Inaugura l’8 ottobre 2024 la mostra diffusa “BAJ. Baj chez Baj” al Museo della Ceramica di Savona e al MuDA di Albisola (Casa Museo Jorn e Centro Esposizioni) fino al 9 febbraio 2025

Inaugura l’8 ottobre 2024 la mostra diffusa “BAJ. Baj chez Baj” al Museo della Ceramica di Savona e al MuDA di Albisola (Casa Museo Jorn e Centro Esposizioni) fino al 9 febbraio 2025 A cento anni dalla nascita di Enrico Baj, e in sinergia con l’omonima antologica ospitata a Palazzo Reale a Milano, apre al pubblico la più ampia retrospettiva mai realizzata sull’opera ceramica di Baj, a cura di Luca Bochicchio.

Savona, 7 ottobre 2024_In occasione dei cento anni dalla nascita di Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003), ironico, patafisico, dissacrante, immaginifico protagonista dell’arte europea del Novecento, dall’8 ottobre 2024 al 9 febbraio 2025, il Museo della Ceramica di Savona e il MuDA – Museo Diffuso Albisola (nelle sedi di Casa Museo Jorn e del Centro Esposizioni) ospitano “BAJ. Baj chez Baj”. La mostra, a cura di Luca Bochicchio e dei curatori dei musei liguri, è la più ampia retrospettiva mai realizzata sull’opera ceramica di Enrico Baj. Il percorso presenta circa cento opere, alcune delle quali mai esposte prima, provenienti dall’Archivio Enrico Baj di Vergiate, dalle collezioni dei musei di Savona e Albisola e da una ristretta selezione di collezionisti privati, tra cui la Fondazione Marconi di Milano.

L’allestimento è sincronico, basato sulla relazione tra lavori realizzati in diverse epoche e con tecniche differenti: terrecotte, maioliche e terraglie smaltate dialogano infatti con litografie, acqueforti, oli, acrilici, collage polimaterici e sculture in meccano.

L’esposizione è strutturata per capsule tematiche e temporali: otto sezioni indagano specifici soggetti e serie, affrontati da Baj con la ceramica – e non solo – in circa cinquant’anni di carriera: al museo di Savona, Incontro Internazionale della Ceramica 1954; Storie di Ubu; Ultracorpi; Teste-montagna; Arte nucleare; Combinatoire, folle e maschere; De Rerum Natura; a Casa Museo Jorn, Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista e il Giardino delle Delizie al Centro Esposizioni.

Perché Baj, la ceramica, Savona e Albisola?

Nell’estate del 1954, esattamente settanta anni fa, Enrico Baj iniziava a sperimentare con l’argilla proprio ad Albisola, in occasione dello storico Incontro Internazionale della Ceramica, organizzato da Asger Jorn nell’ambito del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, da lui fondato insieme Baj. Artisti internazionali come Karel Appel, Corneille (Guillaume), Sergio Dangelo, Roberto Sebastian Matta, oltre agli stessi Baj e Jorn, si riunirono in riviera per lavorare liberamente la ceramica, sotto la guida tecnica del poeta e ceramista Tullio d’Albisola che li ospitò tutti nella fabbrica di famiglia, la Mazzotti Giuseppe Albisola. «Siamo accorsi qui – scrive Édouard Jaguer, poeta e critico d’arte che partecipò all’evento – per modellare l’argilla in forme di uomini, piante e stelle e per creare dei mostri amici».

È quindi il contesto albisolese ad accendere l’entusiasmo di Baj per la ceramica. Un materiale che l’artista tornerà a lavorare a fasi alterne, sempre con il supporto dalle maestranze di vari distretti italiani: negli anni ‘50 ad Albissola, nella fabbrica Mazzotti, e poi a Laveno Mombello, negli anni ‘80 alla Cooperativa Ceramica d’Imola, negli anni ‘90 alla Bottega d’Arte Ceramica Gatti di Faenza e, infine, a Castellamonte, nel laboratorio artigiano di Roberto Perino. La critica oggi è concorde nell’individuare proprio nel processo ceramico – che fonde tecniche pittoriche e plastico-scultoree e sfuma i confini tra visivo e tattile – il catalizzatore della tensione al polimaterismo e all’assemblaggio che, dopo la fase nucleare, caratterizzerà fino in fondo la poetica di Baj. L’allestimento in otto capsule

