Continua a mietere successi il cortometraggio scitto e diretto da Valter d’Errico, e prodotto da Jo Champa, 77 Films Production, “Il giorno più bello”. Al recente Taormina Film Fest, che ha visto tra i premiati nomi del calibro di Oliver Stone e Mariagrazia Cucinotta, Nicole Kidman, ha incassato una menzione speciale con la seguente motivazione: “Per essere vicino a tutte le persone vittime di violenza e per aver veicolato il messaggio che la denuncia è fondamentale. Denunciate!”.
“Il giorno più bello” era già reduce dal Festival Internazionale di Film Corti “Tulipani di Seta Nera” di Roma: giunto tra i 12 finalisti e segnalato da Rai Channel, ha fatto guadagnare alla protagonista Caterina Milicchio il Premio Miglior Attrice “Monica Scattini” e al giovanissimo Mario Sinisgalli, al suo esordio, lo speciale premio “Sorriso Diverso”. «Davvero bravo, considerando che si tratta di un debutto – afferma D’Errico del piccolo Mario – Sono rimasto colpito dalla sua naturalezza».
Il regista non ha mancato di ringraziare anche il protagonista maschile del corto, Gianclaudio Caretta, «che ha mostrato tutto il suo talento nel costruire e interpretare un personaggio così diverso da lui», oltre a Caterina Milicchio, geniale interpretazione del personaggio di Sonia
“Il giorno più bello” racconta di Sonia, una ragazza d’origini umili, che crede nel vero amore e nel principe azzurro. In chat incontra Stefano, che la invita a passare una serata speciale in un ristorante elegante e la tratta come Sonia non crede di meritare. Dopo cena, passeggiando vicino al mare, accade qualcosa. Sonia viene portata in un casolare a stuprata da Stefano e due complici. Lei sporge denuncia ma, sette anni dopo, i suoi stupratori verranno assolti. Nonostante questo Sonia non si perde d’animo e decide di non vivere da vittima, anche e soprattutto per suo figlio, nato da quella violenza ma della quale non ha colpe.
Punto di forza di questo corto è la veridicità con cui la violenza carnale e mostrata, senza alibi o censure, affinché il pubblico possa realmente immedesimarsi, come se lo vivesse in prima persona. Proprio per questo aspetto, D’Errico sente di dovere un ringraziamento speciale alla produttrice Jo Champa: «Ha creduto in questo progetto fin dall’inizio e mi ha spinto ad entrare a gamba tesa sul problema del violenza e a rendere tutto più “vero”».
Valter D’Errico può decisamente dirsi soddisfatto di questa sua creatura, mentre è già all’opera per dare alla luce il suo primo lungometraggio, punto d’inizio e non certo d’arrivo, di una carriera lunga e fruttuosa.