La mostra Dal nulla al Sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen, si avvia alla chiusura che avverrà il prossimo 25 febbraio. Sono destinati ad aumentare ancora gli oltre 90 mila visitatori che, ad oggi, hanno raggiunto Alba per ammirare le opere straordinarie di Marcel Duchamp, René Magritte, Salvador Dalì, solo per citare alcuni artisti.
Nelle ultime settimane saranno due gli appuntamenti attraverso i quali il curatore della mostra, Marco Vallora accompagnerà il pubblico alla scoperta di nuove testimonianze legate all’avventura dada e surrealista.
Venerdì 15 febbraio, si svolgerà nell’auditorium della Fondazione Ferrero, alle 21 – consentendo così un’apertura straordinaria della mostra in orario serale – la conferenza “La macchina che vende i sogni”. Il cinema tra Dada e Surrealismo.
L’incontro avrà come protagonista Ugo Nespolo, artista, regista di cinema sperimentale, recentemente insignito a Torino della Laurea honoris causa in Filosofia. Sarà l’occasione per un viaggio alla ricerca di quegli elementi teorici che uniscono il cinema alla poetica dada e surrealista, senza perdere mai di vista il legame con l’arte figurativa.
Durante la serata saranno proiettati spezzoni di alcuni tra i più importanti e sorprendenti film surrealisti: L’âge d’or e Un chien andalou firmati da Luis Bunuel e Salvador Dalì, Le mystères du chateau de Dé di Man Ray, Le sang d’un poète di Jean Cocteau.
Ugo Nespolo nasce a Mosso, in provincia di Biella, nel 1941, si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti con Enrico Paolucci e si laurea in Lettere Moderne all’Università di Torino. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, alla Pop Art, ai futuri concettuali e poveristi. Mai legata in maniera assoluta a un unico filone, la sua produzione si caratterizza per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva, per un personale senso del divertimento che rappresenterà sempre una sorta di marchio di fabbrica. Negli anni Settanta Nespolo si appropria di un secondo mezzo di espressione, il cinema: in particolare quello sperimentale, d’artista. Gli attori sono artisti amici, da Lucio Fontana a Enrico Baj, a Michelangelo Pistoletto.
Artista e uomo di cultura, c’è in lui la convinzione che fare arte non può prescindere dal riflettere sull’arte. Nespolo rivendica l’esigenza di ‘contaminarsi’, scendendo in mezzo alla gente e adattando l’arte alle sue esigenze, per farla entrare nei circuiti dell’esistenza quotidiana. Di qui l’attenzione per il design e la pratica assidua di un’arte applicata, che ha portato Nespolo a cimentarsi nei settori più disparati, grazie al suo stile unico e inconfondibile.
Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino dal 2011 al 2014, le sue opere sono state esposte nelle più prestigiose gallerie e nei più importanti musei di tutto il mondo, da Milano a Roma e Napoli, da Parigi a Londra, da Chicago a New York, in Cina, in Russia e America Latina.
In occasione del finissage della mostra Dal nulla al Sogno. Dada e Surrealismo dalla Collezione del Museo Boijmans Van Beuningen, sabato 23 febbraio alle ore 21, durante una serata intitolata “Se il Surrealismo va al museo…”. Il racconto di un testimone autorevole, Marco Vallora, incontrerà Bernard Blistène, direttore, dal 2013, del Musée National d’Art moderne presso il Centre National d’Art et de Culture Georges Pompidou di Parigi.
In mostra è esposto, proprio dalle collezioni del Pompidou, attraverso il Museo J.L. Lacroix di Grenoble, il dipinto di René Magritte Le bon exemple (1953), che raffigura il collezionista greco Alexander Jolas ritratto da Magritte con impermeabile, ombrello e bombetta, su un fondo rosso in cui sembra fluttuare, accompagnato dall’improbabile didascalia “Personnage assis”.
Studioso dell’opera di Magritte – cui ha dedicato esposizioni e studi – Bernard Blistène è nato nel 1955 e si è formato all’École du Louvre e all’Istituto d’Arte e Archeologia di Parigi. Figlio del cineasta Marcel Blistène, ha conosciuto e frequentato molti importanti artisti surrealisti, dei quali potrà forse fornire, nella serata in Fondazione, oltre alla visione di uno studioso, anche una testimonianza di prima mano. A partire dagli anni Ottanta, Blistène ha curato al Centre Pompidou importanti retrospettive (Boltanski, Twombly, Warhol); nel 1990 diventa direttore dei Musées de Marseilles, segnando un periodo di vivacità e dinamismo culturale, creando il museo di arte contemporanea cittadino, il museo di arti decorative e il museo di arte africana, oceanica e nativa americana e promuovendo esposizioni che hanno fatto epoca sia per l’approccio multidisciplinare, sia per essere state le prime in Francia dedicate ad artisti come Basquiat o Gordon Matta-Clark. Nel 1996 ritorna al Centre Pompidou con un incarico direttivo, che lo porterà tra l’altro ad essere guest director del museo Guggenheim di New York. All’inizio degli anni 2000 lo ritroviamo alla guida di mostre importanti, oltre che al Pompidou, al Palais de Tokyo e al Grand Palais. Nel 2008 sarà co-curatore della Biennale di Gerusalemme, per ritornare poi al Museo nazionale d’arte moderna di cui è infine nominato direttore sei anni fa. Curatore e autore in moltissimi cataloghi di mostre, ha inoltre insegnato arte contemporanea all’École du Louvre dal 1985 al 2005, dove numerosi giovani galleristi, conservatori e critici d’arte si sono appassionati alle sue lezioni.
15 febbraio 2019, Fondazione Ferrero, ore 21
“La macchina che vende i sogni”. Il cinema tra Dada e Surrealismo
Ugo Nespolo in dialogo con Marco Vallora
23 febbraio 2019, Fondazione Ferrero, ore 21
“Se il Surrealismo va al museo…”. Il racconto di un testimone autorevole
Bernard Blisténe in dialogo con Marco Vallora
L’ingresso alle conferenze è libero fino a esaurimento posti. Durante le due serate, la mostra sarà aperta al pubblico a partire dalle ore 20.
Per informazioni: tel. 0173 295259
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