Il percorso del Museo della Ceramica di Savona parte quindi non a caso dall’Incontro Internazionale della Ceramica del 1954. Al primo piano l’allestimento presenta un’opera di ciascun artista che partecipò all’evento – Appel, Baj, Corneille, Dangelo, Jorn e Matta –, alcune delle quali mai esposte prima. Si aggiungono altri lavori di artisti che le fonti attestano tra i frequentatori della fabbrica Mazzotti in quei giorni di agosto: Lucio Fontana, Franco Garelli, Aligi Sassu ed Emilio Scanavino. Sensazionale è l’esposizione inedita del grande vaso inciso con i versi di Jaguer, firmato da artisti, poeti e intellettuali accorsi ad Albisola per l’appuntamento internazionale. Dopo un’incursione nell’universo patafisico con le Storie di Ubu narrate dal pannello Ubu al chiaro di luna (1985, Cooperativa Ceramica d’Imola), al secondo piano si apre la capsula dedicata agli Ultracorpi.

A popolare la Sala del Principe sono queste creature umanoidi, realizzate tra gli anni ’50 e i ‘70 in collage, specchi, tele, legni, stampe, meccano e, per la prima volta in mostra, anche in ceramica.

Nella Galleria del Novecento, al terzo piano del museo, la sezione Teste-montagna ripercorre la metamorfosi del soggetto montagna che da dipinto magmatico, dalla cui densità sorgeranno poi i grotteschi Generali degli anni ‘60, diventa impasto tridimensionale di argille tenere e refrattarie. Anche in questo caso, a confrontarsi con la pittura e la scultura è un inedito piatto in terracotta dipinta. Ultimo episodio ceramico albisolese di Baj, le teste-montagna del 1958 sono «piccoli e preziosi colossi nella storia della scultura informale europea del secondo dopoguerra», come sostiene il curatore della mostra, Luca Bochicchio, autore anche del volume Enrico Baj. Catalogo ragionato delle opere ceramiche, pubblicato quest’anno da Marsilio Arte. Atomi, spirali, bambini nucleari e teste solari introducono al quarto piano l’Arte nucleare che prende forma da scenari post-apocalittici all’inizio degli anni ’50. Lo stesso piano brulica anche di Combinatoire, folle e maschere. Queste opere realizzate tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90 raccontano, da un lato, l’esplosione demografica nell’era dalla globalizzazione e, dall’altro, approfondiscono l’indagine di Baj sul totemico e il tribale. Lo spazio ospita Quindici miliardi per il 2030, combinatoire ottenuto mediante l’assemblaggio di piccole e grandi tele figurative, in dialogo con il rilievo ceramico Folla, lungo quasi quattro metri, realizzato in terracotta a biscotto nel 1992 nella Bottega d’Arte Ceramica Gatti di Faenza. Ultima impresa ceramica di Baj sono le Maschere tribali eseguite nel 1993 a Castellamonte, con il supporto del laboratorio artigiano di Roberto Perino, assemblano su piatti o piastrelle elementi in terracotta e argilla che danno forma a spiazzanti volti neoprimitivi.

Il percorso savonese culmina al quinto piano del museo con la capsula dedicata al De Rerum Natura: serie di acqueforti del 1952-1953 ispirata al poema di Lucrezio, in cui Baj inizia a utilizza la tecnica dell’incisione. I motivi della poetica nucleare qui presenti influenzano i soggetti dei disegni e soprattutto delle ceramiche realizzate da Baj negli anni successivi, come mostrano le opere riunite per la prima volta in quest’ultima sala. Ad Albissola Marina, invece, la sezione dedicata al Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, visitabile a Casa Museo Jorn, è un’emozionante immersione nel passato di una relazione umana, oltre che professionale e artistica. All’interno di questa architettura situazionista, che lo stesso Asger Jorn costruì e implementò negli anni ’60 sulle colline di Albissola, innestando oggetti di recupero, opere, lavori di arte infantile e materiali naturali, “tornano a casa” i lavori realizzati da Baj tra il 1954 e il 1955. Dai gesticolanti Personaggi bifronte, sculture a tuttotondo in terracotta e ingobbio, modellate con una gestualità animosa e istantanea, alle stoviglie decorate in modo sperimentale per mettere in discussione il ruolo dell’artista nei confronti dell’industria. Il Centro Esposizioni del MuDA si trasforma infine in uno scenografico Giardino delle delizie. L’allestimento, arricchito di elementi vegetali, ricalca quello originario con cui l’omonimo ciclo della fase kitsch venne presentato del 1991 nello Studio Marconi di Milano.

