Progetto teatro e salute mentale
Festina Lente Teatro
progetto e regia
Andreina Garella
Quello che succede ogni giorno, il banale, il quotidiano, l’evidente,
il comune, l’ordinario, l’infra-ordinario, il rumore di fondo, l’abituale, dov’è?
[George Perec, da “L’infra-ordinario”]
Per i quarant’anni della legge Basaglia, una delle più grandi rivoluzioni sociali del nostro tempo, Festina Lente Teatro, impegnata dal 2002 a condurre un progetto di Laboratorio Teatrale rivolto a persone con fragilità e disagio psichico, presenta “Il meraviglioso ordinario”, progetto e regia di Andreina Garella, ambientazione Mario Fontanini, realizzato in collaborazione con AUSL Dipartimento di Salute Mentale di Reggio Emilia, Scandiano, Regione Emilia-Romagna, Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia, Associazione Sostegno e Zucchero.
Lo spettacolo si inserisce, proprio in occasione di questa ricorrenza, nel cartellone trasversale che promuove le compagnie teatrali operanti nei diversi Dipartimenti di Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del protocollo di intesa “Teatro e Salute Mentale”, sottoscritto dalla Regione Emilia Romagna-Assessorato alla cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità e Assessorato alle politiche per la salute, dall’Istituzione Gian Franco Minguzzi per il Coordinamento Teatro e Salute Mentale e dall’associazione Arte e Salute Onlus per i Teatri della Salute. Le produzioni teatrali, realizzate da varie compagnie, diventano parte integrante delle stagioni teatrali regionali, per una loro valorizzazione, sia sotto l’aspetto sociale sia culturale.
“Il meraviglioso ordinario” sarà in scena venerdì 14 dicembre (ore 21) alla Sala Don Dante Bolelli di San Vincenzo di Galliera, nell’ambito della stagione Agorà, mercoledì 19 dicembre (ore 21) al Teatro G. Magnani di Fidenza e martedì 8 gennaio (ore 21) al Teatro Asioli di Correggio.
In scena un gruppo fuori dall’ordinario – composto da Stefano Barbieri, Elena Beltrami, Luciano Bertazzoni, Lorena Bianchini, Escander Braa, Francesco Campana, Marco Cavalli, Giovanni Coli, Carmine Cirillo, Marco Di Franco, Bruna Fogola, Gaia Gambarelli, Caterina Iembo, Giuliano Iembo, Patrizia Marcuccio, Stefano Marzi, Antonia Prandi, Igli Senka, Massimo Torri, Aurelio Vergai – che, con sensibilità e creatività, tra verità e finzione, contende lo spazio scenico alle convenzioni sociali, alla prepotenza, all’egoismo, per liberarsi da imposizioni che imprigionano, per rendere straordinario l’ordinario. Un gruppo di straordinaria umanità, che amalgama dolore e piacere, caos e ordine, follia e normalità, in una continua alternanza di emozioni, e che trasforma la fatica del vivere in poesia.
Un gruppo di musicisti, la Banda di Quartiere diretta da Emanuele Reverberi, segue gli attori sulla scena diventando loro stessi protagonisti dello spazio.
Non è una piccola ordinaria rivoluzione oggi riappropriarsi di tutto ciò che è considerato banale, dalla cura di noi stessi a quella degli altri? Non è una piccola ordinaria rivoluzione recuperare lentezza, ascolto, empatia, portare dentro quello che prima era fuori e fuori quello che era dentro? Ne “Il meraviglioso ordinario” la vita autentica si impone alla forma e la vita irrompe sul palcoscenico, mettendo in crisi la finzione, con storie comuni, fatte di desideri, di passioni e di oggetti del fare quotidiano, simboli universali della nostra cultura.
Sottolineando ancora una volta che la fragilità è una delle tante forme di stare al mondo, lo spettacolo intende dare spazio ad altri modi di essere, aprire nuove strade di riflessione per liberare da stereotipi e luoghi comuni che tuttora accompagnano chi soffre di un qualsiasi disagio.
“Tentiamo di ritrovare stupore nelle cose comuni – scrive Andreina Garella – nei ricordi, nei baci, dare loro un senso, raccontiamo le relazioni ordinarie e contraddittorie degli uomini. La sfida continua della vita, la fatica nel raggiungere un traguardo. Il fare e il disfare. Dov’è la nostra vita? Dov’è il nostro spazio?”
È un teatro fatto di persone, attori fuori dagli schemi, capaci di trasformare la fatica del vivere in poesia e di offrirsi al pubblico con la sincerità del proprio corpo, dei propri movimenti, della propria voce. Un teatro di piccole grandi rivoluzioni.
