La Stagione di Progetti 14-15 firmata dal direttore Antonio Calbi continua il percorso dedicato all’universo shakespeariano portando sul palcoscenico del Teatro India l’Amleto burlesco della giovane compagnia Punta Corsara, rivelazione degli ultimi anni, che dal 3 all’8 febbraio presenta Hamlet travestie da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare.
Un Amleto partenopeo che, dall’incontro della riscrittura burlesque settecentesca di John Poole con il Don Fausto di Antonio Petito, trasporta le vicende shakespeariane nei contrasti e nella lotta alla sopravvivenza quotidiana della Napoli dei nostri giorni. Una farsa amara e ironica che la regia firmata da Emanuele Valenti restituisce nell’affresco vivido e urticante della famiglia Barilotto, che inscena la tragedia del Bardo per guarire il figlio che si crede il Principe Amleto.
Dalla Danimarca ai vicoli di Napoli, Amleto si lascia raccontare dalle paure, dai dubbi e dal tormento del suo omonimo shakespeariano attraverso la storia di una famiglia popolare che, tra lavoro, casa, debiti e figli, è colpita dalla morte improvvisa del padre. Senza tradire le suggestioni e il disagio di un Amleto figlio di una società che non gli appartiene, la compagnia corsara rielabora la tradizione napoletana a partire dalle suggestioni dell’omonimo testo scritto nel 1810 dal drammaturgo inglese John Poole, in cui la parodia ribadisce l’autorità dell’Originale, passando per Don Fausto di Antonio Petito, lì dove invece l’Opera diventa vicenda matrice di altre vicende, quelle di una famiglia napoletana a noi contemporanea. Ciascun componente dei Barilotto è vincolato al legame con l’altro in una stasi violenta in nome dell’unità. Dissociato, se ne sta Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi in una famiglia fuori di sesto.
Hamlet travestie, nato nell’ambito del progetto Tfaddal promosso dal Teatro Franco Parenti per i 40 anni dall’Ambleto di Testori è l’ultimo lavoro di Punta Corsara, dopo Il signor di Pourceaugnac farsa minore da Molière, PetitoBlok (presentati anche assieme nella forma del MolièrePetitoBlok), Il Convegno e La solitudine delle ombre. Insignita del Premio della Critica 2014, Punta Corsara è vincitrice del Premio IN-BOX 2013 per Il Convegno, del Premio Ubu Nuovo Attore Under 30 2012, del Premio Ubu Speciale e Premio Hystrio Altre Muse 2010. Punta Corsara nasce a Napoli nel 2007 con la direzione artistica di Marco Martinelli, come progetto speciale presso il Teatro Auditorium di Scampia, con la volontà di attivare percorsi artistici per il quartiere e per la città, coinvolgendo adulti e adolescenti.
Lo spettacolo si inserisce all’interno del progetto SHAKESPEARE ALLA NUOVA ITALIANA, l’articolato programma di attività e spettacoli che il Teatro di Roma dedica all’opera del Bardo che, ancora una volta, valica il limite temporale per riflettere sul nostro presente.
3 | 8 febbraio .15 Teatro India
Punta Corsara
da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare
di Emanuele Valenti e Gianni Vastarella
regia e spazio scenico Emanuele Valenti
dramaturg Marina Dammacco
con
Giuseppina Cervizzi Amalia Esposito Barilotto, mamma di Amleto, poi Gertrude
Christian Giroso Salvatore Barilotto, zio di Amleto, poi spettro e re
Carmine Paternoster Ciro Liborio, figlio del Professore, poi Laerte
Valeria Pollice Ornella Liborio, fidanzata di Amleto, poi Ofelia
Emanuele Valenti Don Liborio detto o’ Professore, padre di Ornella e Ciro, poi Polonio
Gianni Vastarella Amleto Barilotto, poi Amleto principe di Danimarca
aiuto regia Gianni Vastarella
disegno luci Giuseppe Di Lorenzo
collaborazione artistica Mirko Calemme
dramaturg e organizzazione Marina Dammacco
Una produzione 369gradi
in collaborazione con Teatro Franco Parenti
con il sostegno di Olinda, Armunia /Inequilibrio Festival, Fuori Luogo – La Spezia