In esposizione, le grandi maioliche a rilievo, modellate e dipinte nella Bottega Gatti di Faenza, che raffigurano fiabe e miti come Amore e Psiche, Adamo ed Eva e La bella e la bestia, a fianco delle omonime opere su tela. Data la sua rilevanza culturale, la mostra “BAJ. Baj chez Baj” sostiene il progetto di candidatura di Savona a Capitale della Cultura 2027.

Public program Il percorso espositivo dedicato all’opera di Enrico Baj è affiancato da un ricco programma pubblico di attività a cura del Servizio Educativo della Fondazione Museo della Ceramica di Savona. Il calendario comprende visite guidate sulle tre sedi, con trasferimenti in navetta, workshop per bambini (a partire da 0-3 anni) e per adulti e, nel giorno del centenario dalla nascita di Baj, la proiezione del documentario “L’arte anarchica di Baj”, prodotto da 3D Produzioni per la regia di Valeria Parisi. Baj è anche a Palazzo Reale a Milano Sempre sotto il titolo di “BAJ. Baj chez Baj”, inaugura l’8 ottobre anche l’ampia retrospettiva promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da Palazzo Reale con Electa, e curata da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj, con quasi cinquanta opere distillate in un arco temporale che dai primi anni ‘50 giunge all’alba del Duemila. La collaborazione scientifica tra Savona e Milano, tra i curatori e le istituzioni coinvolti, ambisce a disegnare due itinerari autonomi ma complementari, capaci di rendere omaggio al genio eclettico di Baj, documentati nel catalogo unico, edito da Electa, nel quale i due percorsi espositivi si dipanano fra luoghi, forme, materiali e incontri, percorrendo l’affascinante cosmogonia di Baj, epifania di intelligenza e creatività.

Dichiarazioni

«Quattro sedi, due regioni, tre comuni: solo guardando questi numeri è chiaro come la mostra “BAJ. Baj chez Baj” sia una sfida vinta per la cultura savonese – dichiara Luciano Pasquale, presidente della Fondazione Museo della Ceramica di Savona onlus –. L’anarchica e ironica arte di Enrico Baj travalica i confini regionali e unisce tre città, Milano, Savona e Albissola Marina, con un progetto di alto profilo scientifico, curato da uno staff congiunto di professionisti della cultura italiana. E, con un po’ di orgoglio, sono fiero che la Fondazione Museo della Ceramica di Savona, da tempo impegnata nella valorizzazione della tradizione ceramica anche fuori dai confini locali, sia protagonista in questa occasione, con un progetto espositivo che solo tra Savona e Albissola conta circa cento opere in mostra, approfondendo un materiale, la ceramica, che Baj ha apprezzato e lavorato per tutta la sua carriera a partire dal nostro territorio e che dà ulteriore fascino non solo alla sua produzione artistica, ma anche alla sua immagine di artista anarchico ed eclettico. Sono certo che questa mostra saprà conquistare il pubblico di ogni età, a partire dai piccolissimi, che a partire dalle opere di Baj potranno allenare l’immaginazione e, nei nostri laboratori, ricreare gli stessi mondi fantastici».

«Come racconta il titolo della mostra, Baj è tornato nei luoghi di Baj – spiega il curatore, Luca Bochicchio –. Abbiamo ricucito il suo percorso artistico tra Milano e Albisola, due luoghi dell’anima, oltre che biografici, di questo artista che ha poi trovato a Parigi un’ulteriore dimensione ideale. La mostra non ha potuto coinvolgere Parigi ma ha trovato nel Museo della Ceramica di Savona e nel MuDA di Albisola, a partire dalla casa museo del suo amico Jorn, due partner all’altezza della sede principale di questa grande esposizione diffusa: Palazzo Reale. E per la prima volta, la ceramica di Baj non solo è presente in maniera massiccia, ma non è ancella, bensì integrata e complementare a tutte le altre tecniche: perché Baj era sperimentatore e manipolatore di poesie in forma figurata, immagini e, come egli stesso ha riconosciuto, l’argilla, dopo la pittura, era la materia a lui più congeniale»

Press kit e immagini: https://bit.ly/MCS_BajChezBaj_PressKit

Dettagli public program (12 ottobre 2024 – 11 gennaio 2025) Laboratori per bambini Lettura in museo Osservando le opere di Enrico Baj, saranno proposte, con Nido-Infanzia Quadrifoglio di Savona, alcune letture di albi illustrati per scoprire come le storie viaggiano dalle opere ai libri e dai libri alle opere. 0-3 anni, con accompagnatore | 12 ottobre e 14 dicembre 2024, ore 10.30-11.30, Museo della Ceramica di Savona

