Il 30.04.2021 uscirà in libreria Fragile edito da Les Flâneurs Edizioni, il nuovo romanzo dell’autore Salvo Fuggiano che ci porterà all’interno di un’intensa e toccante storia. “Un viaggio senza ritorno di un uomo che ha perso l’anima e che è concentrato esclusivamente ad esprimere se stesso attraverso la scrittura”. Così lo presenta Salvo
Fuggiano. Un romanzo diverso dal precedente. Un thriller? Sì, per molti versi lo è, ma si può aggiungere la parola “psicologico” Non aspettatevi un serial killer, non aspettatevi vittime, non aspettatevi sangue. Quelli li ha regalati in “Una ferita aperta” Questa volta lo scopo del romanzo è quello di raccontare emozioni, sentimenti, progetti, azioni viste nel loro nascere dall’interno del protagonista. Possiamo definire un romanzo di formazione. Il Salvatore di carta non avrà nessun problema a mostrarsi per come realmente è. Il sipario si è aperto, che lo
spettacolo abbia inizio!
Trama: Sono passati più di quarant’anni dal giorno che hacambiato la vita di Salvatore per sempre: quello in cui suo fratelloFrancesco morì, in circostanze mai del tutto chiarite. Cercando dirimettere insieme la sua vita, malgrado ogni parte di lui opponga resistenza, finisce per restare bloccato in una profonda e innaturale solitudine, intrappolato
dalle sue stesse paure. Eppure, c’è qualcosa che lo spaventa ancora di più: un istinto aggressivo che non riesce a dominare, legato in qualche modo all’incubo che continua a tormentare le sue notti; una visione oscura da un passato ignoto, parte di un segreto che da sempre porta dentro di sé. D’improvviso, però, le
urla e i pianti di un bambino rompono quel silenzio, convincendolo che qualcosa di davvero terribile stia per accadere. Realtà o solo allucinazioni dovute ai suoi traumi? Così, per sfuggire al suo male interiore, Salvatore inizia a scrivere un nuovo romanzo.
La suddivisione in 39 capitoli più epilogo può far risultare la lettura pesante al primo impatto ma la realtà è che la scrittura è così scorrevole che non si percepisce altro che voglia di continuare a scoprire. Questa storia suscita curiosità, riesce ad ammaliare e anche ad addolorare, specie se ci si ritrova in alcuni momenti descritti. Il protagonista è Salvatore ma non solo. Incanalati nelle pagine ci sono i lettori, quelli uguali a Salvatore, quelli che lui definisce le anime belle e che sentono in qualche modo ciò che avverte lui.
La lettura di questa storia è adatta sia a chi vive di forte ansia emotiva sia a chi vuole capire meglio come vivono persone con questo forte disturbo. Chi non prova ansia o non ha mai provato stati di forte distaccamento dal mondo? Ebbene: attraverso un racconto che genera segni e sogni, ricordi e flashback, istanti torbidi e allucinazioni mixate a sprazzi di realtà, ecco che si palesa la vita di un uomo solo che in realtà è solo perché si sente così, intrappolato nella solitudine della quotidianità, insicuro e privo di stimoli. Scrittura, romanzo, fratello, assenza: altri elementi. Salvatore è privo di coscienza o forse essa è ancora lì con lui, a definire ancora una volta la sua identità, a riempirsi ancora di esperienza e percezioni del quotidiano. Eppure, qualcosa sfugge anche all’occhio più attento e anche al medico più scrupoloso che tenta invano di farsi raccontare cosa accade nella sua mente, come il cervello elabora i ricordi e i pensieri. Cosa può accadere ad un uomo così immerso nella realtà dei suoi pensieri che appaiono confusi e sfuocati? Riuscirà a star bene o il viaggio verso una luce più limpida e non più nitida è impossibile?
Uccidere il passato forse è fattibile ma non si sa mai cos’è vero e cosa no. E se invece fosse necessario uccidere la carne per star bene definitivamente? Lasciare al mondo il proprio sé e portare l’anima a star bene tra le nuvole?
Grida di bambini, parole, omissioni, un letto che funge da universo di riposo, torpore, depressione e medicinali. Cosa ne è, ne è stato e ne sarà dell’esistenza di Salvatore?
Per chi non lo avesse ancora letto, ne consiglio la lettura.
A cura di Teresa Beracci