizzazione o universalizzazione – che in definitiva significa banalizzazione.
«La consapevolezza della Shoah è il fondamento necessario
di un mondo che rifiuti il genocidio a ragion veduta, non per generico pietismo,
ma perché ha compreso le radici di questo grande disastro».
Ugo Volli
Ugo Volli, il più autorevole semiologo italiano, è professore onorario di Semiotica e Filosofia della Comunicazione all’Università di Torino. Ha al suo attivo più di 250 pubblicazioni scientifiche e oltre una ventina di libri. Ha tenuto corsi e conferenze presso istituzioni e università straniere e ha collaborato con le principali testate giornalistiche e radiotelevisive nazionali.