Dubai: dopo l’Expo dei record, l’emirato riparte da imprese, futuro e metaverso.
Monica Perna, l’imprenditrice expat dell’Education, racconta l’esperienza di volontaria per tre mesi all’evento e come Dubai metterà a frutto il patrimonio di strutture, risorse e progetti nati dall’Esposizione Universale appena conclusa.
25 Milioni di visitatori e un contesto straordinario tra innovazione, architettura, tecnologia e futurismo, hanno confermato Expo Dubai 2020 come il più grande evento nella storia del Medio Oriente. L’Esposizione Universale emiratina che ha radunato il mondo intorno al tema “Connecting minds, creating the future” si è chiusa con un bilancio oltre le aspettative e numeri che parlano di un’esperienza culturale irripetibile. Un sito ospitante di 4,38 chilometri quadrati, 35.000 volontari, 200 paesi, 4.912 pannelli solari, 50 cucine nazionali, 1 padiglione per la parità di genere, 142 esperti di settore provenienti da 76 paesi, 182 giornate dall’inizio dell’evento ed oltre 1 milione di visitatori solo negli ultimi 3 giorni.
Opportunità, Mobilità e Sostenibilità, sono stati i macrotemi che hanno unito i Paesi partecipanti intorno a progetti, idee e innovazioni nel campo delle infrastrutture materiali e immateriali. Un successo che ha premiato il Padiglione Italia con oltre 1,6 milioni di visitatori e 13 milioni di contatti online con la riproduzione stampata in 3D del David di Michelangelo diventata una delle icone dell’Esposizione. L’Italia è stato il Paese leader tra quelli che hanno scelto la Formazione come tema portante, con 140 giornate educational a cui hanno aderito oltre 4.000 persone di 26 diverse nazionalità.
“Un’esperienza esclusiva e altamente formativa, a contatto con avanguardie tecnologiche, architetture ed effetti spettacolari, prodotti, costumi e culture tipiche dei Paesi a cui noi imprenditori italiani expat a Dubai siamo grati per il patrimonio di legami e risorse che questo evento ha saputo catalizzare in questa terra già così densa di opportunità e stimoli”. Così racconta entusiasta Monica Perna, imprenditrice italiana del settore formazione ed educazione, English Coach e CEO della Auge International Consulting, dopo la sua esperienza come Country Team Member tra i volontari di Expo che, con le loro abilità comunicative, hanno contribuito al successo dell’evento.
Il sipario su Expo 2020 Dubai è calato il 31 marzo, ma la città più futuristica al mondo si prepara già per un post-Expo che intende valorizzare quanto appreso nel corso dell’evento: l’area Expo diventerà District 2020, una città smart dove tutto sarà raggiungibile in soli 15 minuti.
“Dopo l’Esposizione Universale, – prosegue la Perna – Dubai si prepara ad una nuova fase di sviluppo e apertura di cui io e la mia impresa intendiamo essere partecipi. Le più recenti tecnologie del Metaverso applicate all’Education, il settore in cui la mia impresa opera, hanno dato a me e a molti altri imprenditori, mezzi e modi di espressione che difficilmente avremmo potuto trovare altrove. La fase post Expo – aggiunge l’imprenditrice brianzola, amministratrice di un’impresa che impiega 28 persone, tra cui diversi italiani, e forma più di 800 mila studenti in tutto il mondo – sarà un momento di potenziamento del modello Dubai che punta su futuro, semplificazione dei processi, politiche fiscali e di espansione, città smart, sicure e sostenibili, dove è anche possibile fare transazioni in criptovaluta grazie alla legge sugli asset virtuali entrata in vigore lo scorso marzo”.
Lo scopo è quello di fare di Dubai un Hub per attrarre investitori nelle blockchain e nelle criptovalute, nel settore immobiliare, tecnologico e digitale, pronto ad accogliere una nuova generazione di giovani imprenditori, spesso expat, con capacità di spesa e progetti innovativi a cui la città intende offrire terreno fertile e il migliore contesto competitivo e culturale.