Dal 27 al 30 giugno la manifestazione FILOSOFI LUNGO L’OGLIO, che continua da quasi un mese la sua maratona del pensiero registrando il tutto esaurito ad ogni appuntamento, toccherà nuove sponde e contenuti sul tema, molto apprezzato, dell’Osare, argomento lanciato dalla direttrice scientifica e presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio Francesca Nodari.
La parola chiave sarà declinata nel corso della prossima settimana da eminenti esponenti della filosofia, psicologia, filologia italiana ed internazionale. Si comincia con la filosofa francese Catherine Chalier, martedì 27 giugno, ospite a Brescia, nella suggestiva cornice del Museo diocesano, con l’incontro: Partire, rinnovare, sperare, che analizzerà la materia prescelta nel suo valore positivo, esaminando tre registri in cui questo si manifesta: la decisione non facile di partire, abbandonare le proprie radici e seguire un cammino in mezzo ai pericoli, invece di subire una vita di acre miseria, proprio come mostrato dalla prova di Abramo nella Genesi; il desiderio di rinnovare la propria maniera di comprendere e di leggere i testi, ma anche la propria vita, scoprendo la propria unicità piuttosto che voler proteggere un’identità fissa, perseguendo quella fiducia che permette di avanzare su un ponte stretto, come diceva il rabbino chassidico, Nahman de Bratzlav; la tenacia indispensabile per sperare senza attendersi delle ragioni di sperare, rifiutandosi di concludere che, in un mondo tenebroso, le tenebre sono la verità.
Mercoledì 28 giugno prenderà il via una sorta di festival nel Festival, in Val Trompia, con una tre giorni imperdibile. Il 28 giugno v’è grande attesa per la cerimonia di proclamazione della vincitrice della XII edizione del Premio internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente, un appuntamento tradizionale del Festival che vedrà assegnare la prestigiosa benemerenza allo studioso che abbia elaborato, attraverso il pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità. Un’opera, dunque, che sia in grado di segnare, non soltanto la storia della filosofia del pensiero, ma la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni. Protagonista della serata, e assegnataria del Premio sarà la grande studiosa e psicoterapeuta, Maria Rita Parsi, storica Madrina del Festival e membro del Comitato scientifico, con il libro: Manifesto contro il potere distruttivo (con S. Giannella), Chiarelettere, Milano 2019. A Francesca Rigotti, Presidente della giuria, toccherà la lettura della laudatio, cui seguirà l’allocutio della vincitrice.
Alla Lumeteca di Lumezzane, giovedì 29 giugno, arriverà invece la filosofa Francesca Rigotti che, nel suo intervento dal titolo: Coraggio e pregiudizio, prenderà spunto dalle parole di Orazio e di Kant basate sul senso dell’osare per soffermarsi sul coraggio dei vecchi e delle donne, sempre negato e in ogni caso subordinato al coraggio dei giovani, comunque uomini. L’attribuire a questi ultimi in ogni caso la virtù del coraggio e il gesto dell’osare è un pregiudizio bell’e buono, una visione di comodo che qui si cercherà di confutare, affrontando altresì anche il tema del coraggio di mostrarsi clementi e accogliere i supplici.
Osare l’inattuale, che spesso significa considerarsi fuori luogo, sarà invece il tema con cui il grecista Giovanni Ghiselli, nell’ultimo appuntamento settimanale, venerdì 30 giugno, intratterrà i convenuti al Museo del Forno di Tavernole sul Mella. Una dissertazione che toccherà le confutazioni di Platone, Eschilo, Sofocle, Seneca, Euripide ed altri esponenti della cultura classica e rappresentativa per giungere a Nietzsche e al rapporto tra casualità e azione esistenziale, nella comune intimazione di non seguire il gregge, ma dirigersi dove porta il naturalmente il proprio essere.
Si ricorda che gli incontri sono ad ingresso libero senza obbligo di prenotazione. Si raccomanda la puntualità.