Dal 6 luglio alla Galleria d’Arte Moderna la mostra L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano

Dal 6 luglio alla Galleria d’Arte Moderna la mostra

L’estetica della deformazione.

Protagonisti dell’espressionismo italiano

Fino al 2 febbraio 2025 in esposizione circa 130 opere per ripercorrere la variegata realtà dell’espressionismo italiano, con particolare riferimento alle personalità e ai gruppi attivi principalmente a Roma, Milano e Torino

Roma, 5 luglio 2024 – Una delle stagioni più originali della cultura artistica italiana della prima metà del XX secolo è rappresentata dall’espressionismo degli anni Venti-Quaranta che, pur sviluppato in gruppi più o meno definiti e longevi, ha apportato alla ricerca artistica un contributo di fondamentale rilievo. A questa esperienza estetica e poetica a cavallo fra le due guerre è dedicata la mostra L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano, ospitata dal 6 luglio 2024 al 2 febbraio 2025 alla Galleria d’Arte Moderna e ideata in vista della celebrazione del centenario della stessa Galleria (1925-2025).

Il progetto espositivo “L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano” è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con la Collezione Giuseppe Iannaccone di Milano. A cura di Arianna Angelelli, Daniele Fenaroli e Daniela Vasta. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Con il contributo tecnico di Open Care – Servizi per l’Arte.

La mostra L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano alla Galleria d’Arte Moderna riflette su alcune delle più importanti personalità che, in percorsi individuali o in seno a gruppi codificati, hanno declinato nell’Italia degli anni Venti-Quaranta la proposta di un linguaggio spiccatamente antiaccademico, incentrato sulla trascrizione del dato soggettivo interiore, un colore antinaturalistico e ribelle, un’idea di forma deviante rispetto al canone “classico” di bellezza. Per questi artisti non è importante la rappresentazione asettica delle cose, la mera “trascrizione” del dato percepito dai sensi, ma piuttosto l’esternazione delle proprie visioni interiori, la “interpretazione” di quel dato. Espressionismo deriva dal latino exprimĕre, composto da ex e premĕre, cioè, premere fuori, spremere, esternare attraverso il filtro soggettivo. Su questa base ecco che i ritratti non tendono più verso l’esattezza fotografica, che sul paesaggio si deposita uno sguardo inquieto e la città diventa scenario di visioni allucinate e oniriche, mentre gli oggetti delle nature morte sembrano metafore enigmatiche. Forme deformanti e colori ribelli, aggressivi e spregiudicati, offrono alle idee un adeguato strumento linguistico.

Grazie al dialogo fra la collezione della Galleria d’Arte Moderna, le opere provenienti da altre collezioni capitoline (Musei di Villa Torlonia, Casa Museo Alberto Moravia) e le opere provenienti dalla prestigiosa Collezione Giuseppe Iannaccone di Milano, mai esposta nella Capitale, sarà possibile ripercorrere la variegata realtà dell’espressionismo italiano, con particolare riferimento alle personalità e ai gruppi che hanno avuto come centro d’azione le città di Roma, Milano e Torino.

Saranno presenti anche le due più recenti acquisizioni della Collezione Giuseppe Iannaccone e cioè gli oli su tela, entrambi del 1929, Nudo sdraiato di Gigi Chessa e Figura in blu (e vaso verde) di Francesco Menzio. La Collezione Giuseppe Iannaccone, specializzata non solo nell’arte contemporanea ma anche nell’arte italiana fra le due guerre, è unica nel panorama italiano e internazionale: nata dalla passione collezionistica di Giuseppe Iannaccone, la raccolta illustra la stagione dell’espressionismo italiano degli anni Venti-Quaranta, con una predilezione, cioè, per quei gruppi che hanno costruito una proposta artistica “neoromantica” alternativa e successiva alla stagione neo-classica del Novecento sarfattiano e di Valori Plastici.

Gli artisti in mostra: Afro, Arnaldo Badodi, Mirko Basaldella, Renato Birolli, Domenico Cantatore, Bruno Cassinari, Gigi Chessa, Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Nino Franchina, Nicola Galante, Renato Guttuso, Carlo Levi, Mario Mafai, Giacomo Manzù, Marino Mazzacurati, Roberto Melli, Francesco Menzio, Ennio Morlotti, Fausto Pirandello, Antonietta Raphaël, Aldo Salvadori, Aligi Sassu, Scipione (Gino Bonichi), Emilio Sobrero, Luigi Spazzapan, Filippo Tallone, Fiorenzo Tomea, Arturo Tosi, Ernesto Treccani, Italo Valenti, Emilio Vedova, Alberto Ziveri.

