Dal 1 al 6 aprile il Teatro Petrolini di Roma ospita lo spettacolo “Ifigenia – il gioco”, tratto dalla celebre tragedia di Euripide e realizzato dalla Compagnia del Gaudio, per la prima volta in scena sotto la regia di Bea Gaudicci e Filippo Andreetto.
Rivisitazione originale di una delle opere più celebri del teatro greco, “Ifigenia – il gioco” oscilla sul doppio registro della tragedia e della commedia, per raccontare il mito da un punto di vista inedito e spaesante. La modernità entra qui in scena e agisce sul testo, sposta la prospettiva del racconto e crea distonie nell’impalcatura classica del dramma. Se la legge divina non segue più la logica della causa e dell’effetto, ciò che resta non è altro che la casualità di un lancio di dadi, dove il destino degli uomini diventa semplice funzione di un azzardo degli dei.
Ed è proprio dall’Olimpo che lo spettacolo prende le mosse. Qui gli Dei banchettano e discutono. Assumono sembianze umane e mettono in scena la loro gran rappresentazione. Si fingono mortali, tramano e ordiscono per placare la loro sete di vendetta. Dopo la colpa, il castigo. Non c’è peccato che scampi dall’ira degli dei. E fanno così il loro gioco. È un piacere malcelato per loro scendere sulla terra, stanchi come sono di un Olimpo devastato da lotte senza fine. Il sacrificio diventa allora semplice passatempo, esercizio immotivato, puro antidoto contro l’insofferenza verso un’eternità colma di tedio.
Condannati a subire le leggi del caso e abbandonati al caos dell’irrazionalità divina, agli uomini non resta che sopportare la loro sorte. E questa volta è il turno della primogenita di Agamennone. Ifigenia è uno dei personaggi femminili più potenti del mito greco. Vergine illusa, sposa promessa, vittima sacrificale. Inscrive il suo destino incompiuto nel segno della gloria postuma. La Compagnia del Gaudio la ritrae in tutta la sua complessità emotiva. Circuita e raggirata, accorata nel chiedere pietà, trasforma la disperazione e la rassegnazione in un messaggio che va oltre la dimensione del martirio per porsi come testimonianza universale.
La Compagnia del Gaudio mette in scena uno spettacolo compiuto, maturo nella sua composizione, originale nella scrittura e nella chiave di lettura di un testo già carico di interpretazioni. Uno spettacolo che sorprende per le sue innovazioni sceniche, che dosa con equilibrio il pathos e il gioco, dove la leggerezza della rappresentazione non abbandona mai un profondo coinvolgimento emotivo.
Ufficio stampa – Diego Giacomelli
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