dal 17 al 20 OTTOBRE TEATRO OUT OFF – MILANO

dal 17 al 20 OTTOBRE

TEATRO OUT OFF – MILANO

 

  E L E N A (‘H ‘ Eλένη)

di   Ghiannis Ritsos

Traduzione di Nicola Crocetti

Regia   Elena Arvigo

Con Elena Arvigo

e con la partecipazione di Monica Santoro

(flauto traverso e canto)

 

Scene e Costumi Elena Arvigo in collaborazione con Maria Alessandra Giuri

Assistente alla regia Monica Santoro

Luci Andrea Iacopino /Victoria De Campora

 

Consulenze al testo Francesco Biagetti

Consulenza musicale Ariel Bertoldo

Produzione Teatro OUT OFF con Compagnia Elena Arvigo (Ass.Santarita & Jack Teatro)

“Ah, sì, quante battaglie, eroismi, ambizioni, superbie senza senso, sacrifici e sconfitte e sconfitte, e altre battaglie, per cose che erano state già decise da altri in nostra assenza. Eppure – chissà –

là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo tra ferri arrugginiti e ossi di tori e di cavalli, tra antichissimi tripodi su cui arde ancora un po’ d’alloro e il fumo sale nel tramonto sfilacciandosi come un vello d’oro.”

 

Elena Arvigo , interprete intensa e attenta indagatrice dell’animo femminile , torna a Milano  – all’ Argot Studio, dal 17 al 20 Ottobre con “ELENA” di Ghiannis Ritsos, traduzione di Nicola Crocetti .

 

ELENA è un poemetto, ispirato al personaggio mitico di Elena, regina di Sparta, icona dell’eterno femminino e fa parte della raccolta °Quarta dimensione”. La forma scelta da Ritsos è quella del monologo in versi rivolto ad un personaggio che resta una muta presenza sulla scena. E’ stato scritto da Ritsos tra il maggio e l’agosto del 1970 durante il periodo di detenzione a Karlovasi sull’ Isola di Samo, nel periodo del regime militare dei colonnelli, che presero il potere in Grecia dal ‘ 67 al ‘ 74. Ritsos spogliato della libertà e in isolamento, immagina un’Elena vecchissima, dall’età indefinibile, immersa nei ricordi, che si confessa tra memoria e disincanto a un visitatore silenzioso (forse «figura» dello stesso poeta). Nel testo originale, il monologo è l’unico che presenti, davanti al nome dell’eroina, l’articolo determinativo: ‘H ‘Eλένη, quasi a dire: “proprio lei, Elena, la mia Elena”». Elena riflette sul passare del tempo che tutto travolge; rievoca disingannata e lucidissima l’antico splendore; si duole dell’inevitabile perdita di senso delle cose: «a poco a poco le cose hanno perso senso, si sono svuotate; /d’altronde ebbero mai alcun senso?». Ritsos attraverso il suo teatro-poesia che reincarna i miti, libera Elena dal suo stesso mito e concede alla propria amata attrice la possibilità di essere finalmente un diverso personaggio: una donna. In questo eterno naufragio c’è qualcosa però che si salva e ci conforta: la desolata e inspiegabile bellezza di tutti quegli eventi che sembravano insignificanti e quel mistero vitale e inspiegabile   che si nasconde dentro ogni umano “resistere”: “Eppure – chissà – là dove qualcuno resiste senza speranza, è forse là che inizia la storia umana, come la chiamiamo, e la bellezza dell’uomo.”

La destinazione ideale per ogni monologo è proprio il teatro, mimesis ma allo stesso tempo metafora e allegoria della vita inteso come luogo di incontro, luogo di espressione di un pensiero capace di trasformare e di incentivarne l’azione politica. Il Teatro, luogo in cui si può rinnovare il racconto della storia umana, della bellezza dell’uomo.

 

Questo spettacolo fa parte del progetto “Le Imperdonabili”, inaugurato da Elena Arvigo nel 2013 su figure di donne, testimoni scomode mitiche e reali, del loro tempo, l’atto giornalistico e l’atto poetico diventano così simbolo e testimonianza di una resistenza, prima di tutto, del pensiero.

Chi è Elena? La regina di Sparta? Perché ci fu la guerra di Troia? La guerra è forse sempre per un inganno? Chi sono gli eroi? E dopo la guerra, cosa rimane?