Il percorso espositivo inizia naturalmente da Roma, con la Scuola di via Cavour e alcune delle personalità che via via hanno definito variamente la “scuola romana” e le sue peculiarità tecniche e tematiche, non ultima quella del tonalismo. In origine l’incontro fra i giovani Scipione e Mafai, cui presto si avvicina la Raphaël, dà l’avvio a una pittura visionaria e onirica, animata da colori accesi e drammatiche lumeggiature, nutrita dall’ammirazione per Goya, El Greco, Bosch, ma anche per i moderni Kokoschka, Chagall, Derain, Dufy. Roberto Longhi, recensendo la mostra del gruppo nella primavera del 1929, individua chiaramente nel sodalizio di via Cavour le derivazioni espressioniste francesi. Altri artisti si uniscono a una nuova e variegata koiné “neoromantica”, tra cui Mazzacurati, Pirandello, De Pisis, Melli, Afro, Mirko, Guttuso, Ziveri.

L’itinerario espositivo prosegue con alcuni dei protagonisti del gruppo dei Sei di Torino (1929-31), «una pattuglia giovane di anni e giovane di spirito» riunita attorno al carisma di Felice Casorati e alle personalità di Edoardo Persico e Lionello Venturi. Attraverso le opere di Chessa, Galante, Levi, Menzio, e inoltre di artisti come Spazzapan e Sobrero, vicini al sodalizio, si esplora

una pittura di chiara ispirazione “francofona”, incentrata sul colore, ispirata dalle ricerche impressioniste e postimpressioniste d’oltralpe.

Il percorso si conclude con il gruppo Corrente, protagonista dal 1938, a Milano, di un vigoroso e appassionato espressionismo lirico. Il gruppo di giovani artisti coordinati da Edoardo Persico (Badodi, Birolli, Cassinari, Sassu, Treccani, Valenti e molti altri – come Manzù, Fontana, Tomea, Cantatore, Franchina – che partecipano più o meno assiduamente alle attività della rivista e della Bottega omonime) esprimono una pittura inquieta ed emozionata, capace di «parlare alla gente di cose vive».

Il dialogo fra la collezione della Galleria d’Arte Moderna e la Collezione Giuseppe Iannaccone illumina l’una e l’altra di reciproche inedite reinterpretazioni, confermando come l’arte italiana fra le due guerre, tutt’altro che affetta da provincialismo, abbia intessuto feconde e proficue interazioni con gli orizzonti europei. Gli espressionisti italiani, in piena sintonia con le tendenze internazionali ma allo stesso tempo consapevoli dello specifico della tradizione nazionale, hanno dato luogo a un lessico originale e franco, capace di interpretare con efficacia le inquietudini del loro tempo.

Con la mostra L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano si rinnova inoltre l’impegno della Sovrintendenza Capitolina nel rendere accessibili le esposizioni temporanee. La mostra è infatti progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile: per le persone con disabilità visiva è stato infatti elaborato un percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo con traduzioni in braille e relative audiodescrizioni.

 

Dal 6 luglio alla Galleria d’Arte Moderna

“À jour” dell’artista Laura VdB Facchini

Fino al 3 novembre 2024 in esposizione un’installazione ambientale

che dialoga con il complesso monumentale dell’ex monastero di

San Giuseppe a Capo le Case, sede della Galleria.

Roma, 5 luglio 2024 – Dal 6 luglio al 3 novembre 2024 la Galleria d’Arte Moderna di Roma ospiterà À jour, un progetto site-specific ideato e realizzato dall’artista Laura VdB (Van der Bol) Facchini e promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali Zètema Progetto Cultura.

Laura VdB Facchini ha studiato a lungo l’ex convento delle Carmelitane Scalze a San Giuseppe a Capo le Case, l’edificio che ospita la Galleria d’Arte Moderna, e ha effettuato una lettura accurata dello spazio, dei suoi colori e della sua luce. Su questa base ha pensato di realizzare un’installazione site-specific, ispirandosi al ricamo à jour, come omaggio alle monache che per secoli hanno abitato questo spazio e che in una parte del complesso monumentale ancora sono presenti.

