FACCIA A FACCIA CON…PAOLO CREPET
«L’autostima ci salverà dall’apatia e dalla noia, dopo le privazioni dovute alla pandemia».
MODENA – In occasione della penultima puntata di “Fuori Campo alle 11”, Barbara Fontanesi ha incontrato il noto psichiatra, sociologo, nonché scrittore, Paolo Crepet, il quale nel corso della sua intervista ha parlato di giovani, sport, covid-19, ma soprattutto di ripartenza delle attività post-pandemia.
«La DAD è indubbiamente stata l’esperienza più terrificante di questa esperienza pandemica», ha dichiarato Paolo Crepet riferendosi al periodo pandemico appena trascorso e che ancora non abbiamo definitivamente superato. Lo psichiatra, infatti, ha dedicato gran parte della prima parte della sua chiacchierata con Barbara Fontanesi ai giovani, in particolare ai ragazzi in età scolare, i quali, a suo modo di vedere, sono quelli che hanno dovuto pagare il costo sociale e psicologico più alto. «Non sono sorpreso dell’attuale apatia dei ragazzi – ha detto, riferendosi alla preoccupante condizione entro cui versano molti giovani studenti o atleti – a causa delle rigide restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria hanno dovuto rinunciare alla loro libertà, il loro bene più grande». A tal proposito, Barbara Fontanesi è intervenuta interrogando il sociologo sul ruolo che lo sport potrà ricoprire in questo periodo di ripartenza, specialmente in materia di creatività. «Lo sport e la scuola saranno fondamentali per ripartire – ha replicato Crepet – in Italia dovremmo iniziare a guardare più al modello inglese per offrire un esperienza formativa più integrata». Non a caso, l’attività sportiva viene considerata dallo scrittore piemontese come una delle tecniche educative più efficaci per comprendere meglio i bisogni e i comportamenti delle nuove generazioni.
In seguito, Barbara Fontanesi ha proseguito interrogando Crepet sui uno dei temi più cari a Fuori Campo 11, il rapporto genitori-figli, nel mondo dell’educazione scolastica e sportiva. Lo psichiatra ha risposto al presidente dell’associazione facendo un confronto col passato e mettendo in luce sia le differenze sociali che cognitive di due umanità diverse, ora a confronto. «La presenza dei genitori può avere effetti sia positivi che negativi – ha commentato – Nel periodo dell’avviamento allo sport e nel corso dei primi anni scolastici, se eccessiva, penso possa avere solo influenze negative, in quanto troppo invadente, non lasciando la libertà di sbagliare ai bambini. Mentre in età più matura, al contrario, ritengo che sia indispensabile per la realizzazione di qualsiasi individuo».
In conclusione, Crepet si è soffermato anche sugli insegnamenti che la pandemia ci ha lasciato lanciando un monito a tutti gli allenatori, gli educatori, gli insegnanti e gli stessi ragazzi. Ha posto l’accento sul tema dell’autostima, una questione spesso sottovalutata, ma che invece sarà fondamentale per superare le attuali difficoltà: «essere allenatori significa soprattutto avere la capacità di capire i profili psicologici che hanno davanti. Lavorare sull’autostima è la chiave del successo per tutti noi, che si parli di individui singoli o di gruppi di persone, di sport individuali o di sport di squadra. Bisogna allenare i ragazzi con la frustrazione, facendoli sbagliare, per insegnarli ciò che non sanno».
Prossimo appuntamento: “Fuori Campo alle 11” ritornerà domenica 30 maggio 2021, in occasione dell’ultima puntata della stagione 2020/2021, con Marco Mordente, ex capitano di Italbasket ed oggi commentatore sportivo per Eurosport, che potrete seguire come di consueto in diretta sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’associazione.