Teste-montagna Traendo ispirazione dalle opere materiche di Baj, i partecipanti realizzeranno paesaggi vivi utilizzando la tecnica del collage e del disegno. 6-12 anni | 19 ottobre 2024, ore 15.30-17.00, Museo della Ceramica di Savona

Vortici di segni Lasciandosi avvolgere dalle spirali ricorrenti nell’opera di Baj, i partecipanti esploreranno attraverso il disegno le potenzialità espressive delle linee curve e degli elementi decorativi. 6-12 anni | 26 ottobre 2024, ore 15.30-17.00, Museo della Ceramica di Savona Laboratorio di litografia Il laboratorio permette di esplorare il processo creativo delle litografie di Baj attraverso la kitchen litography, una tecnica di stampa stimolante, semplice e sicura. 7-12 anni | 9 novembre 2024, ore 15.30-17.00, Museo della Ceramica di Savona Maschere tribali in ceramica Partendo dalle maschere tribali realizzate da Baj a Castellamonte, i partecipanti potranno confrontarsi con le infinite possibilità creative offerte dall’argilla per dare vita a raffigurazioni originali, simbolo della propria identità. 6-12 anni | 30 novembre 2024, ore 15.30-17.00, Museo della Ceramica di Savona Ultracorpi Osservando gli umanoidi di Baj e leggendo l’albo I cinque malfatti di Beatrice Alemagna, i partecipanti sperimenteranno la tecnica del collage materico per realizzare nuovi, personali, ultracorpi. 6-12 anni | 7 dicembre 2024, ore 15.30-17.00, Museo della Ceramica di Savona

Forme di scarto I partecipanti andranno alla ricerca di materiali di scarto all’interno del museo. Gli oggetti scelti saranno trasformati in lavori polimaterici. 6-12 anni | 11 gennaio 2025, ore 10.30-12.00, Casa Museo Jorn

Mi mangio le parole (in ceramica) Laboratorio per adulti di scrittura poetica su ceramica con trasposizione su argilla delle poesie create nell’incontro con Genti e Racca. 13 dicembre 2024, ore 21-22.30, Museo della Ceramica di Savona

Visite guidate Museo della Ceramica di Savona: 2 e 16 novembre 2024, 1 febbraio 2025, ore 16 Museo della Ceramica di Savona, Casa Museo Jorn, Centro Esposizioni MuDA (transfer): 7 dicembre 2024, ore 10, 13, 16 Palazzo Reale Milano: 12 gennaio 2025, ore 7.30 Proiezioni La Fondazione Museo della Ceramica di Savona propone la visione gratuita del documentario L’arte anarchica di Baj, prodotto da 3D Produzioni – Regia di Valeria Parisi 31 ottobre 2024, ore 20.30, Savona, Nuovofilmstudio, Piazza Rebagliati

Sedi espositive Museo della Ceramica di Savona Con oltre mille opere conservate al suo interno, il Museo della Ceramica di Savona custodisce cinque secoli di storia della ceramica, dal 1500 a oggi. Inaugurato nel 2014, trova spazio in pieno centro a Savona, nelle sale del Palazzo del Monte di Pietà – uno dei più antichi d’Europa –, proprietà della Fondazione De Mari CR Savona, che ha voluto restituirlo alla città dopo un attento restauro. Un contenitore storico di pregio per una collezione che attraversa i secoli, raccontando tanto il territorio quanto le sue connessioni artigianali e artistiche internazionali. Il patrimonio museale è costituito da due nuclei principali: le collezioni del Comune di Savona e le acquisizioni della fondazione di cui fanno parte le opere realizzate nell’ambito delle Biennali di Ceramica nell’arte contemporanea, affiancate da altre acquisizioni avvenute negli anni. museodellaceramica.savona.it

MuDA Museo Diffuso Albisola La densità e l’importanza delle opere d’arte e dei siti d’interesse storico diffusi sul territorio di Albissola Marina hanno spinto l’amministrazione comunale di questo paese di antica tradizione ceramica a dare vita a un museo diffuso. Il MuDA Museo Diffuso Albisola nasce come progetto di sviluppo permanente nel 2011. Diretto dalla cattedra di Storia dell’arte contemporanea dell’Università di Genova, valorizza le diverse realtà storico-artistiche del territorio come un unico sistema museale e incentiva la sinergia fra beni culturali e attività economiche. Fanno parte del MuDA le tre sedi civiche inaugurate nel 2014, Centro Esposizioni, Fornace Alba Docilia e Casa Museo Jorn, insieme a: Art Hotel Garden, Balestrini Centro Cultura Arte Contemporanea, Raccolta Agenore Fabbri, Ceramiche San Giorgio, Fondazione Museo Giuseppe Bepi Mazzotti 1903, Ceramiche Mazzotti e Ceramiche G. Mazzotti 1903, Lungomare degli Artisti museodiffusoalbisola.it

