Due continenti, l’Africa e l’Europa, uno di fronte all’altro, separati da una striscia di mare, il Mediterraneo, il “mare di mezzo”. Un mare sulle cui coste si affacciano diversi popoli, con differenti culture che nei secoli si sono scontrati ma anche mescolati lasciandoci un patrimonio artistico che risente di queste reciproche influenze.
Due coste: quella nordafricana e quella siciliana che si guardano: porto di partenza, l’una; terreno di approdo di popolazioni in fuga da guerre e povertà, che sognano una nuova vita, un nuovo inizio, l’altra. La costa sud, così vicina eppure, a volte, irraggiungibile e il viaggio si interrompe a metà strada. Giorno dopo giorno, un tratto di mare che diventa la culla sempre più grande di sogni naufragati.
Il cammino segue le tracce di un viaggio di ritorno o comunque della memoria dell’emigrazione italiana prima che lo Stivale diventasse terra di immigrazione, in particolare ascoltando le storie dei siciliani che nell’Ottocento e alcuni anche prima, partirono verso le coste africane.
Dallo sguardo puntato a lungo su questo orizzonte nasce il progetto di questa mostra della scultrice siracusana Roberta Conigliaro. Un insieme di “suggestioni ed immagini scolpite”, in pietra e terracotta, alle quali accostare alcuni testi – scritti durante la realizzazione delle opere – che accompagnino il percorso del visitatore. Una mostra che parla di speranze, di sogni infranti e, soprattutto, di … incontri. Lo sguardo di chi si trova dalla parte della costa di approdo, quella costa così vicina al continente africano da poterlo quasi vedere.
L’ispirazione nasce da lontano, da un sogno di bambina quando seduta sugli scogli di fronte a Siracusa, guardando il mare immaginava dall’altra parte la costa africana: d’altra parte come dice lo scrittore egiziano Ezzat el-Kamhawi, per un mediterraneo guardando il mare è impossibile non immaginarsi cosa c’è sull’altra riva
Lo sguardo è rimasto comunque puntato verso un Altrove, con l’impegno ad andare oltre, un po’ più in là di quello che è familiare. Il mare che unisce e divide ad un tempo, creando contaminazioni tra genti diverse – non sempre facili ma foriere di arricchimento e di vita – e l’osservazione che nelle mani delle donne, nella loro capacità di accoglienza, c’è la chiave del dialogo, sono ispirazioni antiche nell’arte di quest’artista. Di recente sono diventate anche materia di studio e di impegno civile.
In occasione della mostra al museo regionale Pepoli di Trapani, grazie alla collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi ed al contributo del Rotary di Trapani, è previsto un percorso accessibile anche ai non vedenti, con l’ausilio di didascalie in Braille e la proposta di avvicinare alcune sculture mediante il tatto. Quest’iniziativa rende palpabile l’idea che Roberta ha dell’incontro tra le genti, legato alla disponibilità di andare incontro all’altro cercando di parlare lo stesso linguaggio – quello del tendere la mano e di una carezza in questo caso –e della scultura come ponte universale: un’arte da toccare.
Roberta Conigliaro, scultrice, siracusana, vive e lavora a Roma.
Sono cresciuta a Siracusa, una città del sud della Sicilia. Sin da piccola al mare, seduta sugli scogli, osservavo l’orizzonte ed immaginavo di poter andare oltre con lo sguardo per riuscire a vedere l’altra costa, quella africana. Ho sempre percepito la sua vicinanza, soprattutto nei giorni in cui soffiava il vento del deserto.
Nel 1989 mi sono spostata verso nord, a Roma ma il mio sguardo continua ad essere rivolto verso sud…oggi più che mai.
Principali mostre: “La scuola dei Generi”, galleria Cà d’Oro Roma; “Riparte 2002”, International Art Fair Roma; mostra personale, galleria “l’arco e la fonte”, Siracusa; “Profondo rosa” 2006 e 2007 (catalogo Giorgio Mondatori editore); fiera Art Verona; fiera di Innsbruck ’08 “Periplo 2006”, Palazzo del Governo di Siracusa; Tour “euart 2009”, Miami, Boston, Dubai; fiera Berlinerliste ’09, Berlino; mostra personale, studio Vera, palazzo Doria Pamphilj, Roma; mostra personale “sud”, galleria quadrifoglio, Siracusa; fiera Affordable art fair 2012, Milano; mostra personale “un’esile scia di silenzio”, dialogo con la poesia di Antonia Pozzi, Antico Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio, Milano.
Progetto di Roberta Conigliaro, scultrice e autrice della Personale omonima
Trapani, Museo Regionale “Agostino Pepoli”
12 marzo – 10 aprile 2016
Inaugurazione 11 marzo, ore 17.30
Sito web: www.roberta-conigliaro.it
Email: robertaconigliaro@virgilio.it
Pagina facebook: Roberta Conigliaro sculture
“Due sponde un solo mare”
Progetto di Roberta Conigliaro, scultrice e autrice della Personale omonima
Trapani, Museo Regionale “Agostino Pepoli”
Via Agostino Pepoli, 180
12 marzo – 10 aprile 2016
Tel. 0923.553269 – museo.pepoli@regione.sicilia.it urpmuseotp@regione.sicilia.it