Chi ha avuto il privilegio di conoscere padre Nazareno Fabbretti (1920-1997), francescano, scrittore e giornalista, ha ben impresso la sua originalità e la sua indipendenza al limite della «santa follia» come quando, mandato in avanscoperta dal vescovo di Tortona a organizzare la visita pastorale in una parrocchia, riuscì, mettendosi a predicare alle sedie vuote nella chiesa deserta, ad attirare centinaia di persone all’incontro successivo con il presule, pur in una zona dove i sacerdoti e la Chiesa non erano tanto amati. Al vescovo che chiedeva il mo-tivo di tale successo, padre Fabretti così rispondeva: «È un segreto di noi frati che non pos-siamo rivelare ai preti». Padre Nazareno era così, era un «innamorato di Dio» che pagò an-che in prima persona per le sue scelte di fede.
Spiega il cardinale Ravasi nella sua introduzione: «È proprio questa figura del “giullare”, nel senso più alto della parola, che ci permette di accostare a san Francesco un suo figlio spiri-tuale, il francescano p. Nazareno Fabbretti. Chi, come me, l’ha conosciuto e avuto amico riesce a comprendere questa applicazione perché la lievità (che non è leggerezza) di spirito, la serenità arguta, la semplicità gioiosa (che è tutt’altro che semplicioneria) sono state quasi il basso continuo della vita di questo frate. Eppure, la sua vicenda umana ha avuto tutt’altro che percorsi giocosi. Egli era nato il capodanno del 1920 in uno sperduto villaggio delle Alpi Apuane da una famiglia numerosa e povera, come era accaduto all’amico di una vita, p. Er-
nesto Balducci. Il padre aveva presto abbandonato moglie e figli, così che la madre, trasferi-tasi a Carrara, era stata costretta a inviare il dodicenne Nazareno in collegio. È qui che sboc-cia subito la sua creatività: a soli 14 anni egli inizia a comporre articoli per una rivista fran-cescana, La Squilla, che diverrà per decenni una palestra ove i suoi scritti deliziosi erano proprio simili a quegli straordinari esercizi che i giocolieri riescono a comporre in un caleido-scopio di colori e movimenti. La via era ormai tracciata e le tappe dell’adesione al santo di Assisi erano scontate: dagli studi filosofici e teologici fino all’ordinazione sacerdotale a Ca-mogli nel 1943, dalla presenza nel convento di Genova dal 1949 al 1963, fino alla perma-nenza in quello di Voghera. Ma il suo vero convento era nelle strade, nelle piazze, nelle chiese, nelle sale pubbliche, in un ininterrotto rosario di conferenze e prediche intessute dal fremito della passione e spesso dell’ironia e soprattutto della libertà».
Ritroviamo questo spirito nel romanzo sulla vita del Santo di Assisi di p. Fabbretti, ormai un «classico» della letteratura a tema francescano. Viene ora riproposto da Edizioni Terra Santa mantenendo sia il bel testo introduttivo sia la splendida postfazione originali, arricchiti dalla prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi: «Quello che io considero il suo gioiello è proprio il Francesco che ora il lettore ha tra le mani in una nuova edizione. Non è necessario acco-stare premesse o chiavi di lettura perché l’opera, affidata a un dettato semplice e gioioso come era lo stesso autore e come il soggetto esige, è un delizioso ritratto del santo, privo della retorica aureolata di enfasi agiografica, ma anche spoglio dell’eccesso delle analisi sto-riografiche, che pure padre Fabbretti dimostra di non aver ignorato».
Il religioso francescano è stato autore di decine di libri, appartenenti soprattutto al genere delle biografie di figure spirituali come santa Chiara, san Bernardino da Siena, papa Giovanni XXIII, papa Paolo VI. Ha seguito il Concilio Vaticano II come inviato de La Gazzetta del Popolo di Torino; per lo stesso giornale, oltre che per La Stampa, il Corriere della Sera e altri ancora, scrisse articoli e condusse inchieste in tutto il mondo. Scrive padre Fabretti nel testo: «Questa è una semplice narrazione della vita di Francesco, l’itinerario senza commenti di quella straordinaria “avventura di un povero cristiano”. Un racconto “povero” di problemi marginali, scevro di questioni dibattute, alieno da prese di posizione per specialisti. È stato scritto per quei “poveri” che per scelta di spirito o mancanza di tempo non possono permet-tersi di accedere alle più complesse biografie di ieri e di oggi per affacciarsi al mistero e alla felicità di quella “imitazione di Cristo” che è stata la vita di Francesco».
L’Autore
Nazareno Fabbretti (1920-1997), frate francescano, scrittore e giornalista, fu au-tore di decine di libri, appartenenti soprattutto al genere della biografia e di figure
spirituali come santa Chiara, san Bernardino da Siena, papa Giovanni XXIII, papa Paolo VI. Seguì il Concilio Vaticano II come inviato de La Gazzetta del Popolo di Torino; per lo stesso giornale, oltre che per La Stampa, il Corriere della Sera e altri ancora, scrisse articoli e condusse inchieste in tutto il mondo.
Francesco
Edizioni Terra Santa, Milano 2018
PAGINE 176
COSTO 16,00 €