MuDA – Casa Museo Jorn

Situata sulle immediate alture di Albissola Marina, Casa Museo Jorn è un incredibile ambiente naturale e architettonico creato dalla libera immaginazione di uno degli artisti più influenti del Novecento europeo: Asger Jorn (Danimarca, Vejrum 1914-Aarhus 1973). Pittore, scultore, autore di numerosi saggi di teoria dell’arte, Jorn fu anche tra i principali fondatori di gruppi d’avanguardia come CoBrA (1948), Bauhaus Immaginista (1953), Internazionale Situazionista (1957). Giunto ad Albissola nella primavera del 1954, ospite per qualche tempo di Lucio Fonata, nel 1957 acquista due antichi edifici e il terreno circostante ristrutturandoli, con l’aiuto dell’amico e operaio Umberto (Berto) Gambetta. Jorn dà forma così a un’opera d’arte totale, un’architettura spontanea convintamente anti-funzionalista (forse l’unica architettura situazionista esistente), innestata nella natura, dove la vulcanica creatività dell’artista inonda interni ed esterni tra ceramiche, sculture, dipinti e oggetti di recupero. Una complessa operazione di restauro ha portato nel 2014 all’inaugurazione degli attuali spazi che ospitano l’esposizione permanente delle opere di Jorn, mostre temporanee, progetti speciali, residenze d’artista e il Centro Studi Asger Jorn. amicidicasajorn.it

MuDA – Centro Esposizioni

Inaugurato nella primavera del 2014, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Asger Jorn, il Centro Esposizioni di Albissola è uno spazio multifunzionale che accoglie la collezione artistica comunale, la biblioteca locale e mostre temporanee. Tra gli artisti in esposizione permanente: Lucio Fontana, Wifredo Lam, Asger Jorn, Agenore Fabbri, Roberto Crippa, Emilio Scanavino, Emanuele Luzzati, Carlos Carlé, Adriano Leverone, Sandro Lorenzini e Loris Cecchin. museodiffusoalbisola.it/index.php/sedi/centro-esposizioni

“BAJ. Baj chez Baj” 8 ottobre 2024 – 9 febbraio 2025 Savona, Museo della Ceramica e Albissola Marina, MuDA – Museo Diffuso Albisola (Casa Museo Jorn e Centro Esposizioni) A cura di: Luca Bochicchio Assistente curatore: Daniele Panucci Con la collaborazione di: Donatella Ventura, Paola Gargiulo, Gabriele Cordì Progetto realizzato da: Fondazione Museo della Ceramica di Savona Onlus In collaborazione con: MuDA – Museo Diffuso Albisola e Casa Museo Jorn Con il sostegno di: Fondazione De Mari CR Savona, Comune di Albissola Marina Con il patrocinio di: Comune di Savona Il progetto supporta: Savona – Città Candidata a Capitale della Cultura 2027 Catalogo: Electa

Informazioni per il pubblico Museo della Ceramica, Savona Incontro Internazionale della Ceramica 1954; Storie di Ubu; Ultracorpi; Teste-montagna; Arte nucleare; Combinatoire, folle e maschere; De Rerum Natura Via Aonzo, 9 | Ingresso intero 10 euro; ridotto 6 euro Orari: lunedì, martedì, giovedì 10-13; venerdì 10-13 e 15-18; sabato 10-18; domenica 10-14

MuDA – Casa Museo Jorn, Albissola Marina Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista Via Gabriele d’Annunzio, 6 | Ingresso gratuito | Chiuso: 25, 26 dicembre, 1 gennaio Orari ottobre / novembre: martedì 9-12; giovedì 15-17; sabato e domenica 11-13 e 14- 17 Orari dicembre / febbraio: martedì 9-12; giovedì 15- 17; sabato e domenica 11-16

MuDA – Centro Esposizioni, Albissola Marina Giardino delle delizie Via dell’Oratorio | Ingresso gratuito Orari: da martedì a domenica 10-12 e 16-18 www.museodellaceramica.savona.it – www.museodiffusoalbisola.it

Ufficio stampa Museo della Ceramica di Savona Nazionale: Lucia Portesi, m. +39 349 369 2989, press@luciaportesi.it Locale: Silvia Basso, m. +39 349 868 9945, comunicazione@museodellaceramica.savona.it

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