Finalmente debuttano a Roma il violinista francese d’origine algerina Gilles Apap e i suoi straordinari partners di The Colors of Invention: Ludovit Kovac al cimbalom, Myriam Lafargue alla fisarmonica e Philippe Noharet al contrabbasso, che suonano sabato 12 dicembre alle 17.30 nell’Aula Magna della Sapienza (piazzale Aldo Moro 5) per la IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti).
“L’essenza distillata del fare musica, così Gilles Apaap descrive “Sans orchestre” (Senza orchestra), il progetto anche discografico che propone da anni in giro per il mondo con inarrestabile successo e con cui si presenta ora per la prima volta a Roma.
L’ossatura è costituita da alcuni noti capolavori del repertorio sinfonico e cameristico soprattutto novecentesco, trasposti in una veste strumentale (violino, fisarmonica, cimbalom e contrabbasso) dai seducenti impasti timbrici e in grado di non far perdere per strada la ricchezza, la varietà e la stratificazione delle partiture originali. Si ascolteranno così la Danza Spagnola da “La vida breve” di Manuel De Falla e la Tzigane di Maurice Ravel, la Marcia da “L’Amore delle tre melarance” di Sergej Prokof’ev, la Berceuse da “L’uccello di fuoco” di Igor Stravinskij e ancora Ravel con il Tombeau de Couperin. Ma, in un ordine che Gilles Apap spesso varia per meglio adattarlo al modo in cui il pubblico risponde e partecipa al concerto, ci saranno anche Fritz Kreisler (uno dei più grandi virtuosi di sempre del violino) con il suo brillantissimo Preludio e Allegro nello stile di Pugnani, e Wolfgang Amadeus Mozart con Adagio e Rondò , anch’esso originariamente per violino e orchestra. Gilles Apap farà poi assaggiare al pubblico qualche estratto dalla sua straordinaria versione delle Stagioni di Antonio Vivaldi, un altro progetto “senza orchestra” che da anni entusiasma le platee di mezzo mondo.
Il programma non si esaurisce con le proposte che provengono dal repertorio cosiddetto “classico”, perché parte essenziale della serata sono le irresistibili e virtuosistiche incursioni di Gilles Apap nel repertorio tradizionale. Apap ha avuto infatti una formazione classica ma il suo ideale artistico e umano è “all music is created equal” e si è interessato con passione alle più diverse tradizioni musicali di tutto il mondo, che ha assimilato in profondità nella convinzione che il ruolo del musicista sia oggi anche quello di mantenerle vive e renderle attuali con lo stesso amore e serietà di intenti con cui ci si avvicina alla grande eredità musicale classica.
Accanto ai capolavori “classici”, si ascolteranno dunque in un ordine imprevedibile molti brani di musica tradizionale, a cominciare dall’amatissimo bluegrass americano, che ha le proprie radici nelle musiche tradizionali delle isole britanniche e che incorpora anche elementi tipici del jazz, come il passaggio della “responsabilità” solistica e improvvisativa tra i diversi strumenti presenti. Gilles Apap e i suoi compagni dei Colors of Invention faranno inoltre ascoltare, scegliendoli al momento dal loro vasto repertorio e alternandoli alle composizioni di derivazione classica, trascinanti brani delle tradizioni balcanica, klezmer, gitana, iralndese, scozzese e inglese, in un continuo di sorprese tutte da scoprire nel corso del concerto.
Yehudi Menuhin, uno di più grandi violinisti di tutti i tempi, ha definito Gilles Apap “il vero violinista per il ventunesimo secolo”, perché con il suo virtuosismo, la sua musicalità e la sua comunicatività sa superare le barriere e parlare a tutti gli ascoltatori, reinventando i capolavori del passato e cancellando gli anni che li separano da noi.
Il concerto fa parte della rassegna “Sapienza in musica” con il sostegno della Regione Lazio.
*****
Per la prima volta a Roma
e The Colors of Invention:
da Mozart al bluegrass,
da Vivaldi alla musica gitana e celtica
Invio comunicato (anche nel testo di questa mail) e foto.
Cordiali saluti,
Mauro Mariani
Ufficio Stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti
tel. 335 5725816
mauromariani.roma@tiscali.it