Jan Fabre ALLEGORY OF CARITAS (An Act of Love)

La Galleria Mucciaccia

presenta

Jan Fabre

ALLEGORY OF CARITAS

(An Act of Love)

mostra a cura di Melania Rossi

 

Inaugurazione: mercoledì 5 ottobre 2022, ore 18.30

Apertura al pubblico: 6 ottobre – 15 dicembre 2022

 

Galleria Mucciaccia

Roma, Largo della Fontanella di Borghese 89

 

Dal 6 ottobre al 15 dicembre 2022 la Galleria Mucciaccia presenta ALLEGORY OF CARITAS (An Act of Love, una mostra composta da oltre trenta nuove sculture in corallo rosso e una serie di inediti disegni di sangue di Jan Fabre.

La settimana successiva, dall’11 ottobre, anche la sede londinese della galleria presenterà una selezione di lavori appartenenti alla stessa serie, creando un unico progetto espositivo, a cura di Melania Rossi.

Teschi da vanitas, cuori anatomici, croci e oggetti liturgici ma anche lo Yin e Yang e il nodo d’amore celtico, così come emblemi legati alla solidarietà e agli aiuti umanitari, e ancora oggetti che ricordano credenze popolari o vicende personali dell’artista, trovano rappresentazione nelle opere in mostra. 

Il corpus di sculture in corallo rosso del Mediterraneo, concrezioni rosso fuoco che sembrano emerse direttamente dagli abissi della mente dell’artista, è un incontro poetico tra materia naturale e visionarietà artistica. Allo stesso modo, nei disegni realizzati dall’artista fiammingo con il suo stesso sangue, il fluido vitale è usato con abile maestria tecnica per raccontare la gestazione del figlio Django.

L’arte è il mezzo privilegiato per raffigurare la vita, la sua origine e il suo mistero, gli opposti, le armonie e la bellezza, che nella ricerca minuziosa di Jan Fabre si fanno opere dal profondo significato allegorico. Un antico legame unisce il sangue al corallo, di cui Ovidio nelle “Metamorfosi” racconta la nascita mitica dal sangue di Medusa. Anche nella forma del ramo corallino è facile rintracciare una somiglianza con il reticolo dei vasi sanguigni.

Nelle opere di Fabre, la visionarietà dell’artista fonde la lunga tradizione simbolica del corallo al concetto di “caritas”, parola latina che etimologicamente deriva da carus, diletto, amato. Un concetto presente in tutte le culture da est a ovest del mondo, che unisce tutti gli esseri umani nella solidarietà e nell’amore, come motore che continua a generare e a preservare la vita.

L’aspetto di carne viva unisce le sculture di corallo ai disegni di sangue, da cui emerge la dolcezza di un sentimento intimo e personale. L’artista racconta gli albori dell’esistenza attraverso le ecografie del figlio nascituro, invitando ad una riflessione sulle vulnerabilità e le necessità umane.

L’esperienza privata si fa universale nelle opere di Fabre, che ci inducono a osservare le cose del mondo come aggregazioni di significati che risuonano tra loro, di storie che si tramandano e si fondono nel corso del tempo. La tensione presente nei suoi lavori e lo stupore che suscitano sono sempre infusi di una spiritualità che armonizza i contrasti.

Come dice l’artista: “L’arte è come l’amore, porta sempre ad una riconciliazione”.

La mostra è corredata da catalogo edito da Silvana Editoriale con un saggio della curatrice e testi di Dimitri Ozerkov, storico dell’arte, filosofo, curatore, Sara Liuzzi, storica dell’arte, critica, giornalista e Barbara De Coninck, pubblicista e autrice.

 

Roma, ottobre 2022

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