Casa d’altri di Silvio D’Arzo, un racconto della fine degli anni quaranta, considerato alla sua prima uscita “perfetto” da Eugenio Montale, si è conquistato nel corso degli anni l’ammirazione unanime della critica ed è diventato un cult per diverse generazioni di lettori.
La tormentata vicenda – una vera e propria sfida esistenziale – del parroco e della vecchia Zelinda è in tutto e per tutto una storia “appenninica”: sia per l’ambientazione (così accuratamente restituita nelle sue luci, nei suoi colori e nelle sue atmosfere), che per il contesto antropologico, del quale è espressione e che mirabilmente riesce a materializzare, attraverso una scrittura scarna ed essenziale, quasi “mimetica” rispetto alla morfologia di quelle valli e di quei calanchi che caratterizzano gran parte della collina emiliana. Nonché la fase storica a cui si riferisce la vicenda narrata: il dopoguerra, tra la fine degli anni quaranta e l’inizio degli anni cinquanta.
“E’ proprio a partire da questo dato identitario che muove il nostro progetto di una rivisitazione del capolavoro di D’Arzo. In una prospettiva di forte sottrazione: sottrarre la messa in scena alla teatralizzazione per restituire l’“evidente povertà dei mezzi”, che caratterizza il racconto, la sua ambientazione e i suoi personaggi. In concreto, quello che si propone è di portare il nostro parroco a raccontare la sua vicenda e il suo caso di coscienza ai tavoli di un’osteria, seduto in mezzo a una piccola comunità di spettatori – avventori, quasi si trattasse di un discorso confidenziale tra amici, di una confessione, magari stimolata e resa possibile da qualche bicchiere di troppo”.
Un progetto dell’Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili della Regione Lazio
insieme all’ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio,
in collaborazione con Teatro di Roma e la Casa del Cinema
Teatro India
martedì 19 maggio ore 20
CASA D’ALTRI
dal testo di Silvio D’Arzo
un progetto di Giuseppe Bertolucci e Antonio Piovanelli
con Antonio Piovanelli
spettacolo prodotto nell’ambito del Reggio Parma Festival 2011
durata 1h 10’
Giuseppe Bertolucci
Antonio Piovanelli
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