In questo viaggio ogni nuovo pensiero mette in discussione il precedente. “Elena “è il racconto di un viaggio nel tempo che solo il mito ci concede di fare e rifare per rinnovare il senso e la coscienza di ciò che fu.

 

Lo spettacolo ha debuttato il 16 Gennaio del 2024 al Teatro OUT OFF di Milano

VIDEO SPETTACOLO: https://www.youtube.com/watch?v=5_M-1OHDed8

Foto di scena di Alessandro Villa     Canale Telegram   https://t.me/+1JzUd8gM42I1MmRk

  

RASSEGNA STAMPA – dicono di noi :

CONTROSCENA 18/02/2024   ENRICO FIORE

La regia di Elena Arvigo inquadra il cuore del testo con decisione e precisione assolute: a cominciare dal fatto che sostituisce il visitatore muto di Ritsos con una bravissima Monica Santoro che si esprime col flauto traverso e col canto, giacché, s’intende, la musica determina il massimo della comunicazione pur prescindendo dalle parole. Le quali, poi, vengono adoperate dalla Elena Arvigo attrice con una sensibilità – appassionata e tormentata insieme – ch’è capace di sviscerarne anche le più segrete vibrazioni, in tal modo spogliandole d’ogni lenocinio che sia dettato dal loro uso (e abuso) comune.

Recensione completa: https://www.controscena.net/enricofiore2/?p=10193

 

IL MESSAGGERO 18/02/2024    KATIA IPPASO

Disarmata, lucida, dolente è l’Elena di Ghiannis Ritsos vissuta da Elena Arvigo, attrice di fibra antica, preziosa, che con questo suo assolo attraversa una soglia sottile, nominando con furia e dolcezza la drammatica condizione umana. Impegnata in un combattimento senza tregua con il verso nitido del poeta greco, l’interprete genovese (che qui cura anche regia e scene) ci fa incontrare l’Elena del mito nel momento in cui, da vecchia, tutto vede e comprende. In una scena materica in cui i segni terrestri trascolorano nel silenzio siderale di un aldilà immoto, Arvigo dona lucentezza ad ogni sillaba. Così che la parola si fa arma contro arma, dono sapiente di pace contro la follia della guerra. Con lei la cantante e flautista Monica Santoro, che in questo Ade mistico e sensuale diventa di volta in volta ancella, testimone, sorella.

TEATRO E CRITICA 19/02/2024    SABRINA FASANELLA

Così Elena è una donna e tutte le donne, ha duemila anni e gli occhi di una bambina, è vittima e carnefice. Arvigo si fa abitare dal verso del poeta che sgorga in lei percorrendo strade tortuose, cambiando di stato, sciogliendosi in rivoli di senso attraverso il vibrare delle sue agili corde vocali per farsi infine nebbia e avvolgere i sensi. Il suo corpo, i suoi occhi liquidi, la sua mimica chirurgica sono il fulcro della messa in scena. Ad accompagnarla è il fantasma di un’ancella, Monica Santoro: presenza  complice e sospetta insieme, come lo siamo noi spettatori, inconsapevoli interlocutori di un disincantato flusso di coscienza. 

Recensione completa:https://www.teatroecritica.net/2024/02/elena-regia-di-elena-arvigo/

 

VISIONI DEL TRAGICO   RAFFAELLA VICCEI   29/01/2024  

Arvigo innesca un perfetto gioco teatrale. Negli occhi grandi e cupi ricordo e oblio si confondono, attraverso gli occhi si vedono le piccole cose viste da Elena, una farfalla, una mosca, «un pezzo di carta» che «rotola per strada», cose che «hanno una bellezza desolata, inspiegabile». Di tutto questo e del fissare «ogni cosa con una chiarezza indicibile, imperturbabile» sanno raccontare gli occhi di Elena Arvigo. –  straordinaria nel farsi carico della solitudine di Elena. Monica Santoro, inoltre pregevole presenza musicale nello spettacolo

Recensione completa: https://www.visionideltragico.it/blog/contributi/il-terzo-fiore-elena-di-ghiannis-ritsos-con-elena-arvigo-teatro-out-off-di-milano

 

BE BEEZ  04/02/2024 MARIO CERVIO GUALERSI

 

