Giulia Restaurant sale in terrazza e presenta la “gnoccheria”
Novità della bella stagione, oltre al nuovo spazio all’aperto, una gustosa linea
di gnocchi, alla romana e ripieni, e il menu estivo dove, accanto ai “must”
del ristorante, come il Senza Spaghetto alle vongole e il Baccalà con spuma
di ventricina e mozzarella di bufala, trovano spazio piatti della tradizione
riletti in chiave moderna, come le animelle fritte e l’asino in salsa tonnata.
Senza dimenticare l’aperitivo e il dopo cena sotto le stelle.
Giulia Restaurant
Lungotevere dei Tebaldi, 4° – 00186 Roma
Tel. +39 0695552086
Apertura: 18:00 – 02:00
Sotto il cielo stellato della capitale Giulia Restaurant è tornata a deliziare il palato dei romani, trasferendo il ristorante ai piani superiori, su delle terrazzette di grande atmosfera con affaccio sul biondo Tevere che, al crepuscolo, vengono illuminate da filari di luci. È questa la novità principale di Giulia per la stagione estiva 2020 che, dopo la riapertura, è tornata ad accogliere i suoi clienti con il nuovo spazio “open air”.
“Siamo cresciuti di un piano. – spiega il patron Carlo Maddalena – E dove avevamo un B&B abbiamo ricavato nuovi spazi per il ristorante, con due sale (una grande e una più piccola e riservata, con un tavolo per sole sei persone) ma soprattutto le due terrazze, entrambe con doppio affaccio su via Giulia e su Lungotevere dei Tebaldi. Siamo qui dall’ora dell’aperitivo in poi, con una fantastica linea di “gnoccheria”, come abbiamo simpaticamente voluta definirla, ideata dal nostro chef, ma anche con i nuovi piatti del menu estivo, che si aggiungono ai nostri cavalli di battaglia”.
In carta, infatti, accanto al menu estivo, ritroviamo i must di “Giulia”, come il Senza spaghetti con le vongole, un tortellino di pasta all’uovo con una emulsione di spaghetti alle vongole, salsa al prezzemolo e vongole sgusciate. O il Baccalà, spuma di ventricina, mozzarella di bufala e lattuga in cui si incontrano cibi simbolo di Lazio, Abruzzo e Campania. O ancora il Polpo, che si veste ogni stagione con ingredienti diversi e, nel menu estivo, è proposto ai peperoni.
La gnoccheria
Ma la vera novità dell’estate 2020 è la “gnoccheria”, gustosi e sfiziosi gnocchi in doppia versione, ripiena o alla romana. Nel primo caso, per i ripieni, si può optare per: ricotta di bufala, salame napoletano, pepe, mozzarella e pomodoro arrosto; parmigiana di melanzane, basilico e spuma di provola; amatriciana, fonduta di pecorino e guanciale croccante; baccalà e maionese di peperone o, infine, la “punta di diamante” di Giulia, con le spuntature, pomodoro giallo datterino e stracciatella. Nelle proposte di gnocchi alla romana, invece, troviamo cinque varianti: prosciutto di tracina, lampone ghiacciato e limone; filetto di manzo marinato, burrata e alici affumicate; baccalà mantecato al rosmarino e caramello di peperone; genovese di polpo e chutney di melanzane, datterino e spuma di provola.
Il menu estivo
Nel menu estivo, partendo dagli antipasti, troviamo delle versioni molto spinte di piatti come le animelle e l’asino. Una carne dolce, quest’ultima, che nel ristorante si lavora già da un anno, ma che arriva per l’estate in modalità “asino tonnato” – che sembra difficile da proporre, ma in realtà è di facile impatto per il cliente – con tonno sott’olio home made, uova bio e asino marinato attraverso una preparazione abbastanza lunga, ma che lo rende molto tenero.
L’animella, invece, viene cucinata fritta, con panatura croccantissima di cereali e friggitello arrosto ripieno di ricotta di bufala e bufala affumicata, per un piatto che è sinonimo di concentrazione ed esplosione di sapori.
Tra i primi, come novità, c’è la Linguina Gentile allo scoglio in bianco, con pomodoro arrosto affumicato, tra i secondi il Bollito croccante, servito per l’occasione con una genovese di fichi e fico caramellato. Un’alternativa è realizzata usando il pescato del giorno, che varia in base a ciò che si trova al mercato. Il tocco in più è nelle due salse, una a base di pesce al vino bianco e zafferano, l’altra con prezzemolo e genziana, che renderanno il piatto speciale e “diverso”, seppur essenziale. Infine i dessert, tra i quali la carta prevede una Crostatina con frolla integrale molto croccante, a base di farina integrale e mandorle, con cioccolato bruciato, passion fruit e una nota balsamica data dal basilico; oppure un classico dolce napoletano, un semplicissimo Babà con crema pasticcera fatta con uovo bio e gelato all’amarena.
