19.31 marzo
Teatro Diana Rama 2000
MASSIMO RANIERI
IL GABBIANO (à ma mère)
da Anton Čechov
con
CATERINA VERTOVA
PINO TUFILLARO FEDERICA STEFANELLI
Martina Grilli Francesco Jacopo Provenzano
musiche Harmonia Team
disegno luci Maurizio Fabretti
scene e costumi UBERTO BERTACCA
adattamento e regia GIANCARLO SEPE
personaggi e interpreti
Il figlio Massimo Ranieri
Irina Arcàdina Caterina Vertova
Boris Trigòrin Pino Tufillaro
Nina Federica Stefanelli
Mascia Martina Grilli
Kostja Francesco Jacopo Provenzano
Lo spettacolo ha una durata di due ore incluso intervallo
Un affascinante incontro fra due protagonisti assoluti del teatro italiano, Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe, che per la prima volta insieme mettono in scena uno dei testi teatrali tra i più noti e rappresentati di sempre: “Il Gabbiano“ di Anton Čechov.
Una grande produzione, un allestimento imponente, sei attori di ottimo livello recitativo, in un nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe. La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, un’anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane Čechov, rivivono in questo originale spettacolo. Una pietra miliare del Teatro mondiale in un’inedita grande edizione!
Note del regista
Alla prima uscita de IL GABBIANO l’insuccesso fu pieno. L’autore già reduce da un altro tonfo alla prima di IVANOV (che si tramutò in un successo in un’altra città), era incredulo, stentava a capire cosa fosse successo. La sua precoce affermazione con i suoi racconti (amati da Tolstoj) pubblicati in riviste letterarie e non gli aveva alienato le simpatie della critica che lo tacciava di arroganza e iattanza: Anton faceva una vita ritirata, non frequentava i salotti e faceva il medico, aiutando la povera gente. Amava più di ogni altra cosa la sua solitudine, arrivò a dire: «vorrei incontrare una donna nella mia vita, bella come la luna, e come la luna che si affacci di tanto in tanto, anzi sarebbe meglio che vivesse in un’altra città.» Cechov voleva capire il perché dell’insuccesso de IL GABBIANO e chiama l’unica persona affidabile, un critico musicale di origine francese che non aveva di che essere geloso e rivendicativo, un uomo dalla cultura imperante nella Russia del secolo, la cultura francese, un uomo che conosceva l’eterna
armonia dei sentimenti, anche di quelli apparentemente contrastanti, Marcel, questo il suo nome, legge davanti a Cechov il suo testo e alla fine si sprigiona in un’esegesi, un’analisi spregiudicata del testo e la messinscena parte come una emanazione spontanea dalle sue parole che diventano battute del testo e frasi di canzoni meravigliose di cui lui solo ne possiede il segreto interpretativo. Musica e Cechov un connubio che sa di favola e di miracolo, la commedia arriva a toccare il suo cuore come quando l’aveva scritta.
Giancarlo Sepe
ORARI SPETTACOLI da martedì a sabato ore 21 domenica ore 17 giovedì 21 marzo e giovedì 28 marzo ore 17 mercoledì 27 marzo ore 19 sabato 30 marzo ore 17 e ore 21
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