L’istallazione è un gigantesco ricamo, lavorato e intrecciato annodando strisce di polietilene bianco e trasparente. Il grande arazzo tridimensionale che ne risulta, realizzato con questo materiale suscettibile di essere tirato e modellato, è determinato dall’architettura stessa della facciata e del chiostro; anche gli agganci dei nastri sono stati individuati sulla superficie architettonica preesistente.

À jour accoglie il visitatore già all’ingresso del museo, con un grande intervento sulla facciata, per poi accompagnarlo negli ambienti interni, in particolare nel chiostro delle sculture e nel chiostro-giardino. Qui l’istallazione, interagendo con lo spazio aperto e con le sculture che vi stanno intorno, crea nuovi arabeschi e suggestioni. Lungo i due lati del cortile, l’intreccio dei nastri bianchi e trasparenti spazia tra le aperture, mettendo in comunicazione l’interno e l’esterno, il pieno dei muri con i vuoti delle finestre, creando nuove geometrie ed effetti tridimensionali sulle ampie superfici architettoniche. I nodi e gli intrecci danno spessore al bassorilievo che con le sue ombre genera volume plastico. Il materiale scelto, il film estensibile da imballaggio, è già stato utilizzato dall’artista in altre installazioni site-specific in luoghi storici, in quanto rispetta le architetture più delicate nelle quali si trova a intervenire.

Biografia dell’artista

Laura V.d.B (Van der Bol) Facchini, di origine olandese, è nata a Prato nel 1962. Laureata in Progettazione e Gestione degli Eventi e Imprese dell’Arte e dello Spettacolo all’Università degli Studi di Firenze, dalla fine degli anni ’80 si dedica alle arti visive: inizia la serie “MATRICI”, opere che indagano il sacro femminile declinato nei suoi molteplici aspetti,

utilizzando vari mezzi espressivi, da quelli più materici e scultorei, alla fotografia, al video e alla performance.

La ricerca artistica di Facchini è fortemente influenzata dalla visione scultorea e spaziale che le è congeniale ed è stata fondamentale nella professione di designer e creativa. Questa esperienza, unita a una matura creatività, viene utilizzata dall’artista, in particolar modo, nelle grandi installazioni site-specific per le quali utilizza materiali sensibili al tatto, studiate appositamente per luoghi storici e istituzionali. Fra le più recenti ricordiamo: INTER-AZIONE, Cassero Medievale, Prato (2023); CANVAS, per CANAPA, produzione teatro Metastasio, Prato (2018); IL GIARDINO DEI SOGNI, Teatro stabile Sloveno, Trieste (2015); CAMPI ELISI, Museo di Sant’Agostino, Genova (2017); DEEP SKY, Fortezza di Montepulciano (2018). Ricordiamo inoltre: la mostra DIALOGOS, a cura di Erica Romano, Palazzo Pretorio, Prato, Cassero Medievale, 2023; Art Action e Video ECCE DOMINUS, CARO PIERPAOLO, all’interno della rassegna Pasoliniana, Roma, Galleria d’Arte Moderna (2023); Art Action e Video FLORILEGIO, Tributo a Mimì Quilici Buzzacchi e Laura Grisi, evento per RomaVisiva, Casa del Cinema, Roma Culture (2021).

Laura Facchini nel 2020 fonda a Roma l’Associazione Culturale “Wind Mill”, con l’intento di promuovere la decostruzione degli stereotipi di genere attraverso l’arte e la cultura e contribuire a ottenere pari opportunità nell’arte e nella società contemporanea, nonché a incoraggiare e valorizzare l’attività delle artiste nel mondo, e lancia il progetto denominato “Women Visual Artists Database”, con una Open Call, aperta a tutte le artiste di genere femminile del XX e XXI secolo.

Scheda Info

Galleria D’Arte Moderna

Via Francesco Crispi 24 – 00187 Roma

Orari

Dal martedì alla domenica ore 10.00 – 19.00

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Biglietteria

Biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna e alla Mostra per l’importo di € 11,50 intero e di € 9,00 ridotto, per i non residenti;

Biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna e alla Mostra per l’importo di € 9,00 intero e di € 8,00 ridotto, per i residenti;

Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Non sarà attivato un biglietto solo Mostra.

Ingresso gratuito al museo per i possessori della “MIC Card

Info mostra

Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) www.galleriaartemodernaroma.it; www.museiincomune.it; www.laurafacchini.com

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