Alla sua Elena regala dolcezza velata di malinconia e talvolta d’ironia, mai astiosa o recriminante: un’eccellente performance che muove all’empatia con il personaggio nella sua ferma condanna della guerra.  Recensione completa: https://bebeez.it/arte/amori-infelici-guerre-e-miti/

 

GUFETTO PRESS  18/02/2024 ELENA D’ELIA

Quello di Ghiannis Ritsos o è un testo fortedenso di parolericchissimo di contenuti e di emozioni: una sfida che Elena Arvigo, di formazione strehleriana, vince nettamente. L’incessante flusso di parole viene gestito magistralmente dalla Arvigo catturando lo spettatore lungo l’intera ora di spettacolo mantenendo sempre alta la tensione scenica. Se è vero che l’arte è portatrice di verità è vero anche che per metterla in pratica ci vuole coraggio. Questo aspetto non manca a Elena Arvigo-

Recensione completa: https://gufetto.press/teatro/roma/elena-teatro-argot-studio-viaggio-nella-coscienza-umana-attraverso-luniversalita-del-mito/

 

KRAPP’S LAST POST  15/01/2024   VINCENZO SARDELLI

Elena Arvigo, artista indipendente e radicale della scena italiana, realizza uno spettacolo di teatro combattente e sofferto. Una nuvola di fumo avvolge la scena. Un luogo non luogo. Un tempo senza tempo. . È una madonna laica che convive con le proprie ambiguità. Ma il dialogo con i morti è anche contatto con la vita. La ferita è pharmakon. E restituisce, nel profondo deliquio, il sogno infranto di un paradiso perduto. Dentro il viso scavato di Elena Arvigo la memoria dei defunti. Il riflesso della loro presenza nelle lacrime. Dissociata e disincantata tra bagliori effimeri, Elena è una grande madre che scopre la propria sensualità dirompente e pudica, che svela i propri tormenti, e si fa carico dello strazio di un’epoca. Recensione completa: https://www.klpteatro.it/elena-ghiannis-ritsos-elena-arvigo-recensione

EORATEATRO 16/02/2024 SONIA REMOLI

Una mirabilmente decadente Elena Arvigo.  È spettacolo. È meraviglia. È una stupefacente modalità di onorare la poesia di Ghiannis Ritsos. Quel resistere comunque, anche quando tutto perde senso. Quell’elegiaco denunciare attraverso la potenza del mito.Noi del pubblico percepiamo di essere introdotti a qualcosa di sacro: come in un rituale nel cui canto d’apertura si chiede il favore della Luna, casta diva. Il suo è un parlare come un canto fascinosamente ospitale verso picchi e cadute: nei toni, nei ritmi, nei timbri. Ma il parlare dell’Elena dell’Arvigo è anche la voluttuosità dei suoni onomatopeici. E’ il dare corpo sonoro ad ogni singola sillaba. È come se l’Elena dell’Arvigo facesse all’amore con i suoni delle paroleE con il quale veicolare un determinato significato. È spettacolo. È meraviglia. È una stupefacente modalità di onorare la poesia di Ghiannis Ritsos .Quel resistere comunque, anche quando tutto perde senso. Quell’elegiaco denunciare attraverso la potenza del mito.

Recensione completa: https://eorateatro.com/2024/02/16/recensione-dello-spettacolo-elena-di-ghiannis-ritsos/

QUARTAPARETE 19/02/2024   ELENA SALVATI Un monologo dal sapore antico che ricorda quanto il Teatro possa fare da portavoce nell’espressione di concetti politici e sociali.

Recensione completa :   https://quartapareteroma.it/elena-elena-amore-mio/

 

GIORNI E ORARI

Giovedì 17 Ottobre ore 20:30

Venerdì e Sabato 18 e 19 Ottobre ore 19:30

Domenica 20 Ottobre ore 16

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI : Teatro OUT OFF via Mac Mahon 16, Milano

Acquisto online

https://www.vivaticket.com/it/ticket/elena/213397

https://www.vivaticket.com/it/ticket/monologhi-dell-atomica/227608

Prenotazioni e Informazioni

02/34532140 lunedì  venerdì ore 10.00 › 16.00

Ritiro biglietti Botteghino

via Mac Mahon, 16   martedì – domenica 1 ora prima dello spettacolo

Trasporti pubblici: M5 FERMATA CENISIO; TRAM 14; TRAM 12; AUTOBUS 78

info@teatrooutoff.itwww.teatrooutoff.it

 

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