GUIDO STRAZZA PER CA’ D’ORO

La Ca’ d’Oro propone un prestigioso omaggio a Guido Strazza per i suoi imminenti 95 anni. Lo fa in occasione della donazione di un nucleo di 48 opere che l’artista romano, da sempre “veneziano di adozione”, ha deciso a favore della Galleria Giorgio Franchetti.

Si tratta di un nucleo di lavori molto specifici di Strazza, da lui dedicati prevalentemente alle geometrie dei Cosmati, gli abilissimi marmorari romani che nei primi due secoli dopo il Mille impreziosirono con opere di assoluta maestria chiese e palazzi, attingendo a più antichi modelli bizantini.

A legare la Ca’ d’Oro, Guido Strazza e i Cosmati, c’è la figura di Giorgio Franchetti.

“In questa mostra, un grande artista e un grande collezionista sono uniti, a distanza di un secolo, da due fattori comuni ad entrambi: il mecenatismo e la passione per i marmi antichi”, sottolinea Claudia Cremonini, Direttore della Ca’ d’Oro e co-curatrice della Mostra.

Franchetti, ispirato dalle opere dei Cosmati e dei maestri veneto-bizantini di San Marco, si cimentò direttamente nella realizzazione del mosaico pavimentale di uno degli edifici simbolo di Venezia, la Ca’ d’Oro, da lui acquistata e donata allo Stato nel 1916. Strazza fu attratto dai pavimenti musivi delle basiliche romane negli anni della seconda guerra mondiale.

Realtà, simbolo e astrazione si fondono, combinati dalla passione per le pietre pregiate, accanitamente raccolte da Giorgio Franchetti, tra Roma, Firenze e amorevolmente da lui rimontate nel pavimento della Ca’ d’Oro; contemplate, copiate da Strazza in anni difficili di armonia perduta e rielaborate decenni dopo, tra gli anni Settanta e Ottanta: geometrie colorate riaffioranti nella memoria e dall’anima.

L’interesse di Strazza per i Cosmati muove da quell’incunabolo di ispirazione che fu il Futurismo: da lui conosciuto con la guida di Filippo Tommaso Marinetti.

Le ruote di porfido con le fasce circolari dovevano essere familiari a un aeropittore, che fu davvero pilota di aerei. Le riflessioni su movimento, spazio e luce, il rapporto con le altre arti, in particolare la musica, sarebbero stati sempre al centro della riflessione di Strazza, dei suoi segni, sia pittorici sia grafici, e partono da quella giovanile e precocissima esperienza.

“Con Guido Strazza per la Ca’ d’Oro – sottolinea Daniele Ferrara, Direttore del Polo museale del Veneto e co-curatore della Mostra – si ripropone al pubblico una genuina relazione tra arte antica e arte moderna. Un sincero rapporto d’amore tra l’‘icona’

architettonica, già attualizzata da Giorgio Franchetti agli inizi del Novecento, e l’opera di Guido Strazza, nella sua ideale e moderna prosecuzione di pensieri senza tempo”.

Nell’occasione dell’esposizione del prestigioso corpus di opere di Guido Strazza, Claudia Cremonini ha deciso di proporre al pubblico, in un suggestivo dialogo tra opere antiche e contemporanee, un nucleo di testimonianze dei maestri lapidici alto medievali, patrimonio del Museo veneziano. Non solo i celebri pavimenti cosmateschi, dunque, ma anche, in rapporto diretto e formalmente stringente con alcuni pezzi della donazione, frammenti lapidei, ceramiche, elementi architettonici della stessa Ca’ d’Oro, o inseriti in essa dal Barone Franchetti, che, nella loro maggioranza, non sono mai stati esposti al pubblico.

“La mostra – sottolinea il Direttore della Galleria – rende evidente l’assonanza tra la produzione qui esposta di Strazza, i ”Segni di Roma”, e le “Pietre di Venezia” della Ca’ d’Oro e, in particolare, con due delle meraviglie per essa ideate da Franchetti: la Cappella del Mantegna, rivestita da preziosi marmi venati, e il mosaico pavimentale dell’atrio. A ribadire il rapporto dialettico tra modello originario e creazione di opere nuove di cui Ca’ d’Oro stessa è oggi testimonianza”.

NOTIZIE BIOGRAFICHE

Guido Strazza, pittore e incisore, è nato a Santa Fiora di Grosseto il 21 dicembre del 1922. Ha compiuto gli studi classici a Roma dove si è laureato in ingegneria nel 1946. Ha frequentato Marinetti e conosciuto il lavoro dei primi futuristi, esponendo con loro alla Biennale di Venezia del 1942. Ha diretto in Calcografia Nazionale una ricerca di gruppo sul segno (1974-1976) promossa da Carlo Bertelli. Dall’Accademia dei Lincei ha ricevuto il Premio Feltrinelli per la grafica (1988) e quello per l’incisione (2003). É stato Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Come Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca ha promosso nel 2011 un programma didattico per cicli di lezioni pubbliche sul tema iniziale “Primo Segnare”. Ha esposto in tutto il mondo. L’ultima sua antologica è del febbraio scorso alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Ha pubblicato “Analisi dei segni di Giovan Battista Piranesi (Roma, 1976), “Il gesto e il segno” (Milano 1979), “Il segno e il colore negli occhi” (Firenze 1994).

Informazioni e Prenotazioni T. +39 041 5200 345 www.cadoro.org www.facebook.com/MuseoCadoro

Orari: Lunedì: 8.15 – 14 (chiusura biglietteria alle 13.30); martedì – domenica: 8.15 – 19.15 (chiusura biglietteria alle 18.45),

Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net

Per ulteriori informazione ed immagini: ww.studioesseci.net

Memoria e Progetto GUIDO STRAZZA PER CA’ D’ORO. Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro (Cannaregio 393);

Trasporti: da Piazzale Roma o Ferrovia vaporetto linea 1, direzione Lido, fermata Ca’ D’Oro (circa 10 minuti); da Piazza San Marco vaporetto linea 1, direzione p.le Roma, fermata Ca’ D’Oro (circa 20 minuti)

Memoria e Progetto

GUIDO STRAZZA PER CA’ D’ORO

Venezia, Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro

sabato 9 dicembre 2017 – sabato 8 aprile 2018

Mostra a cura di Claudia Cremonini, Daniele Ferrara

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