PIOLI E INFISSI: UN MODO POSITIVO PER REALIZZARE I SOGNI DEL SESSANTOTTO
Biblion Edizioni annuncia l’uscita di Pioli e Infissi. Come abbiamo messo a letto il Sessantotto a cura di Salvatore Sutera e Bruno Thieme.
Un gruppo di amici si ritrova per parlare di una loro esperienza a Milano tra gli anni Settanta e Ottanta: aprire una falegnameria, disegnare mobili, costruirli, venderli, discutendo tutte le fasi della lavorazione, senza disdegnare momenti conviviali, viaggi e viaggetti. Alcuni provenivano dal mondo cattolico, molti avevano militato nel movimento studentesco di scienze e nei partiti extraparlamentari. Furono anni pesanti, durante i quali le grandi riforme sociali furono frenate dal terrorismo e dalle stragi. L’esperienza della Pioli e Infissi, sulla linea del Sessantotto, costituì un modesto tentativo di trovare vie alternative, sperimentare forme diverse di lavoro, dare spazio alla fantasia, uscire dalla logica del consumismo e, con una certa anticipazione sui tempi, affrontare i problemi ambientali. Un modo positivo per realizzare i sogni del Sessantotto. Materiali riciclabili, oggetti durevoli, capacità di usare le mani per costruire, riparare, recuperare, mantenere. L’esperienza della Pioli e Infissi dopo quaranta anni è sempre valida.
Salvatore Sutera: siciliano, classe 1950. Arriva a Milano nel 1969. Laureato in Fisica. Frequenta il movimento studentesco di Scienze. Lavora per due anni presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Milano, poi insegnante e successivamente per circa 25 anni al Museo Nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. È stato per 9 anni segretario dell’Icom (International Council of Museums) Italia. Attualmente fa parte del direttivo di Italia Nostra sezione di Milano.
Bruno Thieme discende da un nonno tedesco costruttore di mulini emigrato in Italia alla fine del XIX secolo. Trova che l’universo sia magnifico, è contento di esserci, cerca di non rovinarlo, di fare cose belle, di vivere in armonia con le altre creature. Spesso ha difficoltà a distinguere cosa è bene e cosa è male, gli manca il coraggio di essere giusto e fa errori per i quali però chiede scusa.