Tra due mondi. Vita avventurosa di Anita Garibaldi

Tra due mondi. Vita avventurosa di Anita Garibaldi

Il 12 dicembre alle 17 al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina uno degli emblemi del Risorgimento italiano

A quasi 200 anni dalla nascita

un dialogo intervista e una piccola mostra dedicati all’eroina sudamericana

Nell’ambito dei consueti approfondimenti sui temi storici strettamente connessi all’epopea risorgimentale, il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina di Porta S. Pancrazio, d’intesa con l’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (ANVRG), propone un evento in memoria di Anita Garibaldi, l’indomita moglie sudamericana dell’Eroe dei Due Mondi.

L’appuntamento è mercoledì 12 dicembre 2018 alle 17.00 con un dialogo a due voci sulla figura dell’eroina tra Mara Minasi e Silvia Cavicchioli, autrice del recente volume Anita. Storia e mito di Anita Garibaldi, Torino 2017, con un intervento di Annita Garibaldi.

L’incontro si svolge in preparazione delle iniziative per il duecentenario della nascita dell’eroina brasiliana (Morrinhos, 30 agosto 1821 – Mandriole di Ravenna, 4 agosto 1849) e si avvale della presenza della Prof.ssa Cavicchioli, autrice del libro sulle vicende biografiche della donna e sulla ricostruzione analitica degli itinerari della conservazione della sua memoria, che ne hanno fatto nel tempo l’icona di un certo Risorgimento, trasfigurandola nel mito.

L’evento trova in Porta S. Pancrazio la sua sede naturale in quanto il mito di Anita prende avvio proprio da qui, con le tragiche vicende dell’assedio di Roma del 1849 e della caduta della Repubblica Romana. E al Gianicolo torna, con la consacrazione definitiva, incarnata dalla statua equestre rampante dello scultore Mario Rutelli, posizionata lungo la passeggiata, e contenente i suoi resti mortali.

Il 2 luglio 1849, infatti, quando Garibaldi, radunati i suoi volontari a Porta S. Giovanni, pronuncia il famoso discorso con cui si avvia a lasciare la città caduta, non è solo: accanto a lui figura una donna, pelle ambrata, capelli corvini, che monta un destriero con piglio deciso. È Anita, giunta da pochi giorni in città per condividere con il suo uomo l’incerto destino che lo attende: sole, sete, fatica, marce forzate, paura, rabbia, disperazione. I nemici che incalzano, i compagni che cedono progressivamente allo sconforto, le catture e le fucilazioni sommarie: nella tragica ritirata da Roma, Anita è esattamente dove sente di dover essere, accanto al suo Josè, amato sopra ogni cosa, anche sul senso di responsabilità dovuto alla creatura che portava in grembo e sull’opportunità di stare a Nizza al sicuro in attesa di ricongiungersi a lui. Parte, invece, al fianco di Garibaldi lasciandosi alle spalle una città martoriata dai bombardamenti francesi, e guardando dritto in faccia il suo futuro incerto e avventuroso. Non sopravviverà Anita a quella tragica ritirata, spegnendosi sofferente in quel di Ravenna presso la Fattoria Guiccioli, nelle paludi a ridosso della città, dov’è tuttora visibile la stanza dove l’Eroe dei due mondi diede il suo

struggente addio alla sua vita di uomo/marito/padre avviata appunto in Sudamerica: lui si salverà miracolosamente attraverso la celebre Trafila che lo porterà in salvo per le future battaglie per la patria, ma anche Anita in qualche modo lo farà, terminando precocemente la sua breve e avventurosa vita, ma entrando a pieno titolo nell’olimpo dei personaggi mitici.

L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.

Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina

Largo di Porta San Pancrazio

Ingresso libero sino a esaurimento posti

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