Grande attenzione è riservata al pane, proposto da Giulia in quattro tipologie, tutte realizzate con lievito madre. Verranno serviti: un pane integrale, una focaccia, un pane bianco di patate e semola rimacinata, dei grissini e un pan brioche salato che cambia in base alla stagione, dal broccoletto e salsiccia nella versione invernale a quella estiva, burro e alici.
“Il nuovo menu estivo è legato a un filo unico, che porto avanti da quando sono da Giulia – racconta lo Chef di casa Pierluigi Gallo – Voglio esprimere con i miei piatti la grande attenzione che ripongo sulla concentrazione dei sapori, sulla ricerca della materia prima e lo studio sui prodotti, mai banali e rigorosamente del territorio. Cerco sempre di andare nella stessa direzione, puntando a crescere e pulire i sapori, per renderli sempre più decisi. Così il cliente percepisce quello che ha davanti e capisce ciò che sta mangiando. Questo è un menu molto sentito, perché anche solo in una salsa o in una frittura c’è sempre qualcosa che mi lega al passato, alla tradizione italiana e di famiglia, con la quale sono cresciuto”
Piatti da accompagnare agli impeccabili abbinamenti del sommelier Fabio Romolo Buratti che, per ogni portata, è in grado di estrarre dal suo cilindro il vino giusto. Una proposta non convenzionale e attenta alle piccole realtà, frutto della sua passione e ricerca certosina che fa divertire il clienti, in un gioco continuo di acidità, dolcezze, aromi.
Giulia è aperto ogni giorno, tranne il martedì, a partire dalle ore 18, per un aperitivo o un cocktail da gustare in terrazza, preparati con maestria dal bartender Gianluca Storchi, che propone le sue miscelazioni anche dopo la cena.
“Per quest’estate consiglio il Pimm’s de noantri, aperitivo fresco e stimolante con pimm’s, shrub allo zenzero e chinotto bio – suggerisce Gianluca – oppure il Mediterraneo, il nostro martini della casa con gin VII Hills, vermouth alla foglia di olivo, marsala stravecchio ed essenza di alloro. Mentre per il dopocena senza dubbio il Just for Giulia, con rye whiskey, cherry brandy e Lillet, ricco e corposo ma adatto anche per le calde serate estive”.
Ufficio Stampa
BORTOLAN&CARNEVALI
Belinda Bortolan • cell. 3357011993 • belinda@bortolancarnevali.com
Fabio Carnevali • cell. 3356001832 • fabio@bortolancarnevali.com
LO CHEF: PIERLUIGI GALLO
Classe ‘83, Pierluigi Gallo cresce nel ristorante di famiglia, vicino Vasto, tra soffritti e profumi di brace, sperimentando tutti gli aspetti della ristorazione: dal bar alla sala, passando per cucina e panificazione, fino a testare anche il fronte della pizzeria. A quattro esami dalla laurea, dirottato dalla passione viscerale per la cucina, Pierluigi decide di lanciarsi in una sfida personale e aprire un ristorante tutto suo, “l’Osteria del Gallo”. Soli 25 coperti, un camino per la brace in sala e un bancone per il taglio la carne. Una solida esperienza formativa che lo porta verso una ulteriore volontà di crescita.
Sceglie così la scuola di Niko Romito a Casadonna, Castel di Sangro, per apprendere nuove tecniche e ripartire da zero, ritemprando il suo profilo da cuoco. L’esperienza si conclude con un traguardo importante e prestigioso: l’ingresso nella brigata del ristorante Reale che conquista la terza Stella Michelin. Pierluigi passa poi al progetto ‘Spazio’ di Rivisondoli: format consolidato negli anni dalla ‘visione’ lungimirante di Niko Romito, in cui gli allievi della formazione hanno modo di sperimentare sul campo le nozioni apprese, rafforzando il concetto di ‘Team Building. Tutte le suggestioni assimilate durante la ‘Scuola Romitiana’ si riveleranno per Gallo di primaria importanza.
Dopo l’Abruzzo Pierluigi approda a Roma al Ristorante “All’Oro” con lo chef Riccardo di Giacinto. Un’esperienza rilevante, che lo avvicina ai sapori romani della tradizione. Passa poi nelle cucine de “Il Pagliaccio” di Anthony Genovese (2 Stelle Michelin) che conclude il suo percorso formativo. Seguono poi due esperienze a Roma e Tivoli: “Gli Ulivi” (Quartiere Parioli) e il “Greg Ristorante” prima di essere scelto da Carlo Maddalena come chef del suo “Giulia Restaurant”.