“Cerco di mettere a disposizione del teatro ciò che in queste persone è sottile e impercettibile – continua la regista – credo e vedo che quello che ne scaturisce è “poesia dell’invisibile” dalle infinite e imprevedibili potenzialità. I loro corpi, che giocano, si sfidano, gareggiano, lottano, creano una drammaturgia di movimenti, fatta di gesti quotidiani, semplici, ripetuti con ritmi diversi. Corpi a volte pesanti o rallentati dalla cura, ma che, come per magia e con passione, riescono a prendere lo spazio, il tempo, le pause giuste per commuovere o far sorridere. Il mio non è un teatro terapeutico, il teatro non fa distinzioni di genere, è teatro e basta. L’acqua sicuramente disseta, il teatro sicuramente fa bene. Ma fa bene a tutti, a chi lo fa e a chi lo guarda”.
Proprio di questi giorni è la notizia che il film “La vita non sa di nomi” di Giovanna Poldi Allai e Andreina Garella (2018, 44’), che racconta, con sguardo surreale e poetico, il progetto di teatro e salute mentale nato a Reggio Emilia nel 2002, esperienza unica dal punto di vista teatrale e umano, è finalista alla 36 edizione del Bellaria Film Festival, tra i 18 documentari (su 93) partecipanti al in concorso, dove sarà proiettato al Teatro Astra sabato 29 dicembre.
Festina Lente Teatro propone un teatro attento alla società, indicatore di eventi e cambiamenti che modificano il modo di essere, un teatro in cui impegno artistico e impegno civile permettono di non sfuggire dalla responsabilità del presente. La necessità del fare teatro è l’urgenza del dire, per creare relazioni, scambi, incontri, per resistere, difenderci da un mondo che spesso ci spaventa e spesso non riconosciamo. È un teatro “difficile”, che fa drammaturgia con i racconti di donne migranti, con le visioni poetiche dei matti, con le storie di donne indigene, con i disagi, con i razzismi e le discriminazioni. Raccoglie nella grande discarica dei valori ciò che quotidianamente viene dispensato dalle relazioni tra gli uomini, fino ad entrare nell’animo dello spettatore attraverso i difetti di fusione del suo sentire.
La Banda di Quartiere è un laboratorio musicale aperto e rivolto a musicisti principianti, 20 elementi coordinati dal maestro Emanuele Reverberi che affrontano un repertorio che tocca varie geografie e tradizioni musicali: dalla tradizione popolare emiliana, ai colori dei Balcani, alle luci della musica ebraica, restituendo il tutto in una personalissima versione.
Festina Lente Teatro
IL MERAVIGLIOSO ORDINARIO
progetto e regia Andreina Garella
ambientazione Mario Fontanini
con Stefano Barbieri, Elena Beltrami, Luciano Bertazzoni, Lorena Bianchini, Escander Braa, Francesco Campana, Marco Cavalli, Giovanni Coli, Carmine Cirillo, Marco Di Franco, Bruna Fogola, Gaia Gambarelli, Caterina Iembo, Giuliano Iembo, Patrizia Marcuccio, Stefano Marzi, Antonia Prandi, Igli Senka, Massimo Torri, Aurelio Vergai
musiche Banda di Quartiere, diretta da Emanuele Reverberi
organizzazione Patrizia Marcuccio
ufficio stampa Raffaella Ilari
un progetto realizzato in collaborazione con
AUSL Dipartimento di Salute Mentale di Reggio Emilia, Scandiano
Regione Emilia-Romagna
Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia
Associazione Sostegno e Zucchero
Durata: 60 minuti
CALENDARIO REPLICHE
Venerdì 14 dicembre 2018 ore 21, Sala Don Dante Bolelli – San Vincenzo di Galliera, stagione Agorà
Mercoledì 19 dicembre 2018 ore 21, Teatro G. Magnani – Fidenza
Martedì 8 gennaio 2019 ore 21, Teatro Asioli – Correggio
INFORMAZIONI www.teatrofestinalente.blogspot.com Pagina FB: https://www.facebook.com/FestinaLenteTeatro/?fref=ts
Estratti stampa
Andreina Garella ci stupisce e meraviglia perché sa trasformare situazioni e oggetti in fatti teatrali. Per cui, chi guarda, non trova nulla di banale: può ridere e/o pensare, contemporaneamente, e non poco… Meraviglioso e poetico coincidono. E cosa vogliamo di più dal teatro?
Giulia Bassi, Gazzetta di Reggio, 4 dicembre 2017
Ottima pièce. Andreina Garella dirige al meglio un gruppo straordinario. Immergendosi nell’ambientazione curata da Mario Fontanini, si vive sin dai primi istanti un’esperienza atipica e divertente, grazie a una compagnia coesa ma formata da tante individualità differenti, che tra una gag e l’altra offrono allo spettatore scene di vita quotidiana e spunti di riflessione su stereotipi e luoghi comuni che tuttora accompagnano chi soffre di un qualsiasi disagio, il tutto accompagnato dalle musiche della Banda di Quartiere diretta da Emanuele Reverberi, che è parte integrante della rappresentazione.
Stefano Orlandini, La Voce di Reggio Emilia, 2 dicembre 2017