I FIGLI DEL DEBITO COME I NOSTRI PADRI CI HANNO RUBATO IL FUTURO
di Francesco Vecchi
pagg. 160 – Euro 16,50
Uscita: 17 settembre 2019
L’ITALIA DEL DEBITO PUBBLICO, QUELLA CHE HA EREDITATO LE SPESE PAZZE DALLA PRIMA REPUBBLICA, DI QUANDO SI ANDAVA IN PENSIONE A 38 ANNI: IL RACCONTO DI CHI, NATO E CRESCIUTO IN QUELLA STAGIONE, SCEGLIE, NONOSTANTE TUTTO, DI RESTARE
«NOI SIAMO LA DEBT GENERATION, NOI SIAMO QUELLI CHE HANNO DOVUTO COMINCIARE A RESTITUIRE I SOLDI, SIAMO QUELLI A CUI HANNO LASCIATO IN EREDITÀ LA BANCAROTTA.»
Il ritratto di una generazione arrabbiata con la politica, un viaggio alla radice economica del malessere e delle frustrazioni di chi ha cominciato a lavorare e ad affacciarsi alla vita pubblica dalla metà degli anni Novanta in poi, ed è arrivato quando i cordoni della borsa erano ormai chiusi e il tavolo spazzolato. Con un debito pubblico gigantesco, ereditato dalle generazioni precedenti, la Debt Generation non ha avuto spazi di manovra soprattutto perché dal 1992 lo Stato ha invertito la tendenza e ha cominciato a drenare risorse dal Paese, per cercare di ripagare i debiti contratti. Questo libro è la storia di una grandissima fregatura, nata dal sogno di far correre i propri figli e finita per azzoppare i figli di tutti.
FRANCESCO VECCHI (Milano, 1982) è laureato in Discipline Economiche e Sociali presso l’Università Bocconi. Collabora con il Corriere della Sera e con Linkiesta.it. Dopo aver lavorato al Tgcom24 e al Tg5, dal 2016 conduce Mattino 5 con Federica Panicucci, il programma quotidiano del mattino di Canale 5. È autore dello spettacolo teatrale Spredica e di due romanzi. Con il primo, Avrà l’odore delle cose nuove, ha vinto il Premio Internazionale Città di Cattolica e il Premio per la Cultura Mediterranea. Con il secondo, Il Grande Rudi, ha vinto il Premio Speciale Montefiore Romanzo dell’anno.