Lo spettacolo, delicato e poetico, ha incantato le platee del Fringe Festival di Roma, vincendo come miglior drammaturgia, miglior attrice e il premio “Fringers to fringers”.
Mozza racconta in modo intimo e appassionato la storia di una giovane donna e del suo bisogno di libertà, la storia di una donna marinaia, mozza, per desiderio, ma come spesso accade, “mozzata” per volontà.
Mozza sarà in scena al Teatro Libero di Milano, nell’ambito della terza edizione della rassegna teatrale “Palco Off” dedicata ad “attori, autori, storie di Sicilia”.
Prima degli spettacoli verrà offerta al pubblico una degustazione di vini e prodotti tipici siciliani. Concluderà la serata un incontro con l’attrice e regista.
C’è una giovane donna in mare sulla prua di un peschereccio, è lì da tempo e per scelta. Una generazione di marinai la sua, di uomini che hanno visto tutte le albe e tutti i tramonti del loro mondo. La sua infanzia è trascorsa mano nella mano con il nonno, unico vero uomo di mare della sua famiglia. Lui a differenza degli altri il mare “ce l’aveva dentro” perché lo aveva bevuto tutto durante la sua vita e lo aveva conservato, con orgoglio, goccia dopo goccia nel suo stomaco abbastanza largo da poterlo contenere. Con la sua morte il destino di Mozza si palesa rapidamente. Un sintomo di malessere dietro l’altro costringerà la madre, sotto pressione dei vicini di casa, a sottoporla ad analisi del sangue accurate e ripetute che non daranno mai un esito preoccupante, anzi “mozza è sana come un pesce”. Un urlo liberatorio, insegnato dal nonno per farle tornare il sangue in corpo che le era stato tolto, viene scambiato per un sintomo di follia fino a condurla al cospetto di uno psicologo che, dopo varie sedute, le diagnostica un semplice e scontatissimo mal di mare in terra.
Dopo un breve confronto con la madre c’è una sola cura e il da farsi è chiaro: ”mozza a mare deve stare“. Il suo peschereccio, dotato di un campanaccio da suonare in caso di emergenza, manca di una parte fondamentale: il timone. Escludendo categoricamente la richiesta di aiuto, non c’è più nulla che dipenda dalla sua volontà, né tornare né proseguire, almeno in apparenza.
Mozza pesca e baratta il suo pescato con i marinai vicini in cambio di acqua a cibo della terra, perché lei di tutto può fare a meno ma del cibo della terra no. Le sue giornate procedono in “sulità santità pani picca e libertà” fino a quando, dopo un pescato finito in mare a causa della rottura della rete da pesca, incontra un gabbiano con il quale si sfoga, confronta, racconta, insulta, accoglie, perfino istruisce a rispondere “sì” o “no“ alle sue domande. Un dialogo che profuma di salsedine e tenerezza che la porterà a una scelta: essere Dio a metà o per intero? E nulla è scontato per una ragazza abbastanza leggera per il mare ma troppo fragile per la terra, perché la regola che “ognuno nella vita non fa quello che vuole ma solo quello che può” vale per tutti, anche per lei.
Note di regia
Ho voluto raccontare questa storia che parla di acqua troppo salata da bere e di terra troppo pesante da sorreggere: Mozza è una giovane donna appena affacciata alla vita, con il desiderio profondo di voler far suo quel mare che ha accompagnato tutta la sua infanzia e che ora è diventato la sua culla morbida, necessaria, comoda a volte forse anche troppo. Il mare, il vento di sopra e quello di sotto sono le sue radici, il tronco il suo peschereccio, i rami la sua voglia di vivere in solitudine lontano dalle voci soffocanti degli abitanti della terra, che la reputano “troppo bianca e troppo sicca” da avere qualcosa che non vada. Il desiderio profondo di libertà, ereditato dal nonno capitano di un peschereccio, può essere realizzato solo in quel mare infinito che aveva vissuto con lui da bambina. E se grazie ad un dialogo a volte rabbioso, altre volte liberatorio con un gabbiano si perdesse? ”Né troppo vicino né troppo lontano” bisogna stare dalle cose che ci fanno paura, ma per questo bisogna avere un timone che lei, appena salita a bordo, scopre di non avere. Mozza ha un duplice significato “marinaia” per desiderio e “mozzata” per volontà. E se in quel perdersi scoprisse che anche il mare è finito? E che dove finisce lui inizia la terra? La stessa che le provocava un tempo vomito, nausea e spossatezza adesso si palesa come la parte mancante per la sua “interezza”.
Claudia Gusmano
Biografia
Claudia Gusmano è nata a Marsala nel 1985 e si trasferisce a Roma nel 2004. Migliore attrice al Roma Fringe Festival 2014 con lo spettacolo Taddrarite e alla rassegna Teatri riflessi 2013 di Catania con Giacominazza, entrambi di Luana Rondinelli. In teatro recita nella pièce Nuda proprietà di Lidia Ravera al fianco di Lella Costa e Paolo Calabresi e in Orlando con Isabella Ragonese. É protagonista del cortometraggio Viola, Franca, diretto da Marta Savina, che le ha valso la nomination come miglior attice al Manhattan Short Film Festival e il premio come miglior attrice al Premio Afrodite Short, presieduto da Serena Dandini. Viola, Franca ha vinto inoltre du EmmyAward ed è stato nominato tra i finalisti ai David di Donatello come miglior cortometraggio.
Claudia Gusmano per la televisione ha numerose produzioni al suo attivo tra le prossime apparizioni ricordiamo almeno Mario Francese (del ciclo Liberi Sognatori), La mafia uccide solo d’estate 2 e L’allieva 2 .
PER INFORMAZIONI www.palcooff.it www.teatrolibero.it
BIGLIETTERIA
Teatro Libero – via Savona 10, Milano
02 8323126 biglietteria@teatrolibero.it
PREZZI
Biglietto intero: 18 euro
Biglietto ridotto: 13 euro
Scuole di Teatro, Under 18, Studenti: 10 euro
GruppOff 6: 6 biglietti a 12 euro l’uno (solo online)
GruppOff 10: 10 biglietti a 10 euro l’uno (solo online)
Abbonamento Palco Off 5 ingressi – 60 euro
ORARIO SPETTACOLI
Venerdì 26 e sabato 27 ore 21.00
Domenica 28 ore 16.00
ORARIO DEGUSTAZIONI
Venerdì e sabato ore 20.30
Domenica – fine spettacolo
LINK
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