Islam e Firenze arte e collezionismo dai Medici al novecento

FUna sontuosa rassegna di arte islamica, curata da Giovanni Curatola e organizzata dagli Uffizi con il Museo Nazionale del Bargello, altra sede espositiva. È un’occasione unica di scoperta, conoscenza, scambio, dialogo e influenza tra arti di Occidente e Oriente.

Per due anni un comitato scientifico internazionale ha lavorato intensamente alla selezione delle opere e quindi contribuito al catalogo della mostra, con saggi ricchi di indagini scientifiche e storiche che mettono in chiaro il ruolo importantissimo di Firenze negli scambi interreligiosi e interculturali tra il Quattrocento e il primo Novecento.

Protagonista dunque l’arte islamica con i suoi straordinari tappeti, i “mesci roba” e vasi “all’azzimina”  ovvero ageminati (tecnica di lavorazione dei metalli per ottenere una decorazione policroma), i vetri smaltati, i cristalli di rocca, gli avori, le ceramiche a lustro: quelle in verità provenienti dall’Islam Occidentale, la Spagna; da noi chiamate majolica dall’ultimo porto di partenza, Majorca. Tutto ciò incarnava un mondo affascinante e ricco.

A Firenze si conserva un nucleo importantissimo di arte islamica, quasi 3.300 opere donate nel 1889 dall’antiquario lionese Louis Carrand al Museo Nazionale del Bargello, già allora tra i principali musei d’Europa. Sono manufatti di stupefacente importanza che tutto il mondo ci invidia. La sala islamica al Bargello fu allestita nel 1982 da Marco Spallanzani e da Giovanni Curatola, su impulso di Paola Barocchi e di una grande direttrice, Giovanna Gaeta Bertelà, che hanno posto il meglio dell’Islam in relazione con Donatello e i capolavori della statuaria del Rinascimento.

Due mattonelle a lustro metallico di produzione persiana Firenze, Museo Nazionale del Bargello

La mostra si articola in due sedi espositive: al Bargello viene illustrato un periodo fondamentale di ricerca, collezionismo e allestimenti museali di fine Ottocento e inizio Novecento, con opere della già citata donazione di Carrand e dell’altro grande collezionista inglese, Frederick Stibbert, ma anche con i toscani Stefano Bardini e Giulio Franchetti. In quegli anni Firenze era frequentata da importanti collezionisti, italiani e stranieri, direttori di musei, curatori, conoscitori da Wilhelm von Bode a Bernard Berenson, entrambi estimatori anche di arte islamica. È in quel clima culturale, e a grazie alla lungimiranza di grandi direttori del Bargello come il leggendario Igino Benvenuto Supino, che si formò una delle più importazioni collezioni di arti decorative del mondo, e allora l’Islam non era certo considerato periferico, tutt’altro. Agli Uffizi, l’altra sede espositiva, sono raccolte le testimonianze artistiche dei contatti fra Oriente e Occidente le loro suggestioni (a partire dai caratteri arabi delle aureole della Vergine e di san Giuseppe nell’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano), le immagini della serie gioviana per mano di Cristofano dell’Altissimo, gli esemplari preziosi della lavorazione dei metalli, ricercatissimi già dai tempi di Lorenzo il Magnifico, le ceramiche orientali, o quelle ispano-moresche con stemmi nobiliari fiorentini. Stoffe e grandi tappeti provenienti dall’Egitto mamelucco di fine Quattrocento o degli inizi del Cinquecento, entrati molto presto nelle collezioni mediceo-granducali, i vetri, i metalli che hanno influenzato una coeva produzione italiana, e non ultimi gli splendidi manoscritti miniati e non (fra i quali spiccano le pagine del più antico manoscritto datato (1217) del Libro dei Re del persiano Firdusi, posseduto dalla Biblioteca Nazionale) e gli esemplari orientali, rari per datazione e provenienza, della Biblioteca Medicea Laurenziana. Un percorso spettacolare, vario, e affascinante attraverso secoli di scambi e contaminazioni culturali, arricchito anche da prestiti provenienti da importanti musei italiani e stranieri.

Firenze e l’Islam. Arte e collezionismo dai Medici al Novecento che si terrà agli Uffizi e al Bargello è una mostra organizzata con altri Istituti del territorio fiorentino (Museo Stibbert, Biblioteca Nazionale Centrale, Museo Bardini e la Villa medicea di Cerreto Guidi dove si trova allestita parte dell’eredità Bardini). Questi luoghi saranno segnalati attraverso una brochure cartacea a e in formato digitale che darà conto della ricchezza di opere in tanti preziosi musei, ricchi di opere islamiche.

Ricordiamo che alla Galleria Nazionale di Urbino apre il giorno 22 giugno, in concomitanza strategica con quella dei musei fiorentini, una mostra dedicata alle Marche e l’arte islamica.

 

ISLAM E FIRENZE

ARTE E COLLEZIONISMO DAI MEDICI AL NOVECENTO

 

GALLERIA DEGLI UFFIZI E MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO,

DAL 22 GIUGNO AL 23 SETTEMBRE.

 

Date e sedi della mostra: 22 giugno – 23 settembre

Museo Nazionale del Bargello

info: www. bargellomusei.beniculturali.it

Galleria degli Uffizi

info: www.uffizi.it

Catalogo Giunti editore in lingua italiana e in lingua inglese

 

Ufficio stampa

 

Opera Laboratori Fiorentini – Civita

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