Giovanni Sollima e Giuseppe Andaloro

Si potrebbe pensare che un quartetto di due violoncelli e due pianoforti sia non solo raro e insolito ma perfino bizzarro: non la pensa così Giovanni Sollima, vulcanico compositore e violoncellista nonché direttore e concertatore della Notte della Taranta, che ha avuto quest’idea insieme a Giuseppe Andaloro, uno dei più brillanti pianisti italiani della giovane generazione.

 

Giovanni Sollima è un vero virtuoso del violoncello, eppure per lui suonare non è un’esibizione di bravura ma un mezzo per comunicare con il mondo. Portando la musica di ogni genere – dalla barocca alla classica contemporanea e alla pizzica – davanti al pubblico variegato e trasversale delle grandi sale da concerto, della “Notte della taranta” e del concerto del 1° maggio in piazza San Giovanni, ha conquistato tutti, dagli estimatori di musica colta ai giovani “metallari” e appassionati di rock.

 

Palermitano come Sollima, Giuseppe Andaloro è uno dei pianisti italiani più apprezzati a livello internazionale e tra le sue qualità ha un’intelligenza e un gusto musicale che gli consentono scelte interpretative molto personali e affascinanti.

 

Dall’incontro tra questi due musicisti è nato qualcosa di unico e straordinario: coinvolgendo la violoncellista Monika Leskovar e il pianista Ilya Rashkovsky, hanno dato vita a un gruppo strumentale senza precedenti, formato da due violoncelli e due pianoforti. Questo inedito quartetto suonerà sabato 17 gennaio alle 17.30 presso l’Aula Magna della Sapienza (piazzale Aldo Moro 5) per i concerti della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti.

 

Eseguiranno alcuni dei più grandi capolavori della musica del Novecento: “La Sagra della primavera” di Igor Stravinsky, il “Prélude à l’après-midi d’un faune” di Claude Debussy e “La Valse” di Maurice Ravel. A questi tre brani, presentati nelle trascrizioni degli stessi Sollima e Andaloro, accosteranno le “Variazioni su un tema di Paganini” di Witold Lutoslawski, eseguite nella versione originale per due pianoforti.

 

La prima rappresentazione del balletto “La sagra della primavera” fu uno dei più grandi scandali della storia della musica: i ritmi violenti e primitivi di questi “quadri della Russia pagana” sembrarono intollerabili al pubblico parigino del 1913, che reagì con fischi e urla, coprendo totalmente la musica dall’inizio alla fine. Ma in poco tempo lo scandalo si trasformò in successo e questa musica divenne talmente popolare da essere inclusa da Walt Disney nel suo film “Fantasia”.

 

Scritta sette anni dopo la “Sagra”, anche “La Valse” di Ravel è basata su un’esaltazione ritmica che giunge fino all’ossessione, ma in questo caso il risultato è ottenuto non con ritmi barbarici, bensì con la danza tipica dei salotti ottocenteschi, il valzer. “La Valse” è stata trascritta varie volte da Ravel e da altri, tra cui Glenn Gould, e anche della “Sagra della primavera” esiste un adattamento di Stravinsky stesso per due pianoforti, ma queste trascrizioni per due pianoforti e due violoncelli, curate da Giuseppe Andaloro, si distinguono per l’assolutamente insolito impasto strumentale.

 

Un altro capolavoro degli anni tra fine dell’Ottocento e inizio del Novecento, il “Prélude à l’après-midi d’un faune” di Debussy, viene eseguito nella trascrizione di Giuseppe Sollima: l’idea di trasferire una musica scritta per orchestra a due soli violoncelli può apparire azzardata ma è geniale, perchè valorizza le sonorità delicate e raffinate del compositore francese, che qui si ispirò a un poemetto del simbolista Stephane Mallarmé.

 

Le “Variazioni su un tema di Paganini” di Lutoslawski – il maggior compositore polacco del Novecento e un protagonista della musica a livello mondiale tra il 1940 e il 1990 – saranno eseguite nella versione originale per due pianoforti, ma in un certo senso sono anch’esse una trascrizione, perché ricreano sulla tastiera i prodigi violinistici di Paganini, prendendo spunto dal suo ultimo “Capriccio” per violino solo, che ha ispirato tanti grandi musicisti, tra cui Brahms e Rachmaninoff.

 

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Giovanni Sollima e Giuseppe Andaloro

con Monika Leskovar e Ilya Rashkovsky

in un’unica e inedita formazione di due pianoforti e due violoncelli,

per eseguire capolavori del Novecento, da Stravinsky a Ravel

 

BIGLIETTI:  Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro) –  under 30: 8 euro – under 14: 5 euro

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